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L’americana Coca-Cola ha deciso di chiudere due stabilimenti di succhi di frutta appartenenti alla sua controllata russa Nidan, ufficialmente a causa della contrazione del mercato locale che lo scorso anno ha subito una riduzione del 5%. Lo riporta il quotidiano Kommersant, facendo riferimento agli uffici Coca-Cola in Russia.

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Nidan, un tempo il quarto più grande produttore di succhi in Russia, fu acquistato da Coca-Cola nel 2010 per 276 m.ni di dollari. Da giugno si fermeranno i due impianti produttivi di Kotelniki e Novosibirsk, con una capacità totale di 560 milioni di litri all’anno (un terzo della produzione totale di succhi di coca-Cola in Russia) e circa un migliaio di persone impiegate. A questo punto la controllata Nidan cesserà di esistere. Le sue produzioni e i suoi marchi saranno spostate sui due stabilimenti dell’altra controllata Multon

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Il mercato dei succhi russo è sceso del 6 per cento anno su anno in termini di volume nel periodo gennaio-settembre 2013, secondo i ricercatori di mercato Nielsen. Oltre al calo dei volumi di mercato, Coca-Cola e la sua rivale PepsiCo si trovano ad affrontare una maggiore concorrenza da marchi russi locali. La decisione coincide anche con un rallentamento economico in Russia. Dopo aver iniziato a ridursi nel primo trimestre di quest’anno, l’ economia è sull’orlo della recessione, in gran parte a causa di deflussi di capitali e di calo degli investimenti derivanti dalle vicende Ucraina e Crimea Sulla base dei dati Euromonitor, Coca-Cola aveva una quota del 23,5 per cento del mercato dei succhi russo (un valore stimato di 4,6 miliardi dollari nel 2013), mentre PepsiCo ha avuto una quota più consistente pari al 35,5 per cento.

Fonte: www.reuters.com/ dell’8 maggio 2014

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