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Si è praticamente dimezzato negli ultimi 30 anni in Italia il consumo di vino che è sceso a meno di 40 litri a persona per un totale inferiore ai 21 milioni di ettolitri. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento alla Relazione annuale del Ministero della Salute dalla quale si evidenzia la crescita fra i giovani e i giovani adulti dell’abitudine al consumo di superalcolici, aperitivi e amari, che implicano spesso consumi lontano dai pasti e con frequenza occasionale al posto del vino. E’ emblematico il fatto che nel 2011 per la prima volta si è addirittura bevuto piu’ vino italiano all’estero che in Italia per effetto di un aumento del 16 per cento delle esportazioni e di una sostanziale stabilità degli acquisti familiari (-1 per cento).

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Il forte calo nelle quantità di vino acquistate dagli italiani, che ha avuto una accelerazione negli ultimi dieci anni, è stato accompagnato – sottolinea la Coldiretti – da un atteggiamento piu’ responsabile di consumo. Insieme al cambiamento delle abitudini alimentari a far calare la domanda soprattutto nelle ristorazione sono stati, oltre ai ricarichi eccessivi, le campagne antialcol e la stretta sulle norme del codice della strada che hanno colpito indiscriminatamente anche il vino che è in realtà caratterizzato da un piu’ responsabile consumo abbinato ai pasti che non ha nulla a che fare con i binge drinking del fine settimana. Il vino – precisa la Coldiretti – è divenuto l’espressione di uno stile di vita “lento”, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi da contrapporre proprio all’assunzione sregolata di alcol. Si tratta di un cambiamento che – conclude la Coldiretti – occorre riconoscere per evitare il rischio di una dannosa criminalizzazione, mentre è necessario investire nella prevenzione promuovendo la conoscenza del vino con il suo legame con il territorio e la cultura, a partire proprio dalle giovani generazioni.

+info: www.coldiretti.it

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