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Salve, con questo caldo mia figlia vorrebbe proprio un bel gelato ma è celiaca. Mi garantisce che sono gelati gluten free? Mi scusi se insisto con questa domanda, ma sa, è molto importante per la sua salute.

Buon pomeriggio, fate frullati o frappè senza glutine? Sono celiaca, ma ne vorrei proprio uno!”

Sono sempre di più i titolari e gestori di gelaterie, bar e stabilimenti balneari che si sentono rivolgere questa domanda. Domande che saranno ancora più frequenti se si pensa a tutti i turisti in arrivo nel Bel Paese, in un’estate 2024 che si prospetta davvero di fuoco per il settore turistico. Con ben 65,8 milioni di turisti attesi e 266 milioni di presenze previste da giugno a settembre, potrebbero essere oltre 200.000 le persone in arrivo con la particolare esigenza di una dieta gluten free; esigenza che garantisce loro di poter vivere in salute, ma anche di godere al meglio del soggiorno tra città d’arte, località balneari o di montagna sparse su tutto il territorio.

Con l’arrivo delle temperature calde diventa impossibile per chiunque rinunciare ad un gelato rinfrescante o a un gustoso frappè, anche per chi è celiaco. Chi soffre di questa patologia, però, sa bene che ogni occasione di socialità fuori casa può essere una sfida, anche un semplice gelato.

Per questo motivo AIC, l’Associazione Italiana Celiachia, che da 45 anni è il punto di riferimento della comunità celiaca in Italia, ha creato Alimentazione Fuori Casa senza glutine. Si tratta di un programma di formazione, aggiornamento e supporto costante, rivolto a tutte quelle attività che decidono di applicare le “regole fondamentali per un’alimentazione senza glutine” durante la preparazione e somministrazione di alimenti per celiaci, compreso – per appunto – gelati, frappè, frullati e smoothies.

Ma quali sono le indicazioni del Programma AFC in merito al gelato? Si può mangiare o ci sono dei gusti specifici per celiaci? In generale, la risposta è sì, anche se è opportuno fare una distinzione tra i gelati gluten free industriali e artigianali.

Nel primo caso, la maggior parte dei marchi di gelati confezionati ormai offre alternative senza glutine dei loro “best sellers”. Si riconoscono facilmente per la presenza della dicitura “senza glutine” sulla confezione o sull’involucro, come da regolamentazione europea Reg.828/2014. È consigliabile scegliere prodotti che presentano anche il marchio Spiga Barrata, perché offre un’ulteriore garanzia di sicurezza per i consumatori celiaci così come per i bar e le gelaterie. Non tutti sanno, infatti, che la Spiga Barrata non è un simbolo generico, ma è un marchio registrato che viene rilasciato solo a fronte della scrupolosa verifica del rispetto di criteri di sicurezza molto rigorosi.

Per quanto riguarda le gelaterie artigianali, invece, devono essere osservate scrupolosamente tutte le precauzioni e le linee guida per la produzione e somministrazione di prodotti senza glutine. Questo perché, anche se il gelato artigianale per sua natura non dovrebbe contenere glutine, possono avvenire pericolose contaminazioni nelle vicinanze del bancone o in laboratorio. Latte, panna, zuccheri, uova e frutta, infatti, sono elementi naturalmente esenti da glutine, ma la presenza di coni, torte, granella, biscotti, farine, cialde e altri ingredienti o prodotti contenenti glutine, infatti, possono diventare inconsapevolmente una fonte di contaminazione.

Banalmente, maneggiare un cono classico vicino a gelati senza glutine o mescolare i gusti “senza glutine” con quelli “con glutine” nella stessa vetrina, possono essere fonte di contaminazione e quindi recare seri problemi per la salute del consumatore celiaco.

E per frappè, frullati e smoothies? Vale la stessa regola del gelato artigianale: frutta, zuccheri, latte e derivati sono naturalmente gluten free, ma è opportuno seguire i medesimi accorgimenti e le buone pratiche per la produzione di alimenti senza glutine, al fine di evitare contaminazioni con alimenti vietati alla dieta del celiaco, che si possono facilmente trovare sul bancone o nella vetrina bar.

I bar, le gelaterie e gli stabilimenti balneari che scelgono di aderire al Network AFC possono contare su una formazione specifica e un supporto costante in materia di celiachia, offrendo così un servizio etico e una pratica virtuosa nell’esercizio della propria professione, oltre che un modo per conquistare una clientela più vasta e per far crescere l’attività.

Infatti, gli strumenti di marketing e comunicazione messi a disposizione da AIC permettono di ottenere numerosi benefici: grazie alla guida annuale cartacea e digitale, l’App AIC Mobile, il sito celiachia.it, la accattivante vetrofania e il passaparola, infatti, i locali e le strutture godono di grande visibilità all’interno della crescente comunità celiaca.

Scopri come diventare parte del Network AFC: contatta la sede AIC nella tua regione!

Fonte:
quifinanza.it/economia/turismo-estate-2024-previsioni-demoskopika/811359/

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