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“Continua a crescere la produzione di Amarone e Recioto della Valpolicella complici il sole e le temperature elevate. La vendemmia di quest’anno e’ stata di ottima qualità e quantità registrando un + 40% rispetto al 2014 e un + 20% con la media degli ultimi anni”.

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Lo dice all’Agi il presidente del Consorzio per la Tutela dei vini Valpolicella Christian Marchesini che non e’ soltanto confortato dalla buona sorte ma sostenuto da una lungimirante visione di studio di qualità di prodotto e di mercato di questo che e’ un vero e proprio ‘protagonista’ del made in Italy.

Continua il Presidente: “per un miglior prodotto e per far lievitare ulteriormente gli affari ho chiesto ai soci del Consorzio di consentire al vino di restare più a lungo in affinamento, aumentandone il valore al momento della vendita. Si tratta di una leva finanziaria importante. Non dimentichiamoci che mettere in affinamento per piu’ dei tre anni necessari significa per i produttori grandi e piccoli dover affrontare rischi economici di varia natura: pagare in anticipo le aziende che conferiscono le uve e mancanza di liquidita’ per promuovere il prodotto all’estero“.

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“Sono convinto –  prosegue Marchesini – che questa sfida porterà la conoscenza del prodotto a un valore superiore e soprattutto manterra’ la qualita’ non inflazionando il mercato presentandolo tutto insieme. Come presidente del consorzio della Valpolicella, ma ancor piu’ come rappresentante di 275 aziende che incontrano e si scontrano ogni giorno con il mercato, e’ importante curare la nostra politica di espansione estera con un messaggio di prestigio italiano. La nostra attivita’ di internazionalizzazione vuole andare oltre il Nord Europa e il Nord America Affrontando anche aree per noi nuove. Porto come esempio la Cina che, ha mostrato un notevole interesse per il nostro Amarone della Valpolicella quando ci ha incontrati lo scorso novembre, convincendoci a ritornare a Maggio 2016. Il ‘terreno’ asiatico, che finora ha conosciuto ed amato il prodotto francese, va coltivato perché le sue potenzialità per noi non sono solo nei numeri ma nell’ appeal che i vini della Valpolicella hanno sul popolo del Dragone”.

Fonte: www.agi.it/regioni/veneto/2016/01/15/news/

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L’AMARONE È IL FRATELLO DEL DOLCE RECIOTO

Entrambi i vini sono ottenuti da uva appassite di Corvina, Corvinone, Rondinella, Oseleta e Negrara. Queste vengono raccolte manualmente a settembre e lasciate ad appassire naturalmente in cassettine. Così l’acqua contenuta negli acini evapora e si concentra natualmente il mosto. A gennaio, quando pigiamo le uve, le concentrazioni zuccherine sono davvero alte e permettono di sviluppare vini molto strutturati ed importanti. La differenza principale tra Recioto e Amarone sta proprio nella fermentazione: nell’Amarone tutta la parte zuccherina viene trasformata in parte alcolica e si ottine così un vino strutturato, deciso e alcolico. Nel Recioto la fermentazione viene interrotta a metà e così si ottiene un vino da dessert con una parte zuccherina importante. Si narra che ormai 70 anni fa un vinificatore si è dimenticato una botte di recioto: qui i lieviti naturali presenti nel vino hanno iniziato a fermetare e a trasformare tutto lo zucchero in alcool. Alla fine, questo vinificatore, ha trovato che il Recioto era “scapà” ed era diventato secco, dando così origine all’amarone

www.consorziovalpolicella.it

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