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Il Comitato europeo delle aziende vinicole (CEEV) ha partecipato attivamente alla riunione di alto livello della Commissione europea sul futuro della politica vitivinicola. In questo incontro critico con gli Stati membri dell’UE, il CEEV ha delineato la sua visione strategica per affrontare le sfide del settore vitivinicolo e ha proposto soluzioni chiave per garantirne la sostenibilità a lungo termine.

 

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Mauricio González-Gordon, Presidente del CEEV, ha sottolineato l’urgente necessità di una riforma globale: “Il settore vitivinicolo dell’UE sta affrontando sfide sia strutturali che immediate. Questo incontro è stato tempestivo ed essenziale per una discussione strategica sul futuro della politica vitivinicola dell’UE e siamo grati alla Commissione per aver preso questa iniziativa. Il futuro del settore vitivinicolo europeo è nelle mani degli operatori che si impegnano per la sua sostenibilità e il suo sviluppo, e le politiche dell’UE dovrebbero concentrarsi su di loro e dare priorità alle loro esigenze”.

Mentre la produzione di uva e vino sta affrontando alcune sfide critiche dovute all’aumento dei costi di produzione e all’impatto dei cambiamenti climatici, il declino strutturale a lungo termine del consumo di vino, in particolare nei mercati tradizionali, è al centro dell’attuale crisi del settore vinicolo dell’UE. Pertanto, il CEEV è convinto che le soluzioni debbano concentrarsi sui mercati del vino e sui consumatori e non solo sul funzionamento della filiera vitivinicola. Il sostegno dovrebbe mirare a rafforzare, da un lato, la competitività e la capacità degli operatori del settore vinicolo di adattarsi alla domanda del mercato e, dall’altro, la loro resilienza al cambiamento climatico con misure di adattamento e mitigazione.

 

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Per garantire il futuro delle aziende vinicole dell’UE, il CEEV ha proposto una serie di priorità politiche basate su:

  1. Razionalizzazione dei piani strategici della Pac: semplificare i processi amministrativi, in particolare le misure di promozione e comunicazione, per rendere più efficiente e flessibile il sostegno nazionale.
  2. Aggiornare le regole dell’Ocm vino e dell’etichettatura: attuare un sistema di presentazione dei prodotti vitivinicoli privo di barriere linguistiche e supportato da una solida strategia digitale.
  3. Semplificare le norme UE sul commercio elettronico: adattare le politiche di vendita a distanza per rendere più accessibile il commercio elettronico.
  4. Regolamentare i prodotti vinicoli dealcolizzati: sviluppare un quadro giuridico completo per la produzione e l’etichettatura dei prodotti vinicoli dealcolizzati e parzialmente dealcolizzati.
  5. Stabilire linee guida UE per la sostenibilità: definire principi generali per la produzione e la comunicazione sostenibile del vino.
  6. Migliorare l’accesso al mercato: sviluppare le procedure per incrementare le esportazioni e affrontare gli ostacoli tecnici al commercio.

“Dobbiamo anche gestire meglio il potenziale produttivo per migliorare l’equilibrio tra produzione e domanda”, ha dichiarato Ignacio Sánchez Recarte, Segretario Generale del CEEV. Abbiamo presentato alla Commissione e agli Stati membri le nostre raccomandazioni per questo equilibrio, sottolineando che la raccolta verde dovrebbe essere l’unica misura “correttiva” impiegata e sconsigliando vivamente l’introduzione di un meccanismo generalizzato di estirpazione. Se si dovessero stanziare fondi pubblici per tali azioni, si dovrebbero applicare condizioni rigorose”, ha sottolineato.

Fonte: www.federvini.it

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