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Nuovi sbocchi professionali si profilano all’orizzonte per il mondo della sommellerie: a delinearne i contorni, le testimonianze dei più importanti soggetti coinvolti nella promozione del vino come produttori, enologi ma soprattutto comunicatori del vino che hanno preso parte alla tavola rotonda “Il nostro futuro: la figura del sommelier, uno strumento di marketing e comunicazione” a Villa Castelletti di Signa in occasione della dodicesima edizione di Eccellenza di Toscana, l’evento organizzato da AIS Toscana per celebrare con una grande ed esclusiva degustazione i 336 vini premiati con 4 e 5 grappoli dalla Guida Duemilavini 2013 edita da Bibenda.

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“Oggi qua sono riuniti 130 produttori di vino, ognuno con la propria storia da raccontare – ha affermato il Presidente di AIS Toscana Osvaldo Baroncelli introducendo gli ospiti del talk show – e per farlo attraverso il vino servono figure professionali che abbiano conoscenze e competenze in materia, ovvero preparati sommelier. Quando nel 1965 è nata AIS Toscana, nessuno immaginava che il nostro ruolo sarebbe cresciuto così tanto con gli anni. Una crescita che è avvenuta grazie all’interazione di più soggetti, dai produttori agli enologi, ai ristoratori: oggi le nostre parole possono incidere nella scelta del vino e quindi influenzare e rendere i consumatori più consapevoli, per cui è importante disporre di una adeguata formazione”.Il vicepresidente nazionale di AIS Roberto Bellini: “Quando è nata, l’AIS aveva lo scopo di elevare la figura professionale di chi nella sala era addetto ai vini e distinguerlo dalle altre figure presenti in sala – ha premesso Bellini – e il progresso che ha caratterizzato questa figura negli ultimi vent’anni è una conseguenza della presa di coscienza a più livelli che il messaggio trasmesso non era esauriente e che necessitava di approfondimento. In questo senso, AIS ha svolto un lavoro eccellente di preparazione dei sommelier, fornendo le basi necessarie per intraprendere poi percorsi di formazione specialistici a seconda dello sbocco professionale a cui si ambisce. Una formazione che tuttavia non dovrebbe essere a carico di organismi privati come l’AIS ma che dovrebbe trovare spazio in percorsi formativi all’interno della scuola pubblica, cosa che invece non accade come testimonia l’esperienza degli istituti agrari che dedicano all’enologia solo un numero esiguo di ore curriculari.Ognuno nel proprio ruolo, dobbiamo prenderci l’impegno di sostenere al massimo la formazione dei sommelier e offrire loro la possibilità di aprirsi anche a nuovi sbocchi professionali.

Sul tema, è intervenuto anche il Responsabile della Didattica Formativa Massimo Castellani che ha precisato come alla formazione standard nazionale la Sezione Toscana siano stati proposti in aggiunta seminari integrativi di comunicazione, di coaching e di approfondimento sui territori vitivinicoli, chiedendo e ottenendo ospitalità ai vari consorzi perché “per amare un territorio è necessario viverlo”. Delle professioni del futuro per il mondo della sommellerie ha parlato anche Donatella Cinelli Colombini, produttrice di Brunello a cui va riconosciuta la maternità di uno dei fenomeni più in espansione degli ultimi anni e che nonostante il periodo non conosce crisi: l’enoturismo. “Ci sono molte opportunità di lavoro che i sommelier potrebbero sfruttare – ha commentato – perché sempre più il turista che viene a visitare il nostro paese è interessato a conoscerne l’enogastronomia e a vivere esperienze indimenticabili che a loro volta racconteranno, creando un business basato sul passaparola. Avere a disposizione figure in grado di soddisfare questo tipo di esigenze significa avere un potentissimo strumento di attrattività”. Al talk show, sono intervenuti tra gli altri anche Realmo Cavalieri, uno dei padri fondatori dell’Associazione e oggi Direttore del Consorzio Tutela Vini di Carmignano – che ha sottolineato quanto la vicinanza con gli enologi per coloro che hanno un ruolo di divulgazione del vino sia fondamentale – e il Presidente della Strada del Vino di Arezzo nonché consigliere nazionale AIS Cristiano Cini, il quale ha focalizzato l’attenzione su come negli ultimi 20 anni sia cambiata la funzione della sommellerie da semplici operatori di sala a comunicatori del vino a 360°.

Al termine dell’incontro, la cerimonia di conferimento all’enologa Barbara Tamburini del “Premio Dino Casini – Una vita per l’AIS Toscana” ed altri riconoscimenti a Realmo Cavalieri, Silvio Peri e Leonardo Bartolommei. Prima donna enologa ad aggiudicarsi l’ambito premio, Barbara Tamburini ha commentato: “Credo molto nella figura del sommelier: noi enologi possiamo realizzare il vino migliore del mondo, ma se poi non viene comunicato con la dovuta professionalità si corre il rischio che nessuno o quasi lo conosca. Per questo è importante il raccordo tra produttori e sommelier, che come membri di una staffetta con l’obiettivo condiviso di promuovere il vino corrono insieme per ottenere un risultato. Devo molto all’AIS in particolare, perché se la figura dell’enologo oggi è così conosciuta e valorizzata il merito è in gran parte anche della loro attività e delle loro degustazioni”.

+info: Ufficio Stampa AIS Toscana – – www.aistoscana.it

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