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La mozzarella di bufala Dop alla conquista del mondo. L’export della eccellenza Made in Italy ha fatto registrare un incremento del 36,7 per cento nell’ultimo anno. Fuori dai confini nazionali, va più di un terzo della produzione. Sono soprattutto Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti a importare il latticino. A scattare la fotografia dello stato di salute del prodotto il Consorzio di tutela Mozzarella di Bufala Campana DOP, che, oltre al report sula filiera.mozzarella_bufala_campana_large

 

I MERCATI ESTERI

Oltre a Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti – i mercati più importanti per l’export della mozzarella di bufala – ma crescono i Paesi dell’Est Europa, come Polonia, Bulgaria Romania e Grecia. Sono da segnalare, inoltre, secondo il Consorzio, i Paesi Bassi e un crescente interesse nei mercati emergenti, in particolare quelli di Cina, Libano, Singapore,Kuwait, Cile e Perù.

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IL COMITATO SCIENTIFICO

La presentazione del report sulla filiera della mozzarella di bufala Dop è stata l’occasione per far conoscere il neonato Comitato Scientifico, che avrà il compito di “operare in sinergia con il mondo accademico, condizione indispensabile per la crescita dell’intero settore”. Il Comitato è formato da tre esponenti:Gaetano Manfredi, Rettore dell’Università di Napoli Federico II e Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università italiane; Paolo De Castro, Parlamentare europeo e Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale; GermanoMucchetti, Professore Ordinario di Scienze e Tecnologie Alimentari presso il Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università di Parma.

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LA FILIERA, UN POTENZIALE ENORME

La filiera produttiva dell’oro bianco campano è composta da 15 mila addetti. La maggior parte dei dipendenti è giovane, uno su tre ha meno di 32 anni e l’86 per cento ha meno di 50 anni. Il comparto ha superato le 41 mila tonnellate prodotte, con una crescita negli ultimi 15 anni del 130 per cento. E la crescita potrebbe essere ancora superiore. “Le potenzialità del settore sono enormi – ha spiegato Paolo De Castro nel corso della presentazione del report – ora bisogna coniugare qualità con organizzazione. Cresceremo se saremo capaci di far rispettare le regole”.

 

Fonte: Osservatorio Fieragricola www.fieragricola.it/

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