È Nicolas Mosco, venticinquenne di Campolongo Maggiore (Venezia), il miglior barista dell’anno, vincitore dell’Espresso Italiano Champion 2024. Il giovane veneto si è aggiudicato il titolo di migliore professionista in tema di espresso e cappuccino italiani. Mosco , ha sfidato altri 11 professionisti nella competizione organizzata dall’Istituto Espresso Italiano (IEI) a Caffè Milani di Lipomo (Como), marchio italiano tra i soci fondatori di IEI. In un tempo di soli 11 minuti ha dovuto tarare la sua attrezzatura la macchina Rancilio Specialty RS1 e il macinadosatore KRYO65, entrambi dell’azienda Rancilio Group, e dimostrare di sapere preparare quattro espressi e quattro cappuccini.
Al secondo posto della finale Ilaria Izzo, mentre al terzo posto si è piazzato Matteo Colzani. Entrambi concorreranno insieme al vincitore nella fase internazionale della competizione.
Il vincitore, Nicolas Mosco, comincia fin da piccolo ad appassionarsi al mondo del caffè. Per questo ha intrapreso gli studi alberghieri scegliendo poi la specializzazione di sala grazie a una prima esperienza professionale. Da qui ha proseguito approfondendo la passione del caffè in un’azienda che lo ha formato.
Dopo sei anni di esperienza all’interno di questa azienda è riuscito a vincere l’Espresso Italiano Champion. “Questa gara rappresenta per me una crescita professionale e insieme una tappa importante per il mio percorso professionale – ha detto il vincitore Mosco – io credo nella formazione che è uno strumento fondamentale per arricchire la professionalità e per continuare ad appassionarsi alla professione al punto che oggi posso definirmi un divulgatore del mondo del caffè, ovvero comunico quello che imparo giorno dopo giorno”.
“L’eterogeneità che si registra nei partecipanti dell’Espresso Italiano Champion sottolinea la percezione di questo evento da parte dei professionisti come uno dei momenti più importanti in Italia per mettersi in gioco e confrontarsi sulle competenze di questo mestiere che ormai è caratterizzato da una vision – commenta il presidente dell’Istituto Espresso Italiano, Luigi Morello – il fatto che in finale siano arrivati tre donne e tre uomini e soprattutto che abbia vinto il più giovane tra i partecipanti rimarca questo concetto che si lega perfettamente a una delle principali mission di IEI, la formazione, che in questa competizione vede confluire una parte del lavoro che durante l’anno l’Istituto svolge con diverse modalità”.
La ricetta del miglior espresso italiano secondo IEI. I prodotti presentati in gara hanno rispecchiato i parametri di qualità dell’Istituto Espresso Italiano (IEI): per l’espresso una tazzina con circa 25 millilitri di caffè ornato da una crema consistente e di finissima tessitura, di color nocciola, una bevanda sciropposa con aromi intensi e ricchi di note di fiori, frutta, cioccolato e pan tostato. Per il cappuccino una crema finissima e lucida, con un perfetto bilanciamento di aromi del latte e del caffè.
“Oggi abbiamo assistito a una finale avvincente – dichiara Luca Creti, Direttore Vendite Italia di Rancilio Group, partner tecnico del concorso – siamo orgogliosi, insieme all’Istituto Espresso Italiano, di poter promuovere la cultura dell’espresso secondo la tradizione italiana. Essere al fianco di questi giovani talenti e poterli supportare con una macchina come Rancilio Specialty RS1 è un’opportunità imperdibile per formare i futuri baristi al corretto utilizzo e mantenimento di macchine professionali, aiutandoli a raggiungere i più alti standard in termini di qualità e sostenibilità”.
Un premio alla professionalità e al saper fare tutto italiano. La sfida ha visto una semifinale martedì 18 giugno con 12 concorrenti e la finale il giorno successivo, con 6 baristi. Alla fase finale hanno avuto accesso i migliori professionisti qualificatisi alle selezioni interne effettuate da diverse aziende associate a IEI. I finalisti sono stati giudicati da giudici tecnici, giudici sensoriali e giudici marketing.
Questi ultimi hanno valutato la capacità dei concorrenti di comunicare e valorizzare il prodotto, i giudici tecnici la capacità di lavorare in modo professionale e quelli sensoriali hanno valuto gli espressi e i cappuccini prodotti alla cieca, cioè senza sapere chi li avesse preparati, con il metodo IIAC – International Institute of Coffee Tasters dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè.
INFO: www.coffeetasters.org/