Il vino è il principale prodotto gastronomico italiano esportato nel Regno Unito, il che significa che è più esposto a ricadute Brexit rispetto ad altri prodotti. Lo scorso anno ben 3,3 milioni di ettolitri sono stati esportati in Gran Bretagna per un valore di € 746.000.000.
Secondo l’analisi esposta da Giorgio dell’Orefice su il Sole 24 Ore dell’1.07.16, il Regno Unito è il secondo mercato in termini di qualità e il terzo in termini di valore totale (dopo gli Stati Uniti e la Germania) per i marchi italiani. Le statistiche dell’export evidenziano un decennio di crescita costante del consumo di vino italiano sul mercato UK. In particolare le vendite di spumanti nel Regno Unito sono salite del 38% lo scorso anno, guidate da Prosecco, le cui vendite sono aumentate addirittura del 48,5%
Un rallentamento dell’export italiano potrebbe venire immediatamente a causa dello shock dei tassi di cambio: già, nelle ore subito dopo i risultati Brexit, la sterlina è scesa del 30% nei confronti dell’euro. Questo rappresenta una decisa perdita di competitività dei vini italiani che finora hanno goduto sul mercato britannico di un buon rapporto qualità / prezzo. E questo vale soprattutto per il Prosecco, che ha basato il suo successo sull’essere “facile” e conveniente rispetto allo champagne francese.
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