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Un libro che parla di tecniche innovative e ingredienti selvatici, per una nuova filosofia di miscelazione dei cockatil. Wild Mixology, volume uscito lo scorso 8 novembre edito da Mondadori Electa, sta diventando la classica case history, con un interesse in aumento per quella che è molto più che una tecnica di miscelazione, ma si mescola con la magia e l’alchimia.

Così è stato anche martedi 14 febbraio, con Wild Mixology che è salito in cima alla Terrazza Martini di Milano. Martini, un’icona del beverage a tutte le latitudini del globo, che troviamo di frequente anche nelle pagine di descrizione dei trenta cockatil che utilizzano le erbe in ogni sua variante. “Queste produzioni hanno una visione della natura molto simile di quella che è stata la ricerca e l’innovazione del signor Luigi Rossi 150 anni fa, ecco perché Martini ha creduto sin da subito in questo progetto patrocinando il libro e volendo legare il proprio marchio a questa avventura”– il commento di Manuel Greco, Advocacy Manager di Martini&Rossi per l’Italia. Dal mare alla montagna, in una natura sconfinata. Attenzione verso l’ambiente e alla salute, tematiche imprescindibili in tutti gli ambienti della nostra esistenza.

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Wood*ing, laboratorio di ricerca e sperimentazione sull’utilizzo del cibo selvatico per l’alimentazione e la nutrizione umana, in questo suo primo libro presenta alla platea dei lettori i risultati di alcuni anni di lavoro sull’utilizzo delle specie vegetali nel campo della miscelazione ma non solo, anche della cucina. “Sicuramente i bartender sono più abituati come approccio all’utilizzo di erbe in generale– spiega Valeria Margherita Mosca, fondatrice di Wood*ing e autrice del libro- c’è più apertura rispetto alla maggior parte degli chef, che quando utilizzano in maniera consapevole le erbe fanno delle cose esagerate. L’importante è la rappresentazione migliore della ricerca che stiamo facendo, una conoscenza che vorremmo fosse diffusa attorno a questo libro, un testo che nell’immaginario rappresenta qualche cosa di unico, di magico”. Un’attività molto varia, che passa dalla raccolta negli ambienti aperti immersi nella natura, a mesi più concentrati alla riflessione e all’analisi del lavoro, entrambi elementi caratteristiche fondanti. Ad oggi sono state catalogate circa 9.000 specie vegetali, non siamo nemmeno a un decimo di questa attività che mette in relazione divulgazione, degustazione, gastronomia e miscelazione. Alla base un foraging primitivo, diverso da un trend modaiolo che viene subito smascherato quando non si hanno i fondamentali. “Questa attività può essere rischiosa se non si possiedono nozioni di erboristeria, tossicologia e botanica abbinate con altre discipline”. Attraverso una ricerca rivoluzionaria volta alla sperimentazione costante verso un modo di concepire i cocktail in maniera più intelligente e sostenibile, per tracciare la via della miscelazione contemporanea. Fiori, foglie, muschi, licheni, radici e cortecce utilizzati nella massima consapevolezza ambientale e nel rispetto degli ecosistemi, risorse straordinarie del nostro ambiente. Il libro riporta la prefazione di Massimo Bottura, contiene trenta testi originali di Enrico Vignoli, trenta piccoli viaggi poetici suggestivi con altrettante ricette originali, arricchite da descrizioni dettagliate delle specie selvatiche utilizzate e quarantotto tecniche innovative di fermentazione e lavorazione della materia prima selvatica.

Da non perdere l’appuntamento fissato a mercoledì 5 aprile, quando verrà inaugurato il Wood*ing bar a Milano in zona Isola, il primo e unico bar endemico al mondo, nato come vettore e braccio dedicato alla miscelazione sulla scia di Wild Mixology.
INFO www.wood-ing.org

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