L’assemblea dei soci di Caviro ha approvato il bilancio 2013 con ricavi a 320,6 milioni di euro, in deciso incremento rispetto al 2012 (+13%), grazie alla crescita sia della divisione vino che della distilleria. Questo risultato, che si inserisce in un contesto di calo generalizzato dei consumi di vino (dai dati della Grande distribuzione emerge che il vino in brik ha registrato un -10,5% rispetto al 2010 mentre il vino in vetro fino a 0,75 l, con un –5,3% rispetto al 2010), è stato reso possibile grazie ad una serie di scelte strategiche che hanno visto Caviro affrontare nuove fasce di mercato e dare vita a nuove alleanze in tutti i comparti.
«E’ stato un anno molto impegnativo per chi opera nel nostro settore – ha sottolineato il presidente del Gruppo Caviro Carlo Dalmonte – visto il forte aumento della materia prima e l’ulteriore calo dei consumi in Italia ed in alcuni importanti paesi esteri. Tuttavia la qualità dei nostri prodotti e la fedeltà ai nostri marchi ci ha consentito di mantenere o crescere le quote di mercato nei diversi paesi dove siamo presenti». Il consorzio cooperativo Caviro, aderente a Fedagri, che da due anni ha fatto il suo ingresso nel settore dei vini Superpremium grazie all’acquisizione di Dalle Vigne S.p.A. (Toscana) e agli accordi stretti con Gerardo Cesari (Veneto) e Torrevento (Puglia) nel 2014, ha raggiunto nel 2013 un valore della produzione di 337,4 milioni di euro, nuovo record dell’azienda, rispetto ai 302,6 del 2012.
«L’ingresso nel settore dei vini Superpremium rappresenta per Caviro la volontà di agire su tutti i tavoli del mercato – sostiene il direttore generale Sergio Dagnino -. Un portafoglio di prodotti completo, dal daily alle più importanti ‘icone’ del vino italiano (come Amarone, Chianti, Brunello, Vigna Pedale Castel Del Monte) può beneficiare di importanti sinergie. Aggiungo che l’impegno di Caviro in questo campo riguarderà soprattutto le fasi commerciali e logistiche mentre rimarrà interamente a cura dei nostri partner la fase di produzione e la relazione diretta con il territorio: in altre parole vogliamo coniugare le eccellenze di chi ha una grande organizzazione commerciale con quelle di chi ha un forte e radicato legame con il territorio». L’Ebitda (Margine Operativo Lordo) registrato da Caviro nel 2013 è stato di 20,3 milioni di euro, rispetto ai 12,2 milioni dell’anno precedente, con un utile netto di quasi 5 milioni di euro, nonostante l’incremento con punte del 50% del costo delle materie prime. Prosegue il rafforzamento patrimoniale con i mezzi propri del Gruppo che raggiungono quota 63 milioni di Euro mentre la Posizione Finanziaria Netta è di 57,8 milioni in calo rispetto ai 72,3 del 2012.
Caviro è anche leader di mercato in Italia per l’alcool industriale e 2° competitor mondiale per l’acido tartarico.
+info: Alina Fiordellisi Fedagri-Confcooperative Ufficio stampa – www.caviro.it