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Qualche spiraglio di luce sul tema etichette vino, con le linee guida last minute della Commissione Ue che hanno generato un caos interpretativo da parte di ogni Stato membro, determinando una mancata armonizzazione delle regole di mercato. In Italia con un decreto del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, è stata posticipata l’applicazione della norma Ue che sarebbe dovuta entrare in vigore dall’8 dicembre, consentendo l’esaurimento delle etichette in magazzino. “Ho firmato il decreto che posticipa l’introduzione e l’applicazione della normativa europea sul cambio di etichettatura del vino, permettendo così l’utilizzo e l’esaurimento delle etichette già in magazzino”– l’annuncio del ministro Lollobrigida, che si è attivato sin da subito per arrivare alla data dell’8 dicembre con una soluzione per sostenere e tutelare un comparto fondamentale per l’economia della nostra nazione.

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Per la maggior parte dei vini le nuove disposizioni UE dovrebbero essere applicate in linea con l’interpretazione fornita solo a partire dalla vendemmia 2024, secondo quanto dichiarato dal portavoce per l’agricoltura della Commissione europea, in riferimento alle linee guida sull’etichettatura nutrizionale dei vini, in vigore da domani. Le etichette stampate e già utilizzate sui vini imbottigliati e sulle bottiglie immesse sul mercato non devono essere distrutte, né i vini imbottigliati devono essere rietichettati, in quanto tutti i vini prodotti prima dell’8 dicembre sono esentati dalle nuove regole di etichettatura. Le linee guida che avrebbero dovuto chiarire gli obblighi nel regolamento sulle informazioni sul consumatore nel settore alimentare in vigore da molti anni, con l’applicazione quando l’elenco degli ingredienti è fornito per via elettronica come specificità del settore vinicolo.

Non sono mancate le reazioni all’affaire etichette, a partire da Micaela Pallini presidente di Federvini, dopo l’emanazione del Decreto del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. “Esprimiamo soddisfazione per il significativo impegno del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida nel procrastinare l’applicazione delle nuove norme comunitarie di etichettatura dei vini. Una risposta istituzionale tempestiva che dimostra la comprensione dell’impatto economico che la misura avrebbe prodotto e che riconosce l’impegno diligente delle imprese del comparto vitivinicolo italiano che da tempo avevano provveduto ad allinearsi alle richieste della Commissione europea”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente di Unione italiana vini (Uiv) Lamberto Frescobaldi, che nei giorni scorsi aveva incontrato il ministro Lollobrigida. “Il Regolamento comunitario pubblicato 2 anni fa definiva regole che ora sono state rimesse in gioco da una burocrazia che anziché andare incontro alle imprese le ostacola- il commento di Lamberto Frescobaldi- Apprezzo il grande supporto del ministro Lollobrigida che si è impegnato in prima persona a risolvere questo scottante tema, con la firma del decreto di proroga delle etichette precedentemente stampate. Al contempo, accolgo con favore l’intenzione del ministro di portare il dossier al prossimo Agrifish (Consiglio europeo di Agricoltura e Pesca) previsto il 10 e l’11 dicembre. Serve anche in ambito comunitario un’immediata sospensione in merito alla principale criticità contenuta nelle linee guida della Commissione (Q&A n.38), al fine di rivederne il contenuto e garantire certezza giuridica alle imprese. Contestualmente, sarà necessario ottenere il consenso all’utilizzo di tutte le etichette stampate prima della pubblicazione delle linee guida e fino a esaurimento scorte”.

Il Comitato europeo delle aziende vinicole (Comité Vins – CEEV) che ha sostenuto questa nuova legislazione, si rammarica delle incertezze che hanno segnato il periodo precedente all’entrata in vigore e delle diverse interpretazioni delle nuove norme. “Le aziende vinicole erano solidali e pienamente impegnate ad adattare le loro etichette al nuovo regolamento il prima possibile e hanno fatto del loro meglio per prepararsi per tempo – ha commentato Mauricio González Gordon, presidente CEEV. Purtroppo resta l’incertezza su come etichettare i vini per conformarsi al nuovo requisito relativo all’identificazione dei mezzi elettronici e su cosa fare con i milioni di etichette già stampate. L’incertezza è particolarmente forte per i vini spumanti che, a causa del loro metodo di produzione, saranno quasi immediatamente interessati dalla nuova normativa”.

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