È iniziata in questi giorni la vendemmia delle varietà precoci su tutto il territorio Colli Berici DOC e Vicenza DOC. In questi giorni si stanno raccogliendo Pinot Grigio e Chardonnay, poi si passerà con i primi di settembre a Merlot, Cabernet, Tai Rosso e Garganega. Il grande caldo e la siccità che hanno segnato tutta l’estate, in particolare le ultime settimane, stanno portando ad una netta flessione delle quantità raccolte. “Stimiamo un calo dal 20 al 30% in base alle varietà” spiega Pietro Zambon, presidente di Collis Veneto Wine group, uno dei primi gruppi vitivinicoli in Italia e di cui fa parte la Cantina Colli Berici, primo produttore dell’area. “Si tratta però di uve sanissime – aggiunge – senza alcun problema fitosanitario, che ci regaleranno vini potenti, con ottime strutture, piuttosto alcolici. Le nostre dotazioni tecnologiche permettono poi di refrigerare prontamente il mosto e salvaguardare i profumi nonostante le temperature”.
I risultati migliori sono attesi dalle uve a bacca rossa. I bordolesi Merlot, Cabernet e Carmenere e l’autoctono Tai Rosso rappresentano già solitamente la punta di eccellenza dell’area con vini di grande corpo ed eleganza. Quest’anno la produzione è attesa in calo (mediamente tra il 20 e il 30%), ma la qualità si preannuncia più che buona. “Siamo fiduciosi– spiega Andrea Monico, direttore del Consorzio di tutela vini Colli Berici e Vicenza – che questa annata insolita sarà in grado di riservarci piacevoli sorprese con vini d’impatto organolettico e tannini eleganti fin da subito”. Ci si può attendere quindi vini rossi generosi nel colore e nell’alcolicità che saranno pronti in tempi più brevi del consueto, anche se con una longevità leggermente inferiore. “Vini perfetti per incontrare i gusti dei mercati esteri – aggiunge – dove già molte aziende nostre socie sono presenti e con un’annata come quella che si prospetta potranno ulteriormente rafforzarsi”. Considerazioni che gli agricoltori fanno tenendo lo sguardo rivolto all’insù, da cui si augurano arrivi un po’ di pioggia a rinfrescare l’aria, ma non la grandine a compromettere quanto promesso.
+INFO. Michele Bertuzzo