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E’ uscita la nuova classifica dei principali produttori di vini in Italia con riferimento al 2023. La classifica è redatta dalla giornalista Anna Di Martino con pubblicazione dei dati anche sul Corriere della Sera oltre che sul sito della giornalista. La classifica comprende le maggiori 118 aziende vitivinicole d’Italia. Rappresentano il nucleo più forte del mercato nazionale del vino. Si tratta di un campione significativo dell’industria nazionale del vino che rappresenta il 64,9% del giro d’affari totale del comparto, pari a 14,1 miliardi nel 2023. Di seguito riportiamo lA classificA dei 27 Big che superano i 100 Mni di fatturato e alcuni commenti della giornalista Di Martino sui primi 10 Big della graduatoria.

Più di 5,9 miliardi di fatturato totale, 3,8 miliardi di esportazioni, 1,8 miliardi di bottiglie: sono i primi dati 2023 del club over 100 milioni. Ovvero delle 27 aziende vinicole che hanno chiuso l’ultimo esercizio con incassi superiori a 100 milioni e figurano al vertice della speciale classifica delle oltre 100 cantine più grandi d’Italia Per la prima volta, dopo alcuni anni di crescita, il numero dei big è rimasto invariato a quota 27: una prova in più di quanto sia stato complesso il 2023. Ci sono aziende che pur vicine al traguardo dei 100 milioni non sono riuscite a fare il grande salto o addirittura hanno fatto qualche passo indietro, rimandando l’appuntamento a tempi migliori. Del resto è stata dura per tutti: negli ultimi 12 mesi il mercato vitivinicolo italiano ha chiuso i conti con una flessione   di circa il 2%, per un giro d’affari totale di 14,1 miliardi (stima Osservatorio Uiv).

 

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La nuova foto di gruppo mostra un vertice invariato. Il podio è sempre dominato dalla cooperativa CANTINE RIUNITE & CIV, al primo posto della graduatoria, con un giro d’affari di 670,6 milioni, alimentato in larga parte dal controllato Gruppo italiano vini che porta alla casa madre ben 455 milioni, governando a sua volta 15 cantine in tutta Italia.

Sul secondo e terzo gradino del podio si piazzano le due maggiori realtà private di taglio industriale: ARGEA, 449,5 milioni, braccio vinicolo della Sgr Clessidra, e ITALIAN WINE BRANDS, 429 milioni, gruppo vinicolo quotato in Borsa. In lieve flessione Argea (-1,2%), sostanzialmente stabile (-0,2 %) Iwb, le due superbig si muovono guardandosi a vista, lavorando soprattutto oltre frontiera: il loro peso export sul fatturato è rispettivamente dell’89% e dell’84%.  Entrambe sono a caccia di prede e i tempi sembrano favorire prossime novità.

 

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A quarto posto ecco CAVIRO una delle realtà cooperative più forti e strutturate, con un consolidato di 423,1 milioni (+1,37%). Il gruppo di Faenza deve questo risultato anche all’apporto di Caviro Extra, società dedicata alla trasformazione dei sottoprodotti della vinificazione. Il quinto posto è di CAVIT: grande consorzio cooperativo trentino che ha girato la boa 2023 con il segno più, superando i 267 milioni.

Si conferma al sesto posto, con 255 milioni di fatturato, il GRUPPO SANTA MARGHERITA della famiglia Marzotto. Dopo l’exploit dello scorso anno, la casa veneta chiude un esercizio di consolidamento che risente della generale battuta di arresto sui mercati esteri, in particolare Usa, primo mercato del gruppo, dove il brand Santa Margherita, grazie al suo Pinot grigio, è uno dei più conosciuti e quotati.

 

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Al settimo e ottavo posto si pongono MARCHESI ANTINORI e FRATELLI MARTINI. Abbracciata alla più estesa proprietà viticola privata del mercato, Marchesi Antinori, è un’azienda di produzione che ha chiuso in crescita l’ultimo esercizio a quota 245 milioni, relativi al fatturato del solo core business vino.  La piemontese Fratelli Martini, di taglio più commerciale, ha guadagnato un posto in graduatoria con 233 milioni. Il suo fatturato totale tiene conto di una forte crescita sul mercato domestico, grazie anche al marchio Sant’Orsola leader nel canale Gdo

In nona posizione con 225 milioni, c’è LA MARCA vini e spumanti, consorzio leader nell’area del Prosecco docg. Dopo i ripetuti exploit degli ultimi anni, la frenata del 2023 (-4,2%) si deve alle generali difficoltà sui mercati esteri da cui deriva l’87% del suo fatturato. Ha invece chiuso in crescita MEZZACORONA, nota coop trentina di primo grado, che si consolida al decimo posto con 217,7 milioni alimentati per l’81% dall’export

Per accedere a tutte le classifiche e ai relativi commenti della giornalista De Martino vedere  www.annadimartino.it/classifica-2023

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