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Gancia, la più antica casa spumantistica italiana, dopo le difficoltà del biennio 2008 e 2009, e’ tornata ad avere una marginalità positiva nell’esercizio 2010. E’ quanto affermato dai vertici aziendali al recente incontro stampa organizzato in occasione dell’annuale e tradizionale incontro conviviale con i conferitori di uve nella Locanda Gancia di Santo Stefano Belbo. La ripresa economica e dello sviluppo dell’azienda è altresì confermata dai dati relativi ai primi sei mesi del 2011, nel corso del quale il gruppo ha conosciuto una crescita del 30% all’estero (soprattutto Russia, Far East e USA) e del 10% sul mercato italiano, dove sta tornando ad essere ai primi posti per volumi venduti. ll management prevede il ritorno all’utile nel 2013.


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Una scelta strategica determinante ai fini dei positivi risultati riscontrati nel 2010 e proseguiti nei primi sei mesi del 2011, è stata quella di concentrare lo sforzo produttivo sul mondo dello Spumante e del Moscato. “Pur restando nella sfera del mondo Gancia – ha dichiarato Paolo Fontana (Amministratore Delegato del gruppo) – le varie aziende che si sono occupate finora di vino (Tenute dei Vallarino con Tenuta Asinari San Marzano e Ragazzi a Casorzo, Capo Croce in Sicilia) avranno una gestione staccata da quella aziendale tout court in quanto la nostra “mission” è d’ora in avanti solo quella degli spumanti, nelle varie tipologie, diversi livelli qualitativi e prezzi. E proprio il prezzo coerente e il rispetto delle regole del mercato costituisce uno dei tre pilastri della nostra nuova-antica identità. Gli altri due sono il territorio e l’innovazione”.

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A proposito di innovazione va segnalato, che nel prossimo settembre tornerà in primo piano, un marchio storico della Gancia, il Pinot di Pinot, con una nuova veste in tutti i formati e nelle due versioni Brut e Rosè. L’ennesimo tassello rinnovato della linea “bollicine” che si affianca alle decine di prodotti della lunga lista di casa Gancia dove si segnalano le più recenti “novità” come l’Asti Metodo docg metodo classico (prodotto unico e straordinario che si ricollega direttamente alle esperienze produttive di metà ottocento di Carlo Gancia) e l’Alta Langa doc nelle due versioni millesimate 36 e 60 mesi.“L’Alta Langa – ha affermato Lamberto Vallarino Gancia (presidente del gruppo) – è la risposta piemontese al diffondersi di spumanti metodo classico in molte zone d’Italia che non possono certo vantare la tradizione del nostro territorio. Con l’Alta Langa, degustabile a ormai dieci anni ma ancora sostanzialmente poco noto ai consumatori malgrado la sua qualità davvero superiore, abbiamo invece un prodotto in grado di ridare al Piemonte la leadership della produzione anche di spumanti “classici”.

Fonte: www.vallibbt.com +info: www.gancia.it

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