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Il CDA di Parmalat Spa ha approvato il bilancio di gruppo del 2011 che chiude l’anno con un fatturato in crescita del 4,4%, portandosi a 4.491 m.ni euro. C’è stato un recupero di redditività nel secondo semestre principalmente grazie ad Australia ed Italia. Il margine operativo lordo è stato pari a 374 m.ni euro contro 377 del precedente esercizio, mentre l’utile netto del gruppo si è portato a 224 milioni di euro contro 282 dello scorso anno. Il CDA proporrà all’Assemblea un dividendo sull’utile di euro 0,052 per azione, per complessivi euro 91,2 milioni, oltre a distribuzione parziale di una riserva eccedente, di euro 0,048 per azione, per complessivi euro 84,2 milioni. Il totale cedola proposta ammonta pertanto a euro 0,10 per azione, per complessivi euro 175,4 milioni. Le disponibilità finanziarie nette sono ulteriormente migliorate e al 31.12.2011 ammontano a ben 1.518 milioni di euro.

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Il fatturato netto del gruppo è pari a 4.491 milioni di euro, in aumento di 190,2 milioni rispetto ai 4.301 milioni del 2010. Tale incremento è principalmente dovuto al rialzo dei prezzi di vendita in Canada, Italia e Venezuela e ai maggiori volumi di vendita registrati in Australia. In Italia il fatturato netto si attesta a 978,6 milioni di euro (963,3 milioni nel 2010), mentre il margine operativo lordo (96,2 milioni di euro) è in leggero aumento rispetto all’anno precedente (95,4 milioni). Parmalat si conferma leader nel mercato del latte UHT, latte pastorizzato, panna UHT e migliora la propria quota di mercato nello yogurt. In Canada, primo mercato geografico del gruppo, la consociata presenta un fatturato netto, espresso in euro, pari a 1.628 milioni, in aumento rispetto ai 1.609 dello scorso anno. Il margine operativo lordo risulta pari a 155 milioni di euro, in lieve diminuzione, rispetto ai 159 dello scorso anno, come conseguenza di un contesto molto competitivo, soprattutto nel mercato del latte. Parmalat conferma la propria leadership nel mercato del burro, in quello degli “snack cheese” e consolida la propria posizione nel mercato degli yogurt, grazie al lancio di nuovi prodotti. In Australia, terzo mercato geografico del gruppo, si assiste, nel segmento retail, ad una crescente attenzione ai prezzi d’acquisto che porta i consumatori a privilegiare prodotti a basso prezzo e marche private. In tale contesto, il fatturato della consociata, espresso in euro, si attesta a 860,6 milioni, in aumento del 16% rispetto ai 742,1 milioni dello scorso anno. La controllata australiana evidenzia un aumento dei volumi venduti soprattutto nello yogurt a seguito del lancio di nuovi prodotti e nel latte pastorizzato grazie alle nuove produzioni per conto delle private label. La consociata ha registrato una contrazione del margine operativo lordo, determinata dalle tensioni sui prezzi di vendita, dagli effetti dell’alluvione nel Queensland e dall’aumento del prezzo della materia prima. In Africa il fatturato netto, espresso in euro, si attesta a 412,5 milioni, sostanzialmente stabile rispetto ai 415,9 milioni dello scorso anno; nell’area principale del continente (Sud Africa) la controllata conferma la propria leadership nel mercato del formaggio e in quello del latte aromatizzato. In Centro e Sud America, il fatturato netto dell’area, espresso in euro, si attesta a 457,4 milioni, in aumento rispetto ai 419,3 milioni dello scorso anno; I risultati dell’area beneficiano del buon andamento della consociata venezuelana.

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Il margine operativo lordo risulta pari a 374,1 milioni di euro, in diminuzione di 3,2 milioni di euro (-0,8%) rispetto ai 377,3 milioni dell’anno precedente. Tale diminuzione è dovuta sia al rincaro dei fattori produttivi nei principali Paesi, parzialmente recuperato dagli aumenti prezzi, sia all’elevato grado di competitività riscontrabile nei mercati caratterizzati da una forte presenza delle private label. A cambi costanti ed escludendo l’effetto iperinflazione del Venezuela, si registra un lieve miglioramento dello 0,1%. L’utile operativo netto è pari a 272,0 milioni di euro, in diminuzione di 62,2 milioni rispetto ai 334,2 milioni del 2010. Tale decremento è sostanzialmente riconducibile ai minori proventi da transazioni che nel 2011 hanno contribuito al risultato, al netto dell’effetto fiscale, per 40,9 milioni di euro (79,2 milioni nel 2010). Gli ammortamenti e le svalutazioni di immobilizzazioni ammontano a 143,5 milioni di euro (148,4 milioni nel 2010) di cui relativi ad impairment test 36,4 milioni (24,5 milioni nel 2010). L’utile del Gruppo è pari a 224,3 milioni di euro, in diminuzione di 57,7 milioni rispetto ai 282,0 milioni del 2010. Sulla riduzione hanno inciso in misura rilevante i minori proventi da transazioni raggiunti nel corso dell’esercizio.

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La gestione del Gruppo per l’esercizio 2012 è focalizzata su una crescita dei volumi di vendita e dei ricavi, a supporto della quale sono già in atto sia attività di marketing focalizzate sui principali marchi, sia un rafforzamento su segmenti di mercato che presentano tassi di crescita elevati, pur con una marginalità più contenuta. L’accelerazione di un percorso orientato all’innovazione costituisce un ulteriore importante elemento di supporto alla crescita. Iniziative già avviate per il contenimento dei costi lungo la catena del valore, che coinvolgeranno quindi i processi di acquisto, trasformazione, distribuzione e di servizio, sono orientate al recupero di risorse a sostegno della crescita, nel mantenimento di un profilo di redditività adeguato.

+info.: – www.parmalat.net

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