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La Birra non esiste. Il postulato reso famoso da Lorenzo Dabove, in arte Kuaska, titolo anche del suo libro, potrebbe subire una variante in “All Italian Bottles sold out”. Questo il messaggio più bello in arrivo dal GBBF Great British Beer Festival, ma prima di ringraziare e di darci appuntamento al prossimo anno come recitava un cartello appeso al frigo vuoto, vi raccontiamo com’è andata.
A Londra dal 9 al 13 agosto, in migliaia tra addetti del settore, appassionati e bevitori di birra si sono dati appuntamento a Olympia all’annuale kermesse organizzato dal Camra, una delle manifestazioni di settore più famose in Europa. Tra puristi inglesi che non vorrebbero aprire all’estero, dal 2000 anche le birre italiane sono rappresentate in maniera stabile. Merito di Kuaska e del suo gruppo di lavoro, abbiamo incontrato il degustatore italiano di birra più famoso del mondo l’ultimo giorno del GBBF.
BIRRE ITALIANE PROTAGONISTE
Quattordici produttori italiani, ma avrebbero potuto essere ancora di più. Tanta la voglia di rappresentare il tricolore birraio, la selezione di Kuaska non è stata affatto facile. “Come ogni anno c’è grandissima voglia di essere a Londra al GBBF, in fondo dopo tutto questo è uno tra gli appuntamenti del settore più importanti. Dal 2000 a oggi la presenza italiana è in costante aumento, ripenso ancora alle prime edizioni dove dovevamo quasi pregare per portare qui le nostra birre italiane. Edizioni mitiche, due tra i primi birrifici di allora, Baladin e Birrificio Italiano, sono presenti ancora oggi, quando ormai invece la conoscenza dei nostri prodotti è in deciso aumento, un pubblico attento alla nostra diversità di stili e di approccio”.
CRAFT BEER REVOLUTION
“Insieme ai maestri americani, noi italiani siamo stati tra i grandi protagonisti del rinascimento birraio”. Non ha dubbi Kuaska, l’Italia ha trovato un posizionamento nel mercato globale delle birre artigianali, superando anche paesi storicamente con più tradizione. “Bastava vedere l’afflusso al nostro bancone, costante e soprattutto con i visitatori che arrivano con l’indicazione chiara della birra, del produttore e dello stile che vogliono assaggiare. Sono birre che scaldano, i nostri mastri birrai in fatto di fantasia non sono secondi a nessuno, ma soprattutto siamo i migliori nella fase di abbinamento cibo-birra, grazie a una cultura della cucina che vede la birra alleata fedele”.
CAMRA
Un successo che segna un’inversione di tendenza per la birra in Italia, un fenomeno ormai in atto da qualche anno, ma non senza difficoltà in un mondo come quello del Camra, il Campaign for Real Ale, l’associazione indipendente del Regno Unito con lo scopo di promuovere la birra tradizionale inglese. “Devo dire che per certi aspetti il Camra va un po’ svecchiato, ci sono ancora delle posizioni che non vedono di buon grado l’apertura a movimenti in crescita come quello italiano, una Brexit della birra se vogliamo. Tra alti e bassi, qualche presenza in meno rispetto alle edizioni scorse ma non nel nostro stand, le nostre birre si sono aggiudicate un en plein di consensi. Abbiamo finito ben prima della chiusura del Festival le nostre scorte, gli inglesi non solo apprezzano la nostra pulizia di stile e la creatività, ma non si risparmiano dietro al bancone”.
IGA ITALIAN GRAPE ALE
Decretato il successo dell’IGA, l’Italian Grape Ale. Il primo stile tutto italiano codificato dalla versione delle Style Guidelines del BJCP (Beer Judge Certification Program), un riconoscimento importante per il comparto brassicolo nostrano. Birre di chiara impronta vinicola, con due interpreti su tutti secondo Kuaska, grandi protagonisti anche a Londra. “Nicola Perra del birrificio sardo Barley con la sua BB9 a base di Malvasia di Bosa e Valter Loverier con la Beerbera del birrificio Loverbeer, sono tra i più rappresentativi di questa filosofia di birre. Ma sono stati giorni intensi anche fuori dal Festival, con serate all’Italian Job del Birrificio del Ducato, primo birrificio tutto italiano a Londra, oppure quando abbiamo aperto una botte con la Xyauyù Fumè, una delle tante creazioni di Teo Musso durata pochissimi minuti”.
GEMELLAGGIO ITALIA-MALTA
Ultima chicca vista a Londra la presenza della bandiera maltese di fianco al tricolore. Altra idea di Kuaska, che nel suo instancabile girovagare, degustare e proporre, dopo Principe del Pajotteland aspira al titolo di Cavaliere di Malta. Segnalazione obbligatoria per Lord Chambray, primo birrificio artigianale dell’isola di Malta, più precisamente nell’isola di Gozo. “Stanno facendo un ottimo lavoro, sono già stato a Gozo e tornerò prossimamente a Malta nel mese di settembre, penso che sia interessante vedere la crescita di questa realtà che in fondo è molto vicino a noi italiani, grazie anche alla mano del mastro birraio Andrea Bertola, uno dei giovani più talentuosi proveniente dalla zona del cuneese”. E in fatto di gemellaggio al GBBF non è stato inusuale trovare dei ragazzi saliti appositamente nella città londinese per assistere al Festival, assaggiare tante birre interessanti, poi chiudere la giornata facendo un saluto a Kuaska e suoi ragazzi, casa dolce casa. See you nel 2017 al GBBF quindi, per il 40° anniversario in programma a Londra dall’8 al 12 agosto.
INFO www.gbbf.org.uk
2016 ITALIAN BREWERIES
ALMOND ’22 www.birraalmond.com
BALADIN www.baladin.it
BARLEY www.barley.it
BIRRA PERUGIA www.birraperugia.it
BIRRIFICIO DEL DUCATO www.birrificiodelducato.it
BIRRIFICIO ITALIANO www.birrificio.it
BIRRIFICIO LAMBRATE www.birrificiolambrate.it
BREWFIST www.brewfist.com
CR/AK BREWERY www.crakbrewery.com
EXTRAOMNES www.extraomnes.com
FREE LIONS www.freelionsbeer.it
HAMMER www.hammer-beer.it
LOVERBEER www.loverbeer.com
TOCCALMATTO www.birratoccalmatto.it
MALTA
LORD CHAMBRAY www.lord-chambray.com
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