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Che si tratti di un bicchiere di vino a tavola, di una birra per rinfrescarsi d’estate, oppure di un prosecco per l’aperitivo, gli alcolici – purché bevuti responsabilmente e con parsimonia – rappresentano innegabilmente un elemento dei momenti di socialità in compagnia delle persone che amiamo.

 

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L’aperitivo nel weekend o un buon drink bevuto durante la nightlife sono un piacere anche per chi soffre di celiachia, ma con tutte le precauzioni del caso. Chi non può consumare glutine, infatti, sa bene che deve sempre tenere gli occhi bene aperti, non solo quando si parla di strutture ricettive e ristoranti, ma in qualunque momento di convivialità fuori casa.

Infatti, se oggi essere celiaco significa non avere più problemi per quanto riguarda il reperimento e la consumazione di cibo e bevande a casa, non si può dire lo stesso quando ci si trova fuori. La celiachia, purtroppo, può rappresentare un limite sociale, specialmente nel nostro Paese, in cui le occasioni di incontro e condivisione si svolgono frequentemente attorno ad un tavolo o con un drink in mano. Gestire questi aspetti per un celiaco può essere un problema, soprattutto dal punto di vista sociale.

Oggi come oggi, però, godersi un buon drink gluten free non è un problema, purché si mantengano certe accortezze: oltre a tutti i tipo di vino e spumante, anche i distillati vanno sempre bene, purché privi di aromi o altre sostanze, mentre le altre bevande alcoliche, come i liquori, sono considerate potenzialmente “a rischio” e per i celiaci si suggerisce il consumo se riportano la scritta “senza glutine”. Stesso suggerimento vale per gli sciroppi che si utilizzano in diversi cocktail.

 

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L’ABC della dieta del celiaco”, realizzato e costantemente aggiornato da AIC, dà il via libera a vino, spumante, e grappa, gin, whiskey, tequila, vodka, ecc., anche quando provengono da materie prime contenenti glutine. Questo perché il processo di distillazione elimina ogni traccia di glutine, rendendoli, di fatto, naturalmente senza glutine.

Diverso invece è il discorso per quanto riguarda i liquori e i vermouth, in cui l’aggiunta di diversi ingredienti lascia ancora adito a qualche dubbio sull’idoneità dell’intera categoria, suggerendo cautela e consumo solo quando l’assenza di glutine sia accertata dall’etichetta. Ci sono poi diverse birre sul mercato, anche molto gustose, garantite “gluten free” e quindi adatte anche ai celiaci.

Nonostante la relativa semplicità con cui reperire distillati e bevande gluten free e l’incremento esponenziale di celiaci (si parla di quasi 10000 nuove diagnosi ogni anno*), i cocktail bar e locali notturni che offrono questo tipo di servizio sono ancora sottorappresentati. Fortunatamente, però, sembra essere un dato in controtendenza: la sensibilità nei confronti di coloro che soffrono di questa patologia è aumentata negli ultimi anni e anche i gestori di locali notturni e cocktail bar iniziano a intravedere nel servizio senza glutine un’occasione per ottenere un importante ritorno in termini di visibilità e fidelizzazione.

 

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Questa inversione di tendenza è in buona parte da riconoscere al lavoro di formazione e informazione svolto dall’Associazione Italiana Celiachia, che dal 1979 rappresenta il punto di riferimento del consumatore celiaco. Attraverso l’adesione al Programma Alimentazione Fuori Casa senza glutine (AFC), infatti, i bar, i locali notturni, i ristoranti e le strutture ricettive dislocate su tutto il territorio nazionale, sono in grado di garantire il rispetto dei requisiti per la produzione e somministrazione di alimenti e bevande senza glutine. Un servizio aggiuntivo per il cliente, che ripaga sotto diversi punti di vista. 

Vediamo quali sono i benefici di aderire al Network AFC di AIC:

  • Formazione continua e maggiore professionalità del personale che è più consapevole, aggiornato e in grado di offrire un servizio preciso, sicuro e di qualità;
  • Incremento del portafoglio clienti e fidelizzazione di quelli già esistenti, che non tarderanno a prendere il locale come un punto di riferimento e a tornare in compagnia di amici e parenti;
  • Aumento della visibilità grazie agli strumenti di marketing e comunicazione previsti dal programma AFC per i locali aderenti (guida annuale AFC cartacea e digitale, App AIC Mobile, passaparola, etc.);
  • Miglioramento dell’immagine e della reputazione, con possibilità di emergere rispetto alla concorrenza, ottenendo enormi vantaggi competitivi in termini commerciali;
  • Ritorno dell’investimento in tempi brevi, grazie alla fidelizzazione di nuovi clienti e ad un miglioramento del brand positioning.

Non ti resta che aderire al circuito AFC dell’Associazione Italiana Celiachia: scopri come avere tutte le informazioni e i contatti che ti servono!

 

Fonte: ISS

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