Arriva il riconoscimento più atteso, assegnato alle cantine che si distinguono in modo particolare per come interpretano valori (organolettici, territoriali, ambientali e identitari) in sintonia con Slow Food. Due informazioni aggiuntive per meglio far comprendere la metodologia di lavoro. Questo riconoscimento è assegnato dopo una o più visite in cantina e dopo la degustazioni in almeno 3 fasi diverse durante l’anno della batteria presentata da ogni singola azienda. Guida Slow Wine è l’unica guida italiana che effettua tutte le visite a tappeto. Accanto alla normale scheda, redatta per tutte le aziende, nel caso della Chiocciola vengono dedicate 700/800 battute per spiegare la motivazione della scelta, questo perché è giusto far capire ai lettori il senso di ogni singola scelta in questo campo.
Altra cosa molto importante è che la Chiocciola non ha assolutamente una valenza morale, ovvero non vengono giudicate le persone, ma ci si limita a raccontare il loro valore e il senso delle scelte effettuate in campagna e in cantina. Questo riconoscimento non è appannaggio di aziende biologiche o biodinamiche, ma si giudica caso per caso in base alla sensibilità agricola espressa da ognuno dei vignaioli incontrati. Infine, da quest’anno la Chiocciola non è abbinata con nessun altro simbolo, perché i vini di un’azienda che riceve questo riconoscimento devono per forza essere eccellenti dal punto di vista della degustazione.
Per la lista completa delle 173 cantine chiocciolate si rimanda a:
slowine.it/pagine/ita/parliamodi.lasso?id_edit=847&-session=slowine:5D2238AF18967273E2jn52FD8670