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Le nuove accise sulla birra introdotte dal governo nel 2013 sono responsabili di una perdita complessiva di 2400 posti di lavoro, soprattutto giovanili, nel settore industria, agricoltura, commercio e ristorazione. Metà di questi potrebbero però essere ancora salvati abolendo questa tassa iniqua che a gennaio 2015 colpirà di nuovo. Secondo uno studio di REF, società di analisi e ricerche economiche indipendente, le accise sulla birra sono una tassa regressiva che colpisce i consumatori più deboli e a più basso reddito che consumano la birra soprattutto a casa acquistando prodotti di primo prezzo.

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Lo studio REF evidenzia infatti come l’incidenza della tassazione indiretta raggiunga un picco di quasi il 50% sui prodotti di primo prezzo acquistati presso la distribuzione, mentre si riduce a meno di un terzo nel fuori casa, una modalità di consumo molto meno accessibile a tutti. AssoBirra (l’Associazione italiana degli industriali della birra e del malto) ha lanciato nei mesi scorsi la campagna “Salva la tua birra” per sostenere una petizione che invitasse il Governo a fermare l’ulteriore aumento previsto a partire dal 1° gennaio 2015. Per firmare la petizione al Governo Italiano che ha già ricevuto più di 110.000 adesioni andare su www.salvalatuabirra.it

 

+info: www.birrainforma.it/puoi-salvare-1200-posti-di-lavoro-dicendo-no-a-nuove-accise-sulla-birra

 

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