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Noi costruiamo il drink in base alle esigenze e ai gusti del cliente, lo facciamo per tutti, dalle singole richieste passando per eventi con un gran numero di persone come per alcuni party di importanti maison della moda. La personalizzazione è fondamentale, unita alla caratterizzazione che dà il posto. Ad esempio si sceglie un determinato cocktail, a partire dai classici come il Negroni, per fare poi un twist particolare, attribuendogli anche una personalizzazione del nome. È il concetto del signature ma soprattutto la peculiarità della nostra offerta. Quella che poi diventa il fil rouge del nostro bloody brunch. Ovvero un brunch dove l’ospite può accompagnare i nostri piatti scegliendo su una carta di bloody mary”. Le parole di Fabio Marini, Direttore dell’Hotel Locarno, descrivono compiutamente la filosofia di questo luogo di culto dell’ospitalità capitolina.

Foto Adriana Forconi

Ubicato nel cuore di Roma, a due passi da Piazza del Popolo, dagli anni venti del XX sec. rappresenta uno degli indirizzi preferiti dal jet set internazionale, scrittori e artisti. L’hotel Locarno rappresenta inoltre una delle location preferite dagli amanti della miscelazione, grazie alle proposte del bartender Nicholas Pinna che, svariano dai classici ai signature.

Nicholas Pinna – Foto Adriana Forconi

Una carta molto raffinata, ripartita in diverse sezioni, offre uno sguardo d’insieme davvero affascinante. Si può partire da “Innocenti evasioni”, la parte italiana, con tre cocktail tipicamente amaricanti per l’aperitivo, come Roma-Bracciano, a base di Campari, Vermouth Carpano antica formula e Rabarbaro Zucca, o 1925 ovvero Gin, Bitter Campari, Barolo Chinato, Bitter al cardamomo o “Martini remastered” ovvero twist sul celebre Martini con un immancabile Vesper. Gli amanti delle bollicine non potranno resistere alla sezione “Champagne supernova”, cocktail con protagonista lo champagne tra cui La Belle Vie, champagne, Elderflower, Bitter alla Lavanda o Serenissima, un Bellini rivisitato con un tocco di lampone. Chi desidera sentori di freschezza nella sua bevuta può attingere nel gruppo “Life’s a beach”. Tra Waikiki Sunset (Rum, passion fruit, ananas, pompelmo, lime, Falerno), Pisco sour, Paloma de la Casa e un Margarita speziato ha soltanto l’imbarazzo della scelta. Ricco di personalità il segmento denominato “Rock’n’Roll star con cocktail imperniati sui singoli grandi distillati, Whiskey, Gin, Cognac, Vodka, Bourbon. E poi uno dei motivi che spinge gli avventori a sedersi al Locarno, i Bloody Mary. La versione classica, con dell’ottima vodka unita al succo di pomodoro biologico esaltati da condimenti decisi ma anche la Red Snapper, più speziata e pungente, dal gusto tutto americano, perfetto per chi non vuole rinunciare al gin, o il One blood at a time, versione a sorpresa secondo l’estro del bartender.

Foto Adriana Forconi

Per la clientela internazionale è normalissimo pasteggiare con il drink – continua Marini – Se alle nostre latitudini è davvero un classico sedersi per l’aperitivo scegliendo un buon bicchiere di vino e poi proseguire la cena senza cambiare tipo di bevuta, noi al Locarno invece stiamo cercando di rompere le convenzioni proponendo un pairing con i cocktail. Un bouquet di abbinamenti che possa esaltare gusti complessi e sia in grado di dare molto valore a tutti i piatti preparati. Quando il cliente ci segue ed ha voglia di osare noi lo possiamo accontentare offrendogli le opportunità di questo inedito modo di stare a tavola. Il successo della nostra formula è imputabile al dialogo molto libero fra bartender e chef. Ognuno ha la propria visione che si incontra a tavola ma non diamo alcun vincolo. La commistione di creatività che emerge è davvero geniale”.

Sulla evoluzione del gusto, Marini non ha dubbi: “Il cliente è cambiato perché ci siamo rinnovati anche noi. È rimasto uno zoccolo duro di clienti affezionati da trent’anni che ci hanno seguito in tutti i nostri passaggi. Ciò che non è modificato è l’affetto di tantissimi ospiti romani che ci hanno scelto per il brunch o per il pranzo, consolidando un’abitudine, quella di frequentare gli hotel della propria città. Un’abitudine di certo non usuale. Accadeva in maniera molto limitata, magari solo in qualche business hotel e sempre in maniera sporadica. La nostra proposta ha conquistato anche clienti di altri alberghi, e questo per noi è motivo di profondo orgoglio. Il nostro pubblico è prevalentemente americano come tantissimi altri alberghi della stessa categoria. Abbiamo tante connessioni con il mondo anglosassone e del nord Europa oltre che Italia e frequentazioni più residuali dal mondo dell’Estremo Oriente. Abbiamo anche aspettative positive verso il Giubileo. D’altronde eventi di rilievo e grandi investimenti di importanti compagnie nel campo dell’ospitalità, non possono che far bene alla nostra città. Siamo un family hotel che ha sopravvissuto, soffrendo, anche alla pandemia. I professionisti che dovevano in quel periodo buio venire comunque a Roma per motivi inderogabili hanno trovato porte aperte al Locarno. Hanno trovato un salotto elegante che ha favorito anche connessioni e lobby bar, superando quel momento”.

Foto Adriana Forconi

Elemento imprescindibile nel dialogo con Marini, il tempo: “La nostra mixology sicuramente porta sulle sue spalle la storia che ci rappresenta. Concentrata sui grandi classici e remake sugli stessi.  Nell’arco del tempo, il favore del pubblico ha fatto sì che alcuni di questi cocktail diventassero dei veri e propri signature in quanto non riusciamo a toglierli”.

chef Domenico Smargiassi – Foto Adriana Forconi

Questo doppio filo conduttore, storia e innovazione si riscontra anche nella sezione food del bloody brunch come spiega lo chef Domenico Smargiassi: “Abbiamo voluto realizzare una carta che potesse accontentare e incuriosire tutto il nostro pubblico, dal romano al turista italiano e quello straniero, presentando al contempo dei comfort food e delle ricette originali e accattivanti”. La carta si divide così tra un’offerta più internazionale, con Eggs Benedict, anche in una versione Deluxe, con tartufo e salsa al parmigiano, Uova alla Fiorentina e al Tegamino, Maritozzo ripieno di Scrambled Eggs con pancetta e funghi, proseguendo poi tra Hamburger, anche vegano, Fish and Chips, Cordon Bleu e un’originale rivisitazione del Biryani, con uovo cotto a bassa temperatura, crocchette, salsa yogurt e accompagnato da riso al ragù. L’altra è una proposta che rimanda alla classica domenica italiana, con Carciofo fritto, Pappardelle al ragù “come una volta”, cotto con vino e brodo, e un pezzo di parmigiano, o ancora l’Amatriciana, o l’Agnello panato, per chiudere con l’immancabile Tiramisù.

+info: www.hotellocarno.com

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