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Scommessa vinta. La Franciacorta si candida a essere sempre più il vino dell’estate 2016. A giudicare dall’interesse suscitato dal Festival d’estate Franciacorta, appuntamento clou della stagione andato in scena il 25 e 26 giugno in zona, le bollicine bresciane stanno diventando ormai un must. Vino a tutto pasto, vino per tutto l’anno.
Franciacorta in festa con eventi in tutte le cantine che hanno aperto le loro porte per i moltissimi visitatori assetati di conoscere tutto. Dalla storia, a quel nome che evoca la Francia ma con i cugini d’oltralpe non c’entra nulla, alle caratteristiche dei vini, dai Brut, agli Extra-brut, ai Saten, ai dosaggi, agli abbinamenti cibo-vino. Tra visite in cantina, prese d’assalto da migliaia di enoturisti anche grazie a formule combo con The Floating Piers organizzate da molte aziende, il vero clou è stato il Pic Nic domenicale sul prato di Palazzo Monti della Corte di Nigoline di Corte Franca. Una location secolare ideale anche per uno Street Food griffato da top chef guidati da Lorenzo Cogo, il più giovane stellato d’Italia, che insieme alla brigata d’eccezione ha curato la preparazione a base di prodotti franciacortini, una vera festa con musica sino all’aperitivo serale.
FRANCIACORTA PIC NIC
Prato verde, musica, banchetti di vino. Moneta di scambio i gettoni. Un gettone ogni assaggio di vino, due gettoni per le creazioni degli chef come Street Food. A Palazzo Monti della Corte di Nigoline tra gli oltre 60 banchetti di degustazione insieme ai vignaioli anche il Presidente del Consorzio Vittorio Moretti. Quando si dice una guida. Un saluto e una battuta con tutti gli associati del Consorzio, strette di mano uno a uno, perché davvero l’unione fa la forza. Qualche consiglio ai giovani dal Presidente del Consorzio Franciacorta, cercare di lavorare sia alla qualità che al giusto posizionamento di prezzo. Nella competizione del vino sempre più agguerrita, come ci aveva dichiarato Vittorio Moretti lo scorso aprile a Vinitaly, l’obiettivo è di portare la produzione complessiva a 30 milioni in Franciacorta, oggi siamo a quota 16 milioni. Ma per competere dopo che il Franciacorta è diventata la bollicina di riferimento per l’Italia, la vera sfida è quella dell’export. Qualche accento straniero si è sentito anche al Festival d’estate, un importatore tedesco sintetizza chiaramente come viene vista fuori dai confini la zona. “Stiamo proponendo il Franciacorta in alternativa allo Champagne e sopra il Cava, questo è il target di riferimento”. Difficile scegliere tra tanti produttori, tutti animati dalla stessa passione e qualità. Assaggi che si contano sulle dita di una mano per la nostra top-five personale, per altri assaggi ci sarà tempo almeno sino al 3 luglio quando tutte le cantine della zona saranno aperte sino alla durata di The Floating Piers.
LA MONTINA DEMI SEC
Un vino nato quasi per sbaglio, come succede spesso proprio in questi casi si rilevano le migliori intuizioni. A Villa Baiana, splendida tenuta de La Montina avevano bisogno di un vino da abbinare per il fine pasto. Ecco allora questo demi sec, un prodotto molto morbido, con un residuo zuccherino più alto rispetto allo standard. 30 mesi sui lieviti, uvaggio con prevalenza di Pinot Nero al 60 % e Chardonnay 40% . Rosè con un colore rosato carico davvero bello da vedere, naso che richiama sentori di piccoli frutti rossi, cremoso in bocca. In questi casi si dice che è un vino che piace molto alle donne, per la sue bevibilità e freschezza, anche se l’eleganza e l’equilibrio sono bipartisan e mettono d’accordo tutti i palati.
SATEN CASTELLO BONOMI
Nel panorama della Franciacorta Castello Bonomi è una realtà famosa specialmente per suoi vini a base di Pinot Nero. Noi abbiamo voluto assaggiare il Saten e anche qui sono arrivate conferme con uno Chardonnay in purezza. Perlage finissimo e persistente, al naso sentori floreali ma anche note fruttate, riconoscibile la mela, ma anche la classica nota di crosta di pane lievitato. In bocca non delude le aspettative, freschezza e persistenza, tenute insieme da una spiccata acidità che rendono armonico questo Saten che prima della sboccatura sta a contatto con i lieviti 30 mesi prima di un affinamento in bottiglia di altri 8 mesi.
MILLÈ ARCIPELAGO MURATORI
Millè addicted. Dopo il reystiling di packacing di Villa Crespia Arcipelago Muratori avvenuto nel 2015, ormai il Millè è diventato un cavallo di battaglia. A enoteche e wine bar basta dire che c’è Millè in degustazione che parte la serata. Ma pochi si immaginano che dietro questa etichetta così accattivante si celi anche un processo di vinificazione e affinamento interessante. Il Millesimo 2008 ha infatti fatto un affinamento in acciaio 30 mesi a contatto con i lieviti, con le fecce nobili, per una maggior protezione a rischi di ossidazione. Una volta imbottigliato sta a contatto altri 30 mesi sui lieviti di affinamento in bottiglia. E ad Arcipelago Muratori sono molto attenti al brand, basta vedere gli orecchini ricavati con le capsule indossati da Michela Muratori. Quando si dice che non si butta via niente.
www.arcipelagomuratori.it/villa-crespia/
BLANC DE BLANC LE MARCHESINE
Un assaggio di un Blanc de Blanc da un vigneto situato nel comune di Cologne sulle pendici del monte Orfano. Ma con Loris Biatta di Le Marchesine, vogliamo parlare di mercato, di numeri, di vendite, di export. Le Marchesine è stata sin da subito tra le aziende della Franciacorta a capire le potenzialità di vendita sui mercati internazionali. Ma a una condizione. Essere presenti, viaggiare tanto e fare degustazioni. Solo così si possono aprire nuovi mercati, da Singapore, alla Malesia, al Paraguay, oltre che consolidare presenze storiche come in Brasile per esempio. E i risultati arrivano, con crescite costanti anno su anno.
ANIMANTE BRUT BARONE PIZZINI
I pionieri del biologico del Franciacorta, il primo ad avere puntato su questa filosofia qualche vendemmia fa Barone Pizzini. E Silvano Brescianini ne è giustamente orgoglioso, una realtà che del biologico ne fa una vera e propria mission. In molti stanno andando in questa direzione anche in Franciacorta, proprio sulla strada aperta da Barone Pizzini. Assaggio di Animante, uvaggio 78% Chardonnay, Pinot Nero 18%, Pinot Bianco 4%. Bella bocca sapida, taglio secco che ci lascia una bella cremosità. Ma la cosa che ci piace maggiormente è vedere al banco la giovane figlia di Brescianini, quando la passione per il vino è contagiosa.
Prossimo appuntamento 17 e 18 settembre con il Festival Franciacorta in cantina.
INFO Associazione Strada del Franciacorta
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