Dalla consueta indagine realizzata da CDA (Consorzio Distributori Alimentari), attraverso il proprio Data Wharehouse consortile, emerge per il 2008 un bilancio purtroppo tutt’altro che positivo per i consumi di bevande nel “fuori casa” L’estate, che da sempre caratterizza ed influisce sui consumi, quest’anno non ha aiutato il settore che sin dall’inizio dell’anno aveva fatto registrare preoccupanti andamenti negativi. Non stupisce quindi che il dato relativo al periodo Gennaio/Ottobre, parli di un preoccupante -4,89% in termini di volumi.
Se la media nazionale si attesta intorno ad un minaccioso -4,89%, la ripartizione per tra le varie areee italiane presenta dati in linea con l’andamento generale:
-6,48% nel Nord Ovest (Area Nielsen 1),
-6,30% al Nord Est (Area Nielsen 2),
-2,66% nel Centro (Area Nielsen 3)
-3,89% al Sud (Area Nielsen 4).
I canali più colpiti da questa crisi dei consumi sembrano essere i bar tradizionali, dove il calo si attesta intorno al -5,20%, e tutto il comparto della ristorazione che fa registrare un netto -5,28%. Migliore invece la situazione dei locali dedicati al tempo libero serale, dove, complice la stagione, il calo è “solo” del 3,01%.
Sintomo di una crisi che è assolutamente trasversale, è anche il fatto che non esistano merceologie in grado di fare segnare andamenti differenti. Si registrano infatti cali su
…acque minerali (-3%),
…bibite gassate (-4,34%),
…birre (-8,50%),
…succhi di frutta (-6,78%),
…aperitivi analcolici (-8,55%)
…vini (-5,12%).
“Questi dati non possono che metterci in allarme, poiché confermano il trend di un calo generalizzato dei consumi in tutti i comparti, come avevamo già previsto all’inizio del 2008 – commenta Lucio Roncoroni, direttore di CDA. “Nemmeno la stagionalità ci ha aiutato, mentre l’inflazione, che nel nostro settore sfiorava nel primo semestre dell’anno il 2,80%, si attesta a fine ottobre ad un preoccupante 3,19% con prospettive di aumento. La crisi del settore – anche se in qualche misura prevista – è andata dunque oltre le più pessimistiche previsioni. Il dato sconfortante è che non vi sono elementi che facciano prevedere un cambio di direzione, almeno nel breve periodo….Il settore dei consumi delle bevande sta subendo una forte crisi, dovuta sua volta dalla crisi del pubblico esercizio e della predisposizione alla spesa in questo canale. I prezzi delle consumazioni in continuo aumento, l’attenzione ai consumi degli alcolici, il clima generale di preoccupazione che coinvolge tutto e tutti si riverberano su una non predisposizione ai consumi spesso reale, a volte psicologica. Come se non bastasse, all’orizzonte si profilano aumenti dei prodotti che, se giustificabili sotto certi aspetti, non faranno che peggiorare una situazione già di per sé critica”.
+FONTE: comunicato del 13/11/2008 cda
INFOFLASH SUL CONSORZIO CDA
Il Consorzio Distributori Alimentari nasce nel 1988 in Lombardia e, quindi, festeggia quest’anno il suo ventennale. Da gruppo regionale, nel giro di pochi anni, CDA si è consolidato in una struttura dal carattere nazionale: il consorzio infatti conta oggi ben 91 associati distribuiti in tutte le regioni italiane, per un fatturato di 450 milioni di euro nel 2005, ottenuto per il 75% nel canale Horeca, CAD vanta un quota di mercato pari al 11% e serve, grazie ai suoi 600 venditori, oltre 40.500 pubblici esercizi su tutto il territorio nazionale. +info: www.cdaweb.it
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