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Il Chianti Classico Docg sbarca in borsa, e sarà il primo vino quotato alla borsa telematica dell’agroalimentare. Un progetto che partirà a livello operativo nel 2010, e che punta a “garantire soprattutto la trasparenza nella formazione del prezzo, che è di grande importanza anche per i buyers nazionali e stranieri della grande distribuzione per avere un parametro oggettivo di riferimento”, ha spiegato a WineNews il direttore del Consorzio del Chianti Classico, Giuseppe Liberatore.


“Abbiamo messo in piedi un progetto pilota con Borsa Merci Telematica, e riteniamo di dare tutta l’attenzione che merita a questo tipo di problematica, perché va a toccare, di fatto, il portafoglio delle aziende. Abbiamo puntato sugli scambi telematici in un mercato regolamentato soprattutto per superare l’attuale sistema di quotazione dei vini che affidato a commissioni istituite presso le Camere di Commercio – ha detto il direttore del Consorzio – un sistema che, secondo noi, non offre i necessari elementi di oggettività e completa trasparenza”.

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“Vogliamo che ci sia la massima trasparenza – spiega ancora a WineNews Liberatore – non vogliamo che ci siano sottesi gli interessi dell’una o dell’altra parte. Questo meccanismo funziona proprio come la Borsa Valori, ha persino una Consob di controllo che è la Deputazione delle Camere di Commercio a livello nazionale, quindi il massimo della garanzia ed il massimo della trasparenza. Sarà dunque una piattaforma telematica dove si incontreranno gli acquirenti, da un ristoratore ad un grande distribuzione, da un grossista a chi vorrà, e quelli che sono i soggetti che offrono il prodotto, cioè quelli che hanno la produzione e posizionano su questa piattaforma telematica quello che è il prodotto, con il suo prezzo, l’annata e le varie caratteristiche chimiche, fisiche ed organolettiche. La cosa importante è che tutti sono catalogati e verificati, quindi c’è il massimo della garanzia e della tutela.”

Gli scambi telematici della borsa merci attualmente riguardano prodotti agroalimentari italiani con denominazioni di origine, ad esempio il Parmigiano Reggiano, ma ancora nessun vino Docg. Il primo sarà appunto il Chianti Classico, un distretto vitivinicolo da oltre 70mila ettari che produce 40 milioni di bottiglie l’anno, destinate all’esportazione per circa il 70%. Gli Stati Uniti sono il primo importatore (29%); seguono la Germania (10%), il Regno Unito (9%), la Svizzera (8%), il Canada (5%) , il Giappone (2%) e la Russia (2%). In Italia si consumano, invece, il 27% delle bottiglie prodotte ed il giro d’affari complessivo del chianti classicoè di oltre 300 milioni di euro su base annua.

Fonti: www.winenews.itwww.reuters.it

INFOFLASH SUL CONSORZIO CHIANTI CLASSICO
Il Consorzio Vino Chianti Classico tutela dal 1924 il vino più noto al mondo, e ne valorizza la denominazione, il territorio d’origine, la storia. Il suo marchio, contraddistinto dall’inconfondibile Gallo Nero, garantisce il vero Chianti Classico : autentico, perché l’unico originato dal territorio del Chianti; certificato, perché la sua produzione è controllata dalla vigna alla bottiglia; inimitabile, perché la sua qualità e identità sono protette in Italia e nel mondo. Con oltre 600 soci iscritti, di cui circa 350 imbottigliatori, il Consorzio Vino Chianti Classico rappresenta oggi il 95% dell’intera denominazione e si avvale di un’organizzazione moderna, strutturata e professionale per svolgere al meglio le missioni per cui è nato: la tutela e la valorizzazione del vino Chianti Classico e del suo marchio. Un territorio che si estende su una superficie di 70.000 ettari, di cui 10.000 vitati per una produzione intorno ai 270.000 ettolitri.. Sul fronte export, gli Usa rimangono il primo mercato capace di assorbire il 30% della produzione. A seguire la Germania (10%), il Regno Unito (9%), la Svizzera (8%), il Canada (5%) , il Giappone (2%) e la Russia (2%). In Italia si consumano, invece, il 27% delle bottiglie prodotte. +info:www.chianticlassico.com/

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