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documento a cura della
Associazione Enologi Enotecnici Italiani
Pubblicato integralmente su

www.assoenologi.it/site/assets/upload/pdf/25_esportazioni_mar09.doc

SOMMARIO: Secondo le elaborazioni dell’Associazione Enologi Enotecnici Italiani, la crisi finanziaria originata negli USA nel 2008, sta creando gravi ripercussioni anche nel settore del vino. L’effetto depressivo sui consumi globali sono emersi con un leggero ritardo rispetto ad altri settori, innescando l’illusione e la speranza che il settore enologico rimanesse estraneo a questa ondata recessiva.I dati del primo trimestre dell’anno dell’export dei vini italiani mostrano una decisa flessione dei valori, che si riducono del 9,2% rispetto allo stesso periodo del 2008, mentre i volumi riescono a tenere la posizione cedendo solo lo 0,3%. Il valore medio unitario del vino italiano scivola del -9,0%.

riferimento temporale. Luglio 2009

Per accedere al documento integrale di assoenologi corredato da tabelle numeriche e grafici cfr
www.assoenologi.it/site/assets/upload/pdf/25_esportazioni_mar09.doc

EXPORT VINO ITALIANO IN VALORE GENNAIO – MARZO 2008- 2009*
All’interno delle tipologie esportate si assiste a diversi processi evolutivi che disegnano il mutevole scenario dei mercati internazionali. Il primo riguarda una sensibile riduzione dei valori che oscillano verso il quadrante negativo: da meno 8,3% del vino in bottiglie a – 14% degli spumanti, passando per il –12,5% del prodotto sfuso. La seconda tendenza che si delinea è la contrazione della domanda per il vino sfuso –5,5%. Terzo elemento è l’espansione della domanda di vini in bottiglia (+1,1%) e spumanti (+17,3%). Una domanda che viene sostenuta dai produttori da una politica di prezzo che non potrà non avere conseguenze nel lungo periodo sulla sostenibilità finanziaria di molte imprese. Il valore medio unitario VMU registra un decremento del –9,0% da 2,02 a 1,83 €/litro. Mentre nei trimestri precedenti la crescita dei valori medi è avvenuta da una diversa composizione della domanda (più imbottigliato e meno sfuso), la flessione che stiamo vivendo è caratterizzata dal consolidamento dei vini i bottiglia (+1,1% nei volumi) e da una contrazione ulteriore del prodotto sfuso, una sorta di gioco alla rovescia.

export vino italiano valore e volumi 2008-2009

La flessione dei mercati – spiega il dott. Giuseppe Martelli, direttore generale di Assoenologi – coinvolge tutte le principali aree come risulta dal grafico con intensità diverse. Più evidente la contrazione della domanda nell’Asia Centrale (India), Sud America e Medio Oriente, con punte rispettivamente del -40,4%, -39,0% e -35,9%. L’area dove si concentrano le tensioni e l’attenzione degli operatori è il Nord America. La flessione registrata a fine 2008 del 3,1% ha subito nel corso del 1° trimestre un progressivo deterioramento fino a toccare – 19,6% in valore e -14,6% in volume. Gli Stati Uniti mostrano una tendenza più marcata con – 20,1% nei valori e –13,8% in quantità.

L’Unione Europea dopo un significativo rallentamento della domanda nel 2008, sembra aver esaurito l’effetto depressivo con segnali che fanno presagire un’inversione della tendenza +1,2% nei volumi e -3,2% nei valori, con una tendenza al recupero registrata in marzo. A trainare il Vecchio Continente è ancora una volta la Germania che riparte segnando un +3,9% nei valori e oltre il 6,0% nei volumi. La Germania riconquista la posizione di market leader superando il mercato USA (171 contro 158 milioni di € rispettivamente). La situazione Oltremanica non è certamente rosea per le imprese italiane, con la Sterlina sotto 1,20€/£. Il mercato mostra una sensibile riduzione dei valori medi e una contestuale espansione della domanda + 9,2%.

La crisi finanziaria mostra gli effetti anche in Estremo Oriente: -4,2% nei valori e una timida crescita dei volumi +1,4%. Il Giappone mercato di riferimento dell’area risulta in crescita. Elementi positivi provengono dai paesi europei non UE (Svizzera, Norvegia) che mostrano una domanda vivace che sfiora il 9,0% nei volumi e una flessione dei valori del 6,8%. L’Europa dell’Est mostra un’accelerazione rispetto a quanto già visto nella 2° semestre del 2008: aumento repentino dei flussi export +74% nei valori e – 3,4% nei valori.

