Negli ultimi 30 anni la produzione italiana di vino si è ridotta del 38% passando dai 76,8 milioni di ettolitri agli attuali 47,4 milioni di ettolitri che hanno però permesso la conquista del primato mondiale nella produzione davanti ai cugini francesi. E’ quanto affermano Coldiretti e la Fondazione Symbola sulla base del Dossier “Accadde domani. A 30 anni dal metanolo il vino e il made in Italy verso la qualità”.
All’indomani dello scandalo tra i diversi provvedimenti a tutela della qualità e sicurezza viene emanato il D.L. 18 giugno 1986 n. 282 recante Misure urgenti in materia di prevenzione e repressione delle sofisticazioni alimentari convertito con modificazioni nella legge 7 agosto 1986 n.462 (tuttora vigente) con la quale si istituisce l’anagrafe vitivinicola su base regionale destinata a raccogliere per ciascuna delle imprese che producono, detengono, elaborano e commercializzano uve, mosti, mosti concentrati, vini, vermouth, vini aromatizzati e prodotti derivati, i dati relativi alle rispettive attività. Sono potenziati, inoltre, i servizi di controllo aumentando gli organici dei NAS, gli uffici periferici delle dogane e si istituisce presso l’allora Ministero dell’agricoltura e delle foreste, l’Ispettorato Centrale Repressione Frodi (oggi ICQRF) articolato in uffici interregionali, regionali e interprovinciali.
FATTURATO DEL SETTORE VINICOLO: negli ultimi 30 anni il fatturato vinicolo è passato da 2,5 miliardi di euro a 9,1 miliardi, secondo una analisi Coldiretti/Symbola.. “Quello che è accaduto per il vino italiano rappresenta una straordinaria metafora del passaggio in corso in tutto il sistema produttivo agroalimentare italiano, da un’economia basata sulla quantità ad un’economia che punta invece su qualità e valore”, afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.EXPORT VINI: l’export è cresciuto quasi sette volte, da 800 milioni a 5,4 miliardi. Oggi nel mondo 1 bottiglia di vino esportata su 5 è fatta in Italia che si classifica come il maggior esportatore mondiale. In termini di fatturato il primo mercato del vino Made in Italy – con il valore record delle esportazioni di 1,3 miliardi di euro – sono diventati gli Stati Uniti che hanno sorpassato la Germania che rimane sotto il miliardo davanti al Regno Unito con oltre 700 milioni di Euro. Ma negli ultimi anni si sono aperti nuovi mercati prima inesistenti come quello della Cina dove le esportazioni di vino hanno superato gli 80 milioni di euro nel 2015.
TIPOLOGIA VINI CONSUMATI: Il risultato è che il calo della produzione è stato accompagnato da una crescente attenzione alla qualità con il primato dell’Italia in Europa per numero di vini con indicazione geografica (73 DOCG, 332 DOC e 118 IGT). Se nell’1986 la quota di vini DOC e DOCG era pari al 10% della produzione, oggi è pari al 35%, e se si considerano anche i vini IGT, categoria nata dopo l’86, si arriva al 66%, in altre parole i 2/3 delle bottiglie.
OCCUPAZIONE GENERATA DALL’ATTIVITA’ VINICOLA: Si stima che il vino offra durante l’anno opportunità di lavoro ad un milione e duecentocinquantamila italiani tra quanti sono impegnati direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell’indotto che si sono estese negli ambiti piu’ diversi: dall’industria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alle assicurazioni, da quella degli accessori, come cavatappi e sciabole, dai vivai agli imballaggi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall’enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall’editoria alla pubblicità, dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione (vinacce e raspi).
SETTORI COINVOLTI ALL’ATTIVITA’ VINICOLA: Secondo uno studio della Coldiretti la raccolta di un grappolo alimenta opportunità di lavoro in ben 18 settori: 1) agricoltura, 2) industria trasformazione, 3) commercio/ristorazione, 4) vetro per bicchieri e bottiglie, 5) lavorazione del sughero per tappi, 6) trasporti, 7) assicurazioni/credito/finanza, 8) accessori come cavatappi, sciabole e etilometri, 9) vivaismo, 10) imballaggi come etichette e cartoni, 11) ricerca/formazione/divulgazione, 12) enoturismo, 13) cosmetica, 14) benessere/salute con l’enoterapia, 15) editoria, 16) pubblicità, 17) informatica, 18) bioenergie.
FONTI: www.coldiretti.it/News/Pagine/157—2-Marzo-2016.aspx
www.coldiretti.it/News/Pagine/208—17-marzo-2016.aspx