The Brewers of Europe, che riunisce le associazioni nazionali dei produttori di birra di 29 Paesi europei, ha annunciato che gli associati elencheranno volontariamente in etichetta gli ingredienti usati e le relative informazioni nutrizionali, in linea con i requisiti di legge previsti per tutte le bevande analcoliche.
L’annuncio è stato dato in occasione dell’assemblea annuale svoltasi ad Expo. “The Brewers of Europe è immensamente orgogliosa delle birre che produce e degli ingredienti utilizzati per la loro produzione – ha detto Pierre-Olivier Bergeron, segretario generale di BoE – Vogliamo che i consumatori europei conoscano gli ingredienti della birra e che comprendano come queste birre possano rientrare in uno stile di vita equilibrato”.
L’INDUSTRIA BIRRARIA IN EUROPA:
Il settore birrario europeo raduna 6.000 birrifici, con 390 milioni di ettolitri di birra prodotti, di cui 74 destinati all’export (dati 2012). 2 milioni di persone occupate nel Vecchio Continente, di cui il 7% in Italia. “Quando parliamo di birra – ha detto Filippo Terzaghi, direttore di AssoBirra e Membro dell’Executive Committee di BoE – parliamo ormai di un prodotto attento all’ambiente, che si propone per un consumo responsabile e mediterraneo, che crea occupazione grazie agli oltre 600 impianti che danno lavoro a 136mila persone. Eppure parliamo di un settore che fa fatica a crescere, anche per colpa della tassazione che penalizza i produttori”.
Dati proposti dal BoE mostrano l’impegno del settore birrario per il rispetto dell’ambiente. In confronto al 1992, la birra è diventata più sostenibile, grazie a un’ottimizzazione dei processi produttivi: solo tra il 2008 e il 2010, si sono registrati un calo del -4,5% nell’impiego di acqua per ettolitro di birra prodotto e una riduzione del -3,8% nell’impiego di energia per ettolitro di birra prodotto. Mentre la produzione di CO2, nello stesso periodo, è scesa del -7,1% .
+info: www.brewersofeurope.org/ – www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/expo_2015/