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Nessuna nube offusca l’appeal e il successo dell’olio d’oliva prodotto in Italia sia nel nostro Paese sia in cinque mercati chiave per l’export dell’oro verde nazionale. L’extra vergine di oliva e’ saldamente la tipologia preferita non solo in Italia (96,8%), ma anche in mercati che solo in tempi recenti si sono aperti all’uso dell’olio di oliva come Russia, Cina e India. Questo e’ il responso ”più che positivo” emerso dalla ricerca sul consumo e il posizionamento dell’olio d’oliva italiano realizzata da AstraRicerche per Oleificio Zucchi.

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Annuario Acquitalia Acque Minerali Beverfood.com acquista ora o scarica gratis il pdfLo studio e’ stato condotto tra luglio e agosto 2013 da AstraRicerche per conto dell’Oleificio Zucchi, attraverso 5.500 interviste online somministrate a consumatori e/o acquirenti di olio di oliva in Italia, Usa, Brasile, Russia, India e Cina. La ricerca evidenzia pero’ che se per gli italiani la scelta dell’olio e’ strettamente legata al territorio di origine delle olive (34,7%), questo aspetto non e’ rilevante, a dispetto delle attese, per nessuno degli altri Paesi indagati, tra cui la percentuale piu’ elevata si attesta solo al 17,7% registrata in Cina, seguono Russia (17,5%), India (13,4%), Usa (11%) e Brasile (9,1%). Piu’ che l’origine delle olive, per americani e brasiliani riveste maggior importanza la capacita’ delle aziende olearie di fornire prodotti di alta qualita’, rispettivamente per il 65% e 57,9%. In cucina l’Italia e il Brasile condividono l’abitudine a usare l’olio di oliva soprattutto come condimento, mentre in India l’utilizzo piu’ frequente e’ per cuocere e friggere.

Tuttavia, per quanto possa sembrare incongruo nella culla dell’alimentazione mediterranea, l’aspetto salutistico dell’olio di oliva ha una presa alquanto modesta sui consumatori di casa nostra, con appena il 16,6% degli intervistati che assegna una importanza alta o altissima ai benefici per la salute, contro valori al di sopra del 30% riscontrati in Cina, Brasile e Russia. Materie prime di elevata qualita’ sono importanti leve d’acquisto anche per cinesi (64,6%) e russi (65,5%), piu’ che per i consumatori italiani (47%). Dopo la qualita’, in fase di acquisto, riveste grande peso la genuinita’ e la naturalita’ del prodotto, in particolar modo in Russia (68%), in Cina (61%), negli Stati Uniti (55,7%), seguiti da Italia (45,6%), India (35%) e Brasile (33,8%).

E in tema di caratteristiche organolettiche, italiani e brasiliani assegnano grandissima importanza alla valutazione sensoriale. ”Le differenze di abitudini e percezioni da mercato a mercato – sottolinea il presidente di AstraRicerche Enrico Finzi – portano a concludere che lo straordinario traino offerto dal successo planetario dei prodotti italiani non vada dato per scontato, bensi’ coltivato e sostenuto”. Tra le novita’ in fiera l’Oleificio Zucchi ha presentato anche oli di semi “speciali” (zucca, sesamo, avocado, vinacciolo) ”che permettono ai consumatori di esplorare nuove soluzioni culinarie puntando sulle caratteristiche nutrizionali dei semi” conclude Giovanni Zucchi, amministratore delegato di Oleificio Zucchi.

Fonte: www.italiaoggi.it/news/dettaglio_news.asp?id=201405062043328132&chkAgenzie=ITALIAOGGI

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