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Si è svolta venerdì 21 marzo la quinta edizione del “Boroli Wine Forum”, manifestazione nata con l’intento di diffondere la cultura del buon bere, dei valori legati al vino e ai suoi territori. Il Boroli Wine Forum affronta ogni anno i temi legati al mondo del vino, attraverso un dibattito aperto tra produttori, associazioni e stampa internazionale. Il tema di quest’anno è stato “Il valore del marchio. Un asset per l’internazionalizzazione”, che proietta direttamente in un mercato fortemente competitivo come quello vinicolo e che verrà affrontato da importanti personalità del settore.

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Coordinati da un pezzo da novanta come Bruno Vespa, che ha rivestito i panni del moderatore per il secondo anno consecutivo, sono intervenuti Pierre Godé Vice (presidente LVMH International Moët Hennessy-Louis Vuitton), Pierre Lurton (Château d’Yquem e Château Cheval Blanc), Manuel Louzada (dg di Estate Numanthia), Carlo Paoli (dg Tenuta San Guido), Roberto Conterno (cantina Giacomo Conterno), Luca Currado (azienda Vietti) e Giovanni Geddes da Filicaja (Ceo di Masseto).

 Proprio un “cru” come il Masseto rappresenta un esempio e modello riuscitissimo di quella che è la brandizzazione di un’etichetta, per creare valore attorno ad un prodotto già di per sé d’eccellenza assoluta. Caratteristiche queste che in 25 anni l’hanno portato a essere uno dei migliori vini del mondo. “Masseto è un vino rarissimo e l’unicità è legata al suo territorio, nutre estimatori capaci di inseguirlo nelle diverse aste del mondo pur di aggiudicarselo – queste le parole di Giovanni Geddes , CEO di Masseto, che aggiunge – un bene che negli anni è divenuto un motivo di orgoglio italiano e di investimento considerato dagli esperti del settore e dagli economisti un vero e proprio bene di lusso atto a rivalutare nel tempo il proprio valore. Fino al 400% del prezzo di partenza”.

 L’unicità del territorio e la sua sinergia con il vitigno, che esprimono il carattere unico del vino; la ricerca dell’eccellenza a tutti i livelli; la volontà di farne un unicum, un vino ‘stand alone’; ; la rarità, data da una produzione estremamente limitata per estrarre il massimo della qualità da ogni vendemmia; la qualità e la dedizione delle persone che ci hanno lavorato e che ci lavorano: queste sono le peculiari proprietà che hanno permesso al Masseto di divenire il primo vino italiano nella Place de Bordeaux, l’istituzione elitaria e secolare dei vini Bordeaux, che sceglie e seleziona solo i migliori di questo tipo e ha un ruolo determinante nell’indicazione di quali sono i migliori vini Bordeaux in circolazione nel mercato mondiale. Masseto ogni anno produce circa 30.000 bottiglie di questa eccellenza tutta italiana, che nelle aste di tutto il mondo fa segnare cifre da capogiro. Si calcola che l’aumento medio nel valore delle bottiglie sia di circa il 322%, confrontando i prezzi con le battiture medie.

 INFO:

 Communication Agency for Italy

 Klaus Davi & Co.: Tel. +39 02 860542

 Adriano Ronconi – cell. 328 469 6041

 Luca Bragadini – cell. 338 227 3227

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