FRANCESCO STARACE, amministratore delegato di Enel Green Power, è stato il protagonista del focus su “Energia rinnovabile per un futuro compatibile” moderato dalla giornalista MARIA LATELLA (cfr foto). Starace ha denunciato la posizione arretrata dell’Italia rispetto a molti altri Paesi: “Il nostro Paese non cresce da tre anni. Le percentuali sono in crescita nel resto del mondo, ma non in Europa. La Turchia cresce del 7-8%. Crescono anche Usa e Africa. I nostri consumi degli ultimi anni, invece, possono essere paragonati a quelli europei di sette/otto anni fa. Una situazione che non ha precedenti dal dopoguerra ad oggi”. Anche sui costi delle bollette Starace non lascia speranze: “Non bisogna pensare che l’energia costerà meno, rimarrà cara perché ce n’è un enorme bisogno”. Niente sconti in arrivo, quindi: “Se si vuole risparmiare bisogna diminuire i consumi e consumare in maniera più intelligente. Il solare è in continua crescita. Possiamo definirlo una rivoluzione in corso che non si ferma più. Costerà sempre meno e sarà sempre più efficiente. Non è inverosimile pensare che le nostre case saranno costruite in linea con le nuove tendenze che guardano sempre di più al solare come fonte di energia rinnovabile. In questo caso possiamo ipotizzare una riduzione dei costi per il consumatore. Di fatto il cambiamento è in corso”.
A controbilanciare questo primo quadro allarmante sono state le lezioni di coraggio da OSCAR FARINETTI di eataly, che intervistato da Maria Latella ha raccontato la propria esperienza imprenditoriale e i propri desiderata per il futuro. A partire da una rivoluzione copernicana che ci impone di toglierci dal centro del mondo: “Tutti dobbiamo cominciare a porci dubbi e non pensare di avere sempre ragione” – spiega Oscar Farinetti – “Tra i freni dell’Italia c’è la mancanza di cultura, di senso civico e rispetto del prossimo, e ancora, che nei momenti di crisi diventiamo egoisti e cinici, mentre sarebbe il momento di rinunciare a favore della solidarietà”. Oscar Farinetti ha esortato così i retailer italiani ad avere il coraggio di spingersi fuori dai confini della Penisola puntando sui quattro assi nella manica: agroalimentare, moda, design, industria manifatturiera.
L’edizione del 2012 de Linkontro si è chiusa con un progetto programmatico atto ad individuare i processi che caratterizzeranno il rapporto tra industria e consumatore. A presentarlo SANDRO CASTALDO dell’Università Bocconi che, con BRUNO ACETO e il confronto fra FRANCESCO PUGLIESE (Conad), VALERIO DI NATALE (Kraft e GS1|Indicod-Ecr) e STEFANO AGOSTINI (Sanpellegrino), hanno illustrato il progetto GS1 Italy/Indicod-Ecr, una fabbrica di fiducia. “Sono quattro i pilastri della filiera 2020 – ha spiegato Sandro Castaldo – organizzazione, processi, tecnologia e fiducia, ma la fiducia è la pietra angolare per poter realizzare innovazione di relazione. Preziosa”. Punto cardinale dell’intero processo è quella fiducia che tiene insieme imprese produttrici e distributrici intorno al tavolo del dialogo finalizzato allo sviluppo e al consolidamento dell’obiettivo primario che resta, per tutti, la soddisfazione del consumatore. Attorno al progetto Future Value Chain 2020 si sta concretizzando l’obiettivo di tracciare la rotta attraverso l’identificazione e l’analisi delle tendenze che influiranno maggiormente il settore nei prossimi dieci anni.
Sono stati identificati dodici trend globali di base che comportano un cambiamento nella società, nelle abitudini dei consumatori, nell’ambiente e nella tecnologia. Si va da tutto ciò che ruota intorno alla digitalizzazione, al cambiamento degli stili di vita; dagli obblighi legati ai nuovi equilibri ecologici, a quelli che scaturiscono dal progressivo invecchiamento medio delle società occidentali. Da dove partire? Da un impegno congiunto di industria e distribuzione per incidere maggiormente sulle scelte della politica. Sostegno ai consumi delle famiglie, misure a favore del lavoro femminile e liberalizzazioni sono le priorità per ripartire, condivise e indicate come possibile agenda di Governo. Senza perdere di vista il miglioramento dell’efficienza. C’è ancora ampio margine per una più larga diffusione dei processi innovativi all’interno delle aziende. Servono nuovi modelli nei flussi distributivi; un ripensamento strategico che faccia nuovamente della collaborazione il cardine attorno a cui generare nuove best practice. Una reale riduzione degli sprechi. Un futuro sempre più mobile grazie a smartphone e tablet sempre più utilizzati dai consumatori per ottenere le informazioni che desiderano consentendo di gestire meglio il loro tempo.
Anche perché il mondo digitale è ormai una realtà assodata. Una realtà tuttavia che pone ancora problemi alle aziende, nel senso che le forza a individuare la giusta strategia per conciliarlo con il business fisico. Tutti concordano, infatti, sull’imprescindibilità del digitale: il cliente se lo aspetta, almeno come forma di dialogo con le aziende. L’ascolto dei consumatori costituisce non a caso la base di partenza di entrambi i progetti presentati da GIANLUCA DE COBELLI, direttore commerciale CartaSi, e MAURIZIO SANTACROCE, director BU digital games & services Sisal. CartaSi lancerà a luglio e in modalità completa a settembre la piattaforma definita di “social shopping” Bazak, che appunto concilia il contatto con il merchant fisico e l’interazione digitale con il consumatore, interpretata come uno dei pilastri del business del futuro. Molto simile l’esigenza messa a fuoco da Sisal come la necessità di ampliare l’offerta di servizi a vantaggio del consumatore, agendo in maniera sinergica tra i mondi fisico e digitale. La ricevitoria, il tabaccaio di sempre, nel quale il giocatore o utente vive un’esperienza più gratificante grazie a ben 16 nuovi progetti sviluppati fianco a fianco con gli stessi consumatori.
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