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Si attesta sui 6.550.000 quintali la produzione 2014 di uva ottenuta dai soci del comparto vitivinicolo di Fedagri/Confcooperative e Legacoop Agroalimentare dell’Emilia Romagna, che complessivamente rappresentano oltre il 75% dell’intero raccolto regionale, stimato in 8,6 milioni di quintali. Un dato, questo, che pone l’Emilia Romagna al secondo posto tra le regioni vitivinicole più importanti del nostro Paese.

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“A fronte di un andamento produttivo con differenze piuttosto significative tra le varie aree della regione, ed in particolare fra le province emiliane da un lato e il territorio romagnolo dall’altro, – dichiarano Davide Frascari, responsabile del settore vitivinicolo di Fedagri Emilia Romagna, e Ruenza Santandrea, responsabile del comparto per Legacoop Agroalimentare – il quantitativo di uva raccolto quest’anno risulta inferiore di circa il 4,5% a quello del 2013, che si era collocato sui 6.860.000 quintali”.

“In linea generale – proseguono Frascari e Santandrea – nell’area emiliana si è registrato un leggero incremento mentre in Romagna la produzione ha mostrato una sensibile diminuzione (in certe zone anche superiore al 20%) rispetto all’anno scorso, che però era stato caratterizzato da un raccolto decisamente più abbondante della media”.

“Particolarmente significativa – dichiarano i responsabili del settore vitivinicolo di Fedagri/Confcooperative e Legacoop Agroalimentare – la contrazione riscontrata in provincia di Forlì-Cesena, dove la produzione di uva dei nostri soci supera di poco i 500.000 quintali, con un calo del 22,3% sul 2013. Più contenuta (-11%) la diminuzione in provincia di Ravenna, con un raccolto attestatosi sui 3,2 milioni di quintali. Segno meno anche a Bologna, dove la produzione è diminuita del 10% sfiorando i 300.000 quintali”.

Andamento opposto invece nelle altre province vitivinicole emiliane, che hanno registrato un incremento produttivo, variabile dal 3% di Piacenza (dove sono stati prodotti circa 125.000 quintali di uva) al 7% di Reggio Emilia (oltre 1.630.000 quintali). Sostanzialmente stazionaria sui 715.000 quintali la produzione in provincia di Modena.

“L’uva conferita alle cantine sociali di Fedagri/Confcooperative e Legacoop Agroalimentare dell’Emilia Romagna – sottolineano Frascari e Santandrea – presenta un buon livello qualitativo. Nonostante l’anomalo andamento meteorologico registrato nella stagione estiva, infatti, il clima favorevole del mese di settembre ha aiutato la maturazione ed ha consentito di portare a termine positivamente la vendemmia. La campagna di commercializzazione si apre quindi all’insegna del cauto ottimismo nonostante la crisi economica globale che incide ancora sugli acquisti”.

“Alla luce di questa situazione – concludono Frascari e Santandrea – diventa indispensabile investire sempre più sull’export, in grado di garantire una remunerazione migliore ai produttori italiani. Questo canale negli ultimi anni ha registrato un significativo incremento, in particolare in Paesi come la Germania (dove i vini italiani hanno una quota di mercato del 36% – dati Nomisma), Svizzera (34%) e Stati Uniti (31%). Il 52% del vino italiano esportato nel mondo proviene da cooperative vitivinicole (dati Commissione Europea), che hanno una propensione all’export pari al 38%”.

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