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Secondo quanto riporta www.federvini.it/, il vino continua ad essere una voce importante nella grande distribuzione in Italia, anche se i volumi diminuiscono, in concomitanza ad un incremento dei valori. Oltre 3 miliardi di euro di fatturato generato nella GDO, pari a 748 milioni di litri venduti nell’ultimo anno. Lo conferma NielsenIQ, in un’indagine sulle tendenze del mondo del vino presentata in occasione della “Milano Wine Week”.

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Secondo quanto riporta il sito Winenews, per quanto riguarda l’acquisto di vino in prospettiva “home”, il trend è sostenuto in particolare da un incremento dei consumi delle bollicine. Dei 3,1 miliardi di euro di fatturato generato, la percentuale in valore del vino spumante a settembre 2024 è del 25,2% (+0,4% sullo stesso periodo 2023 e +0,7% in confronto al 2022): in generale, rispetto a settembre 2023, la tipologia registra in valore una crescita del 2,9%. Mentre dei 748 milioni di litri in volume la percentuale relativa al consumo di bollicine è del 14,5% (+0,5% sullo stesso periodo 2023 e +0,9% rispetto a settembre 2022): in generale, rispetto a settembre 2023 il settore registra in volume un calo del -1,4%, comunque in aumento rispetto a un anno fa quando la flessione fu del -3,6%.

Guardando, invece, ai consumi “fuori casa”, il 46% di chi beve vino lo fa in horeca, e quindi in hotel, ristoranti, trattorie, pizzerie, bar e simili. In termini generali, invece, il 32% dichiara di bere solo vino, il 34% preferisce le bollicine, mentre il 29% sostiene di apprezzarli entrambi, con le donne che preferiscono lo spumante e gli uomini che prediligono il fermo.

Il prezzo incide sulle scelte di vino (34%), ma anche le raccomandazioni del menù, origine e qualità hanno un impatto considerevole, offrendo varie opportunità per guidare le decisioni d’acquisto. Infatti, rispettivamente il 23% e il 22% degli intervistati mette al primo posto, nella scelta, la qualità del prodotto e la provenienza della bottiglia. Il 58% degli intervistati, comunque, dichiara di essere propenso a pagare di più per una bottiglia di qualità superiore.

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Per quanto concerne invece il “vino nei cocktail”, l’indagine studia i 10 cocktail più consumati nell’horeca e osserva che 4 di questi contengono vino spumante, di cui 3 sono spritz. L’Hugo in particolare, essendo molto popolare nella fascia 18-24 anni, offre l’opportunità di coinvolgere un segmento d’età che registra bassa affinità con la categoria vino.

Infine, quella che il report definisce “nuova frontiera”, ovvero il vino analcolico o comunque a gradazione ridotta: 1 consumatore su 6 dichiara di scegliere opzioni a bassa gradazione o zero alcol, con il segmento “NoLo” che è composto principalmente da consumatori tra i 25 e i 44 anni, spesso genitori, prevalentemente donne, che visitano più frequentemente locali horeca e tendono a spendere di più.

 

Fonte: www.federvini.it/

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