RITORNA “IO BEVO ESPRESSO”, PORTE APERTE IN 14 TORREFAZIONI ITALIANE

Il 28 novembre prossimo avremo la seconda edizione di Io Bevo Espresso. E’ una giornata davvero unica al mondo: ben 14 torrefazioni in tutta Italia apriranno le loro porte ai visitatori, invitandoli a visitare i luoghi dove si produce il caffè che tanto amano e offrendo loro dei seminari per imparare ad assaggiarlo. E’ unica anche per il mondo del caffè italiano perché unisce in una manifestazione diverse aziende. E questo è un dato decisamente positivo considerato che questo mondo è estremamente competitivo. Le torrefazioni dell’Istituto saranno aperte in queste città: Alessandria, Bologna, Ferrara, Firenze, Napoli, Salerno, Savona, Torino, Roma, Brescia, Sondrio, Bari e Cosenza.Il programma completo è disponibile a: espressoitaliano.org/doc/IoBevoEspresso2010.pdf

Gianluigi Sora, presidente Istituto Nazionale Espresso Italiano, così commenta: “Mentre ci si prepara a Io Bevo Espresso 2010, arrivano segnali contrastanti dai mercati stranieri. L’estero è ormai la vera terra di sviluppo per molti dei nostri torrefattori. E’ noto infatti che il mercato italiano è saturo, mentre fuori ci sono spazi importanti da andare a coprire. In un periodo in cui i caffè pregiati stanno salendo di prezzo all’origine, chi produce ed esporta miscele di qualità ha visto ridursi i margini di manovra. Va meglio chiaramente a chi lavora con prodotti di basso livello, lì i prezzi del caffè verde sono rimasti pressoché invariati. Ma la politica di chi sta vendendo scarsa qualità è di piccolo cabotaggio. Infatti succede che su alcuni mercati ci siano torrefattori locali molto attivi nel perseguir e la qualità del prodotto. Più precisamente questi signori perseguono lo stile italiano e lo vanno diffondendo nei loro paesi. Questo acculturamento del mercato premierà proprio quelle aziende italiane che ora stringono i denti per portare un buon prodotto anche all’estero: si troveranno in mercati fertili e ricettivi della qualità. Con buona pace di chi invece avrà creduto di fare facili guadagni sperando nell’ignoranza dei propri clienti”