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Il gruppo italiano Pacorini, uno tra i maggiori operatori mondiali nella logistica e stoccaggio di materie prime, ha perfezionato la cessione della propria divisione metalli (tra cui gli oltre 80 magazzini autorizzati dal London Metal Exchange per la gestione delle scorte di non ferrosi, acciaio e plastica) al gruppo svizzero Glencore International, gigante del trading e della produzione di materie prime. Voci di mercato collocano il valore della transazione intorno a 200 milioni di dollari. La somma verrà reinvestita interamente per lo sviluppo della divisione caffè


A pochi giorni dal perfezionamento della cessione di Pacorini Metals, A. Garcez (AD della holding del gruppo, la B. Pacorini Srl) ha descritto al Sole 24 Ore i progetti per il futuro della multinazionale, che nei prossimi tre anni prevedono acquisizioni di asset relativi al caffè in Brasile, Stati Uniti e Nord Europa.. “Siamo sempre stati conosciuti per il caffè – spiega l’AD del gruppo – ed è proprio in quest’ambito che vogliamo rafforzarci, anche se siamo già di gran lunga i numeri uno nel mondo, non solo per i magazzini, ma anche per i servizi collegati, dal lavaggio alla selezione delle miscele”

I manager del gruppo si sono dati 12 mesi di tempo per individuare e valutare i nuovi asset che potrebbero interessare. Almeno sulle aree geografiche le idee sono già chiare: “Puntiamo sul Brasile, sul Nord Europa e sugli Stati Uniti, dove siamo molto forti a New Orleans, ma vorremmo espanderci anche nell’area di New York”, ha precisato Garcez. Per il caffè si tratta di un momento favorevole: le quotazioni dell’arabica hanno avuto un rialzo di oltre il 40% nel 2010. Garcez è convinto che le quotazioni raggiungeranno presto la soglia dei 2 $/lb. “La situazione per l’arabica è molto difficile. La domanda è forte e in America Centrale c’è davvero carenza di offerta. Mi sembra però prematuro preoccuparsi per il clima secco, che rischierebbe di compromettere il prossimo raccolto del Brasile. Diverso sarebbe se la pioggia non arrivasse fino all’inizio di ottobre”.

+info: www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2010-09-09/pacorini-scommette-caffe-080012.shtml?uuid=AYTsQ8NC#continuewww.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2010-08-05/pacorini-rinuncia-metalli-080011.shtml?uuid=AYicECEC

INFOFLASH/PACORINI
La nascita e lo sviluppo di uno dei più grandi gruppi italiani, operanti nelle attività di trasporto, stoccaggio e manipolazione di materie prime, è strettamente legata alla storia della famiglia Pacorini. Il capostipite Bruno fonda nel 1933 a Trieste la società, per rispondere alle esigenze dei commercianti di generi coloniali, caffè, spezie, frutta secca e agrumi. Verso la metà degli anni ’60 l’azienda si specializza nel settore del caffè verde e comincia a diversificare ed ampliare le proprie attività, avviando importanti investimenti in Italia e all’estero. Agli inizi degli anni ’70 la Pacorini introduce a Trieste una prima novità nella logistica del caffè, con la pallettizazione dei sacchi del crudo, dedicandosi successivamente all’ampliamento dei servizi logistici rivolti all’industria del caffè e alla specializzazione in altre commodity, quali metalli, cellulosa, gomma. Grazie alle capacità di sviluppo e alla realizzazione di Silocaf, impianto industriale all’avanguardia per il trattamento del caffè verde, l’azienda diventa il primo operatore logistico di caffè in Italia e nel mondo e dal 1992 esporta il proprio know-how negli U.S.A. ed in Brasile, attraverso proprie società controllate. Il Gruppo Pacorini è oggi una riconosciuta realtà internazionale: realizza infatti il 61% del fatturato all’estero. +INFO: www.pacorini.com

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