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Il primo trimestre 2016 esprime una tendenza in crescita dei valori ma una stagnazione dei volumi.  L’export cresce in valore del 3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, raggiungendo 1,23 miliardi di euro. Sul piano dei volumi  l’export complessivo nei primi tre mesi del 2016 conferma grossomodo i dati del primo trimestre 2015 (ca. 4.600.000 di hl).

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I vini imbottigliati nel complesso calano leggermente a 900 milioni di euro, i vini sfusi crescono nel trimestre del 2% a 94 milioni. La crescita vera arriva dal comparto spumanti: a valore +21% a 230 milioni nel primo trimestre e a volume + 26% a 680.000 hl. Il Prosecco guida questa domanda con un incremento del 31% a valore (174 milioni di euro) e del 33% a volume (461 mila ettolitri).

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Antonio Rallo, neopresidente dell’Osservatorio del Vino promosso da Unione Italiana vini e Ismea, ha così osservato “Anche se siamo solo al principio dell’anno, questi dati parlano chiaro. È evidente che la qualità italiana sui mercati stranieri venga recepita in modo netto e che i nostri prodotti siano riconosciuti come ambasciatori del miglior made in Italy. Il calo ormai strutturale dell’export dei vini comuni in favore dei prodotti di qualità, sollecita uno sforzo ulteriore che dobbiamo fare come Sistema Paese per conquistare nuove quote di mercato per i nostri vini a Denominazione di Origine (DO). Il 2016 dovrà essere l’anno in cui si ricomincerà a vedere incrementi sui volumi dei vini a DO”. E la progressione dell’export, conclude il presidente Rallo, “incide positivamente anche sulle quotazioni dei vini nel mercato interno, segno che la catena del valore del vino sta portando risultati positivi su tutti gli anelli della filiera”.

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Per quanto riguarda i mercati di sbocco,  gli USA continuano a crescere, ma a un ritmo ben diverso dallo scorso anno, +3%, anche perché il cambio ha smesso di aiutare. La Germania è partita male, -5% a 167 milioni di euro, mentre il vero “malato” sembra il Regno Unito che vede un calo del 16% a 74 milioni sui vini fermi, -4% sui 12 mesi.. Tra gli altri mercati importanti, falsa partenza anche in Canada e Giappone (-1% e -2%), mentre riprende a crescere la Svizzera (+5%), anche grazie all’indebolimento del cambio.

Per una più ampia e dettagliata analisi dei dati cfr: www.inumeridelvino.it/2016/06/esportazioni-di-vino-italiano-aggiornamento-primo-trimestre-2016.html#more-18413

 

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