I valori medi riportati per le principali aree evidenziano una contrazione generalizzata che fotografa in maniera precisa l’orientamento dei mercati. L’Unione Europea è l’area di riferimento in questa fase delicata che vede il perdurare delle difficoltà nel mercato d’oltreoceano e una diffusa contrazione della spesa del consumatore globale. Nella prima parte dell’anno l’Unione Europea riesce a limitare la flessione dei valori a -3,2% e una crescita dei volumi del 1,9%. I Paesi Terzi mostrano più la corda e lasciano sul tappeto -15,9% del valore registrato a marzo del 2008 e il 5,8% dei volumi.

Le flessioni più significative nei volumi: Stati Uniti – 13,8%, Canada -14,9%, Austria – 10,4%.
In fase di crescita: Francia +16,3%, Giappone +13,5%, Svezia +9,6%, Regno Unito 9,2%, Danimarca +9,1%, Svizzera +9,0%, Germania + 6,2%. In Estremo Oriente, dopo un positivo 2008, il mercato registra un‘inversione di tendenza. In fase di crescita risultano essere le Filippine +52% e il Giappone +3%.

TIPOLOGIE
La flessione delle consegne di vino tranquillo risulta essere più contenuta, rispetto ai valori. I vini rossi cedono lo 0,9%, i bianchi il –3,8% mentre prosegue la fase felice per gli spumanti che mostrano un balzo nel primo trimestre dell’anno del 17,3%.Nei rossi vini rossi prosegue la caduta dei vini Vqprd che perdono l’8,2% rispetto al primo trimestre del 2008. Meglio i Vdt rossi che vedono risalire le consegne rispetto a marzo del 2008 del +4,4%. I vini bianchi mostrano una tendenza simile ai rossi: flessione netta dei vini doc/g –12,0% e una lieve contrazione dei vini da tavola –1,8%.

Osservando il versante dei valori, le flessioni sono più significative. I rossi a denominazione perdono il 15,4%; mentre i vini da tavola la flessione si ferma al 2,8%. L’effetto complessivo si traduce in una contrazione del 11,2%. Nei bianchi la caduta della domanda è più netta: – 18,5% nei vini a denominazione e – 6,5% nei vini da tavola. Gli spumanti mostrano una domanda vivace grazie ad una riduzione del valore medio. I volumi sono in forte espansione +17,3% , i valori flettono del –14,0%. La riduzione dei prezzi è di circa il 26,7%.

Regioni – Export
Nella presentazione dei dati trimestrali è consuetudine dare uno sguardo alle tendenze regionali dei flussi di esponibili solo nel parametro valore. Il dato complessivo ha una declinazione regionale differenziata .La contrazione dei valori delle esportazioni nel primo trimestre del 2009 vede più colpite le regioni del Sud – 10,8%, segue il Nord con – 9,65% e il Centro con – 7,3%.

Conclusioni
Il 2009 – conclude il direttore generale di Assoenologi, Giuseppe Martelli – appare un anno difficile e le previsioni degli istituti di ricerca economica non sono ottimiste, ed è quindi molto probabile che la situazione di flessione della domanda sia destinata a perdurare.

Si riportano di seguito alcune tendenze generali emerse dai dati statistici:

1. tenuta complessiva della domanda in termini di volume, che indica una spiccata “fidelizzazione” del consumatore al brand “Italia”;
2. decelerazione dei flussi export minore rispetto ai paesi concorrenti consentendo la crescita delle quote di mercato;
3. flessione più significativa dei Vqprd rispetto ai Vdt, conseguente ai nuovi orientamenti della domanda;
4. espansione del prodotto imbottigliato e contestuale riduzione del prodotto sfuso;
5. crescita degli spumanti legati ad una sensibile contrazione dei VMU
6. forte pressioni sui prezzi in tutti i segmenti dell’offerta;
7. il mercato tedesco diviene il mercato numero uno, anche, in termini di valore;
8. decisa contrazione del mercato del Nord America.

Con il 2008 si è concluso un lungo ciclo di crescita dell’export che per ha sostenuto lo sviluppo economico del settore. Nel 2009 la fase espansiva registra una battuta d’arresto e la minor dinamicità fa emergere i problemi all’interno delle singole imprese e dell’intero settore con maggior vigore.

Si prefigura per il futuro una nuova fase dei mercati internazionali e allo stato attuale risulta difficile il ritorno ad una situazione ante crisi. Il sovrapporsi della caduta della domanda sui mercati esteri e un mercato domestico sempre più stretto determinerà crescenti criticità per le imprese del settore, aprendo la strada a processi di ristrutturazione e nuove forme imprenditoriali.

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