I dati di Circana sui primi 11 mesi del vino nella distribuzione moderna italiana (Iper e Supermercati, Libero Servizio Piccolo e Discount) evidenziano un calo nei volumi dell’1,7%, per oltre 565,7 milioni di litri. A valore, invece, il comparto vini è cresciuto a 2,05 miliardi di euro, con una crescita del +1,8%, grazie ad un incremento dei prezzi medi al litro del 3,6%.
All’interno del settore vini, brilla l’andamento degli spumanti, che sono cresciuti del +3,8% in volume (oltre 81 milioni di litri) per 548,5 milioni di euro (+3,5%). Il Prosecco conferma la sua leadership con un giro d’affari di 284,5 milioni di euro (+2,8%), ma cresce anche il Metodo Classico, che nella grande distribuzione italiana ha realizzato vendite per 3,9 milioni di litri (+2,1%) pari a 78,2 milioni di euro (+5,3%).
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Si intravede una tendenza del consumatore a privilegiare vini di minor prezzo rispetto al passato, visto che i volumi sono in calo in Iper e Supermercati e Libero Servizio Piccolo, mentre sono in crescita nel canale Discount (+1,5% per il vino nel complesso). Anche per gli spumanti, la crescita in volume è più marcata nei Discount (+6,6%).
È difficile aspettarsi rivoluzioni dello scenario dalle feste di fine anno, come spiega a WineNews Virgilio Romano, Business Insight Director Circana.
“Gli spumanti torneranno in terreno positivo, dopo due anni di calo, il cambio di rotta intravisto nel 2023 si è consolidato nel 2024. Il vino nel complesso farà meno peggio di quanto fatto nel 2023 sul 2022, ma resta in negativo, per il terzo anno consecutivo. Un andamento che non ci meraviglia e che configura una nuova normalità, tra calo dei consumi, consumatori abituali che invecchiano, capacità di acquisto minore. Tutti elementi di cui un prodotto di largo consumo come il vino, ovviamente, risente. L’andamento di dicembre, che nel 2023 non fu un mese eccezionale, può migliorare le cose di qualche decimale, ma non stravolgere la situazione, anche perché i consumi, compresi quelli degli spumanti, ormai sono sempre più destagionalizzati. In ogni caso, le difficoltà maggiori sono, evidentemente, sui vini fermi, che sono ancora il grosso dei consumi, con i rossi che soffrono più dei bianchi, e che hanno un po’ pagato dazio alla crescita degli spumanti, in generale, e un po’ al calo dei consumi. E guardando ai valori complessivi, in leggera crescita, vale la pena sottolineare che questo è legato solo all’aumento dei prezzi a scaffale. Che sono cresciuti di molto, anche del +15-20% negli ultimi 3-4 anni. Aumento a cui è seguito un calo dei consumi, in quantità, in maniera meno che proporzionale, però. E questo è un aspetto importante”.
Fonti: www.circana.com – www.winenews.it