Aveva visto giusto alcuni anni fa il gruppo dirigente della Cantina di Vicobarone, quando aveva deciso di investire sul mercato cinese e in particolare di dare fiducia alla Long Vision Global International di Qingdao, città costiera di otto milioni di abitanti, nella penisola di Shandong, nella Cina meridionale sul Mar Giallo. Anche nel 2014 i risultati sono stati positivi e così hanno ulteriormente consolidato le posizioni della Cantina cooperativa piacentina, che ha visto ulteriormente crescere le sue esportazioni sia in numeri che in valore.
Nel contesto mondiale, inoltre, la Cina sta diventando uno dei maggiori paesi consumatori di vino, dopo che nella sua corsa ha scavalcato molti dei grandi paesi produttori come Spagna, Portogallo, Grecia, Cile e Sud Africa.
Questo dato di fatto appare ancora più significativo se lo leggiamo alla luce delle recenti notizie che indicano il 2014 – dopo un periodo di costanti incrementi – come il primo anno durante il quale le importazioni di vino in Cina hanno rallentato.
Lo si desume non solo dal rallentamento che ha recentemente interessato l’economia cinese, ma soprattutto dai dati registrati dalle dogane di varie città dell’universo cinese: come ha recentemente sottolineato www.winenews.it, nei primi otto mesi del 2014 le importazioni di vino si sarebbero contratte in valore del 6,7% a Dalian, del 26,6% a Shanghai e del 5,2% a Shenzhen.
Recentemente, sono tornati alla Cantina di Vicobarone e sul territorio piacentino due dei manager della Long Vision Global International, il signor Andrew Yu e la signora Xian Zhi.
Dalla loro analisi sono emersi numerosi elementi di fiducia nello sviluppo di questo mercato a favore del vino italiano e in particolare di quello piacentino.
Dopo anni in cui erano i vini francesi a dominare il mercato cinese, poco per volta si stanno affermando prodotti di altre provenienze. Prima i vini australiani, in virtù anche della loro maggiore vicinanza geografica, poi anche i vini italiani, che stanno velocemente affermando alcune delle loro tipologie, facendosi conoscere e apprezzare.
Tra i vini italiani, uno spazio di particolare favore si sta aprendo per i prodotti piacentini. Anche se il consumatore cinese in generale preferisce i vini rossi ai bianchi, tra i prodotti piacentini sono soprattutto i frizzanti a ottenere i riscontri maggiori. E non solo Bonarda e Gutturnio, ma anche Ortrugo e Malvasia, quest’ultima in particolare nella tipologia “dolce”.
Al riguardo, la signora Xian Zhi, direttore commerciale del gruppo, è stata piuttosto esplicita: “Grazie alla Malvasia dolce le vendite del nostro gruppo sono volate e, perciò, siamo orgogliosi di aver introdotto questo vino sul mercato cinese. La Malvasia dolce e frizzante ha davvero incontrato i gusti dei consumatori cinesi che prediligono i vini profumati e dotati di morbidezza, in particolare i giovani sotto i quarant’anni che comprano online e frequentano i locali pubblici.”
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