Il dato più importante che viene in mente a seguito delle degustazioni riguarda l’ultima annata, il millesimo 2011. L’estate non è stata delle più fresche e, specie i vini bianchi, ne hanno risentito. I Vermentino di Gallura (a nostro modo di vedere la denominazione bianchista più prestigiosa della regione) ci sono parsi quasi tutti accomunati da uno sviluppo più largo che verticale e caratterizzati da sentori piuttosto maturi. Detto questo i produttori che da anni lavorano bene e con costanza hanno saputo comunque mettere in commercio delle etichette valide e convincenti che dimostrano come sia arrivata in alto la qualità in certe aree dell’isola.
Sul fronte dei rossi constatiamo una grandissima performance delle aziende sulcitane: riteniamo che il merito sia da ascrivere – oltre alle aziende – a una denominazione tanto piccola quanto sensata, fatta da un terroir unico e da un vitigno che solo lì riesce a regalare certe caratteristiche. Il Carignano del Sulcis è al suo massimo apice e i risultati sono a dimostrarlo. Non possiamo essere altrettanto soddisfatti dell’insensata denominazione regionale Cannonau di Sardegna: il vitigno rosso più rappresentativo dell’isola perde il suo valore rispetto a un’area troppo vasta di produzione. Difficile così creare una linea simile per comunicare in maniera nitida le peculiarità di una delle varietà più interessanti del sud Europa. Anche qui, ovviamente, non mancano i produttori seri, specie quelli più capaci di ottenere vini eleganti, freschi, profondi e longevi, di ottima bevibilità nonostante la loro forte connotazione mediterranea. Analizzando il resto della produzione vale la pena ricordare la qualità raggiunta da tutta una serie di varietà e piccole zone che rappresentano il vero valore aggiunto all’interno della viticoltura sarda: il Nuragus di Cagliari, il Semidano di Mogoro, il bovale prodotto sia nel Mandrolisai che a Terralba fino ad arrivare ai vitigni aromatici, su tutti moscato, malvasia e nasco.
Citiamo infine quel gioiello che è la Vernaccia di Oristano, un prodotto unico e raro che sarebbe un peccato perdere. Quest’anno siamo felici di premiare la Riserva ’88 dell’azienda Contini, un’etichetta che dopo 25 anni fa capire tutto il valore della denominazione. Il premio di Cantina dell’Anno ricompensa una storica cantina del territorio: le Tenute Sella & Mosca.Tra gli altri Tre Bicchieri (ben 13, tutti di aziende diverse) segnaliamo con piacere alcune novità: il Buio Buio ’10 dell’azienda Mesa, lo Josto Miglior ‘09, una Riserva di Cannonau di Antichi Poderi di Jerzu, il Capichera ’10, il Carignano del Sulcis ’09 di 6Mura e il Tupei ’10 di Calasetta, l’Hortos ’08 di Dorgali, uno splendido Cannonau derivante da una vigna unica e il Rosso Surrau ’09, che dimostra come anche in Gallura si possano fare dei rossi deliziosi.
TRE BICCHIERI
Alghero Rosso Marchese di Villamarina 2007 Sella & Mosca
Buio Buio 2010 Mesa
Cannonau di Sardegna Dule Riserva 2009 Gabbas
Cannonau di Sardegna Josto Miglior Riserva 2009 Antichi Poderi di Jerzu
Capichera 2011 Capichera
Carignano del Sulcis Is Arenas Riserva 2008 Sardus Pater
Carignano del Sulcis Superiore Terre Brune 2008 Cantina Santadi
Carignano del Sulcis Tupei 2010 Cantina Calasetta
Carignano del Sulcis 2009 6Mura
Hortos 2008 Cantina Dorgali
Surrau 2009 Vigne Surrau
Turriga 2008 Argiolas
Vernaccia di Oristano Riserva 1988 Contini