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Con quasi 1,6 miliardi di euro di vino esportato nel 2013, il Veneto non solo si conferma la prima regione d’Italia per vendite oltre frontiera, ma allunga le distanze dal diretto inseguitore – il Piemonte – che segue con 969 milioni di euro. Seguono la Toscana con 747 milioni, il Trentino Alto Adige con 476 milioni, l’Emilia Romagna con 388 milioni, la Lombardia con 270 milioni e l’Abruzzo con 121 milioni. Le altre regioni hanno realizzato esportazioni per valori inferi ai 100 milioni.

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Grazie anche al momento magico che sta vivendo il Prosecco, l’export di vino veneto è cresciuto del 10% tra il 2012 e il 2013, una dinamica ben al di sopra della media nazionale (7%). Ad onor del vero va detto che, in termini percentuali, c’è anche chi ha fatto meglio. Tra questi, i vini dell’Abruzzo e della Lombardia (+12% entrambi), mentre per quanto riguarda i vini delle altre grandi regioni produttrici si registra un +10% dell’Emilia Romagna (giunta al massimo storico dei 388 milioni di euro), un +9% del Piemonte, un +6% della Toscana e del Trentino Alto Adige

Non mancano anche i segni meno. Il calo più eclatante – sempre nell’ambito delle principali regioni produttrici – riguarda i vini della Puglia che – dopo un decennio di crescita ininterrotta e che ha visto l’export praticamente raddoppiare tra il 2003 e il 2012 – hanno subito un calo del 21%, retrocedendo così a meno di 100 milioni di euro di vino esportato (esattamente 96 milioni contro i 122 milioni dell’anno precedente).

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Stabili e stazionarie le condizioni di Friuli e Sicilia. L’export di vini friulani viaggia ormai da diversi anni attorno ai 76 milioni di euro, mentre quello siciliano non riesce ad infrangere la barriera dei 100 milioni, stazionando da tempo attorno ai 99 milioni di euro. Forse un po’ poco, alla luce delle rilevanti potenzialità che la vitivinicoltura siciliana esprime e soprattutto della notorietà che questo territorio detiene nella percezione dei distributori e dei consumatori di tutto il mondo.

Questo emerge anche dai risultati della Wine Trend World di Wine Monitor, survey sugli operatori internazionali, che misura, tra le altre cose, la brand awareness dei territori vinicoli europei. L’indagine WM ha messo in luce le principali zone di produzione di vini di successo: ben 6 regioni sono italiane. Tra queste primeggia ancora una volta il Veneto – che sembra aver ormai conquistato una sorta di leadership nel panorama dell’export enologico internazionale – seguito nell’ordine da Toscana, Sicilia, Piemonte, Alto Adige e Puglia.

 Per informazioni: Ufficio Stampa Nomisma – Wine Monitor www.winemonitor.it

WINE MONITOR

Wine Monitor è l’Osservatorio di Nomisma sul mercato del vino, nato e pensato per supportare le imprese e le istituzioni della filiera vitivinicola italiana nella comprensione delle dinamiche di mercato, sia a livello nazionale che mondiale. Wine Monitor nasce per iniziativa dell’Area Agricoltura e Industria Alimentare di Nomisma, un team di esperti specializzato nell’analisi economica e nella consulenza strategica in ambito agroalimentare. In uno scenario radicalmente mutato e in continua evoluzione, Wine Monitor è uno strumento indispensabile alle imprese sia per intraprendere percorsi di internazionalizzazione sia per rimodulare le politiche di marketing sul mercato interno. Wine Monitor è la prima piattaforma che mette a sistema tutti dati e le informazioni sul mondo del vino, integrando servizi a supporto delle strategie di business delle imprese. +info: www.winemonitor.it/

 

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