Distillati analcolici costosi quanto gli alcolici? E’ giusto così, secondo molti esperti del settore, come Craig Hutchison, fondatore e CEO di Mindful Brands, il quale ha affermato di sperare che i prezzi degli spirits analcolici rimangano uguali a quelli degli alcolici.
Mindful Brands, che produce e distribuisce analcolici premium, è stata fondata da Hutchison dopo che il suo marchio di spirits analcolici Ceder’s è stato acquistato da Pernod Ricard nel 2020.
Parlando alla conferenza sull’innovazione nelle bevande analcoliche tenutasi a Londra la scorsa settimana, Hutchison ha dichiarato: “Il prezzo è il tuo più grande indicatore di qualità. E di sicuro, questo lo rende un business ad alto margine ma – di certo quando sei una startup – hai bisogno di tutti quei margini perché stai rimettendo tutto nel tuo marchio. [Il prezzo elevato] ha ragione perché indica ai consumatori la qualità del tuo prodotto.”
“Questa categoria continuerà a crescere e arriverà a superare anche l’alcol” – ha affermato – “E fino a quando gli adulti che non consumano alcol non avranno la stessa quantità di scelta degli adulti che lo consumano, c’è spazio per più marchi”.
Inoltre, a detta di Hutchison, le bevande analcoliche, in particolare gli spirits senza alcol, avrebbero una natura funzionale che conferisce loro un vantaggio competitivo rispetto alle controparti alcoliche, in quanto limiterebbero il consumo di alcolici tra le persone, migliorandone la salute.
James Crampton, Direttore degli affari aziendali di Heineken UK, concorda che qualsiasi tipo di distillato analcolico non dovrebbe scendere di prezzo, a causa dei dazi e dei “costi nascosti” che si trovano a fronteggiare i produttori.
“La realtà è che siamo commercializzati come bevanda per adulti. Heineken 0.0 passa attraverso lo stesso processo di marketing di un normale prodotto di birra Heineken. È altrettanto costoso. Ci sono diversi costi di importazione che dobbiamo sostenere. Vogliamo investire in innovazione e tecnologia per aumentare la disponibilità, e anche questo ha un costo” ha aggiunto Crampton, ribadendo che questi prodotti richiedono molti investimenti in termini di innovazione, tecnologia e costruzione del marchio.
Anche Paul Scanlon, co-fondatore e direttore del marchio dello spirito analcolico sudafricano Mahala Botanical, ha affermato che il processo e la natura “artigianale” del prodotto sono ciò che ne giustifica il prezzo.
“Nel nostro caso, Mahala Botanical è un distillato analcolico. Produciamo un alcol e poi dobbiamo passare attraverso il processo per disalcolizzarlo, un passo oltre l’alcol. Quindi questa è la prima cosa, e la seconda è l’artigianato. Quando vorrai acquistare formaggio artigianale dal tuo mercato locale pagherai un premio del 20, 30 anche 40%. Risparmiamo sul dazio, ma ciò non compensa gli elementi artigianali aggiuntivi del prodotto.”
Infine, a queste voci si aggiunge anche l’italiano Eugenio Muraro, CEO e fondatore di MeMento, il quale ritiene che gli spirits analcolici richiedano molti più investimenti e ricerche per prolungarne la durata senza l’uso di alcol come conservante.
1 Commento
Pensate un prezzo, poi noi acquisteremo il prodotto, lo assaggiamo e in un nano secondo valuteremo se riacquistarlo oppure no, è la legge di mercato……… buona fortuna.