La Coca-Cola ha annunciato di aver sospeso la produzione della sua bibita classica nel Paese sudamericano a causa della mancanza ormai cronica di zucchero raffinato ad uso industriale, anche se continuerà a produrre altre linee «che non necessitano di tale materia prima, come acqua e Diet Coke».Nel comunicato, la compagnia sostiene che «si sono esaurite le scorte» e, in attesa che queste possano essere «recuperate», ha offerto ai suoi lavoratori «uno stipendio di solidarietà, superiore ai minimi di legge, attraverso il quale vogliamo ribadire l’impegno a restare in Venezuela sul lungo periodo». La produzione di zucchero è crollata negli ultimi anni a causa dei controlli statali sui prezzi e dell’aumento dei costi di produzione, oltre che per la mancanza di fertilizzanti. Molti contadini hanno preferito passare ad altre coltivazioni, che assicurano profitti maggiori.
In generale, la scarsità dei prodotti primari in Venezuela — tra cui farina, latte, caffè, burro, articoli di igiene personale e di pulizia, carta — ha già bloccato molte piccole e medie imprese ma anche diversi marchi storici del Paese. Come la Cerveceria Polar, una delle principali fabbriche di birra nazionali, che in aprile ha sospeso completamente la produzione, ufficialmente perché il governo di Nicolas Maduro non le ha permesso di accedere alle valute estere senza le quali non può importare le materie prime necessarie. «Senza materie prime non possiamo produrre»