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Si sta parlando su tutti i media del mondo della scomparsa di Henry Kissinger all’età di 100 anni, una delle figure più influenti della storia recente. Consigliere per la sicurezza nazionale, è stato il Segretario di Stato Americano più famoso e potente di tutti i tempi che ha collaborato a stretto contatto con i Presidenti Ford e Nixon, ma è stato consigliere ombra anche di ben dodici inquilini della Casa Bianca venuti dopo, esponente dell’ala repubblicana della politica a stelle e strisce. Ideatore della realpolitik, la strategia politica basata sugli interessi delle grandi potenze, tessitore di trame e relazioni per la fine alla guerra del Vietnam, figura centrale nella Guerra Fredda con Mosca, ispiratore dell’apertura tra Washington e Pechino, Nobel per la pace nel 1973, nello stesso anno in cui appoggiò il golpe del generale Pinochet in Cile.

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Non è nostro compito tracciare il profilo accademico politico di Kissinger, piuttosto ci vogliamo concentrare visto il tenore della nostra testata a raccontare qualche episodio legato al food & beverage. C’è un fatto che inquadra al meglio i rapporti tra Usa e Cina e il ruolo dell’arte della diplomazia di Kissinger, che aveva stretti rapporti con Pechino tanto da incontrare tutti i presidenti cinesi. Durante la visita di stato del ’72 del Presidente Americano Richard Nixon in Cina accompagnato da Henry Kissinger, venne servito del Moutai, un baijiu, ovvero un liquore originario del Guizhou che nel XX secolo conobbe la diffusione in tutto il mondo risultando vincitore di premi internazionali, come una medaglia d’oro al Panama-Pacific International Exposition (PPIE) tenutasi a San Francisco nel 1915. La leggenda narra che durante un pranzo di stato, Mao Zedong lo offrì a Richard Nixon, qualche anno dopo Henry Kissinger disse a Deng Xiaoping durante un incontro di lavoro, che “se avessero continuato a bere Moutai, avrebbero risolto qualsiasi problema sul tavolo”.

Non solo diplomazia ma anche storia di consumismo e proibizionismo hanno caratterizzato la vita di Kissinger. Nell’America degli anni ’80, la birra Coors era una best seller, nonostante fosse venduta solo negli stati dell’ovest e nemmeno in tutti, tanto che in Washington e Montana era impossibile trovarne, in Oregon fino al 1985 e nell’Indiana è arrivata addirittura nel 1991. Una situazione che la rese una sorta di cimelio o souvenir da portare a casa dopo un viaggio nel west, ma anche merce di contrabbando. Il New York Times ricorda come il Presidente Gerald Ford ne avesse fatto segretamente scorta prima di rientrare in aereo alla Casa Bianca, mentre il suo Segretario di Stato Henry Kissinger, approfittando di un viaggio in California, ne avesse stipate quaranta casse nella sua Limousine blindata.

Heinz Alfred Kissinger all’anagrafe, era nato in Baviera, nella cittadina di Fürth il 27 maggio del 1923, da una famiglia di origine ebraiche, aveva dovuto abbandonare nel ’38 la Germania a causa della persecuzione nazista. Divenne cittadino americano dopo la seconda guerra mondiale dove si distinse dopo essersi arruolato nell’esercito grazie anche alla sua conoscenza della lingua tedesca come interprete, dove trascorse due anni in Germania prima di rientrare negli Usa, completare gli studi e fare una carriera accademica ad Harvard prima del trampolino della politica. Il cibo che lo renderà legato tutta la vita alla sua Germania, con una dieta non proprio salutare ma che gli ha concesso di arrivare lucido e solo un po’ curvo sino al secolo di vita, a base di bratwurst, un insaccato tipico della cucina tedesca di carne suina mista con altra carne di vitello o manzo, di norma cotta alla griglia o in padella, oppure cucinata in brodo o nella birra. L’ex Segretaria di Stato era amante della Wiener Schnitzel, la cotoletta alla viennese, una fetta di vitello impanata e fritta nello strutto tradizionalmente servita con insalata di lattuga e insalata di patate. Grande amico dell’Avvocato Gianni Agnelli, non è dato sapere le sue preferenze culinarie per il belpaese, mentre è nota la sua passione per il pallone.

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