L’attenzione verso i vini a basso contenuto di zucchero o alcol è in crescita a livello globale, ma negli Stati Uniti il termine “low sugar” è preferito a “low alcol”, segnala Randy Ullom, enologo e vicepresidente di Jackson Family Wines, colosso californiano del vino. Durante il Simei, fiera di Unione Italiana Vini (Uiv) leader mondiale per le tecnologie enologiche, l’interesse per le attrezzature di dealcolizzazione è stato altissimo, soprattutto da parte di 70 buyer statunitensi di grandi aziende vinicole, come Constellation Brands, Francis Ford Coppola Winery e la stessa Jackson Family.
David Crippen, director of winemaking presso Bear Creek Winery, sesta azienda vinicola familiare più grande degli USA, ha commentato l’importanza delle tecnologie italiane in questo settore: “Quasi tutte le attrezzature che abbiamo in cantina sono italiane, e il salto di qualità dei vini italiani negli ultimi 40 anni è probabilmente correlato anche a queste tecnologie.”
Innovazione italiana con il dealcolatore “Libero”
La tendenza “NoLo” (no e low alcol) trova a Milano un terreno fertile, nonostante il divieto di dealcolizzazione in Italia. La Omnia Technologies ha presentato in anteprima Libero, una macchina di dealcolizzazione continua progettata per produrre vini a zero alcol su larga scala. Secondo il team dell’azienda, “Libero” permette di gustare il vino “senza vincoli”. Il gruppo, che conta 400 tecnici in 39 sedi, sta riscontrando un interesse straordinario, soprattutto da parte di acquirenti di Spagna, Grecia e Stati Uniti.
L’interesse crescente è confermato anche da Albano Vason, presidente di Vason, che da oltre cinquant’anni fornisce soluzioni all’industria enologica: “Il mercato è in espansione; l’interesse è aumentato negli ultimi due anni. Certo, sarebbe ben diverso se anche l’Italia potesse competere a livello internazionale senza vincoli.”
Vason ha portato al Simei il Master Mind Remove (MMR), un macchinario per la dealcolizzazione destinato a piccole e medie cantine, adatto a rispondere a una domanda globale in espansione.
La domanda globale di spumanti dealcolati
Tra i padiglioni del Simei, la produzione di vini dealcolati è stata al centro dell’attenzione. “Lo scorso anno – ha detto il consigliere delegato di Mionetto, Alessio del Savio – grazie alla controllante tedesca Henkel abbiamo prodotto e venduto 2 milioni di bottiglie di spumante, quest’anno abbiamo raddoppiato e siamo a 4 milioni. Tutte vendute, in particolare in Germania, negli Usa nei Paesi nordici e nell’Est Europa”.
+Info: www.simei.it
www.omniatechnologiesgroup.com
1 Commento
Purtroppo in questo senso un certo ministro dell’agricoltura è mentalmente progressista come un treno a vapore. Prendiamo esempio da chewing gum e bevande le cui versioni senza zucchero sono la % maggiore, ed anche la birra analcolica sta facendo progressi in volume