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Vale 1,4 miliardi di euro alla pianta e ne sviluppa più di 3 nella fase industriale, secondo dati UNAPROL, pari al 3% del fatturato totale dell’agroalimentare nel nostro Paese. È l’oliva, con l’olio vergine: un orgoglio italiano che oggi torna a sorridere. Secondo previsioni di UNAPROL-CNO, nella campagna 2015/16 la produzione di olio vergine di oliva sfiorerà le 300 mila tonnellate (298.348,20) con un incremento medio del 46%.

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La doppia cifra segna un netto recupero verso il livello di produzione ordinario. Una lezione, quella della gestione incerta dello stop del 2014, che si è guadagnata addirittura un editoriale del Corriere della Sera e che gli attori della filiera hanno ben compreso: lo dimostra l’accordo appena siglato da AIPO, CNO, UNASCO, UNAPROL, UNAPOL; da Assofrantoi; da Assitol per l’industria olearia e Federolio per l’ingrosso e il confezionamento. Un accordo strategico per il rilancio di questo simbolo Made in Italy che punta, tra le altre cose, sull’impegno a garantire specifiche qualità organolettiche del prodotto e tracciarlo con parametri certificati, anche in risposta alle recenti polemiche sulla tracciabilità che hanno coinvolto alcuni grandi nomi. “Non ci sono ostacoli insormontabili ma solo opportunità da cogliere per crescere tutti insieme, in Italia e nel mondo – commenta David Granieri, presidente di UNAPROL –.

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Annuario Acquitalia Acque Minerali Beverfood.com acquista ora o scarica gratis il pdfL’accordo riafferma le volontà dei veri attori della filiera, un tempo alternativi, a essere più competitivi e motivati insieme”. Del resto, l’impegno per la massima qualità caratterizza da tempo i migliori produttori, premiati da una crescente attenzione internazionale per le territorialità. “Cresce l’interesse per tipicità liguri come olive taggiasche, pesto con basilico DOP e olio extravergine da olive taggiasche”, conferma Filippo Bruna, Managing Director di Frantoio Bianco. Concorda Massimo Maiolino, Head of Sales & Marketing di Frantoio Venturino: “Riscontriamo molto interesse per il bio, sia nelle olive sia nell’extra vergine, ma anche per i prodotti tipici come il nostro pesto. A trainare il mercato sono le nicchie più evolute, che richiedono un prodotto 100% italiano”. Ma oggi è sempre più importante anche il contenuto di servizio, come spiega Gianvito Galantino, CEO diFrantoio Galantino: “Un olio diverso per ogni pietanza, per ogni consumatore: determinante è il packaging user-friendly, come le nuove lattine smart da 250 ml, leggere, infrangibili e pratiche”. Per Chiara Coricelli, Direttore Commerciale di Pietro Coricelli 1939, “…la sfida per i produttori è creare percorsi per le esigenze del consumatore più gourmand. Prevediamo un accentuarsi del trend bio e del Vegan-OK”. “Per l’olio, un prodotto molto tradizionale – conclude Agostino Sommariva, Titolare di Sommariva Tradizione Agricola –, l’innovazione può essere anche nel rinnovo di macchinari di produzione e imbottigliamento”.

Anche per l’olio, innovazione & tradizione si conferma dunque il binomio vincente, il binomio che da sempre è protagonista a TUTTOFOOD.

Fonte: www.tuttofood.it/it/blog/rinascite-extra-vergini

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