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SOMMARIO: La Grande Distribuzione (Gdo) sarà sempre più decisiva per il vino italiano di qualità che cerca di conquistare i mercati esteri, che si stanno aprendo anche come conseguenza della crisi. E sul mercato italiano è proprio la crisi che sta spingendo i consumatori a preferire i supermercati per gli acquisti di vino a denominazione d’origine, in ripresa nel 2009 rispetto all’anno precedente. Questo il messaggio che proviene dalla tradizionale tavola rotonda organizzata da Veronafiere su vino e grande distribuzione, tenutasi oggi a Vinitaly e che ha visto la partecipazione di catene distributive, produttori di vino ed analisti (Federdistribuzione, Federvini, Gruppo Zonin, Coop, Conad, Iri Infoscan Italia, Iri Infoscan Germany, conduttore Luigi Rubinelli).

Riferimento temporale: aprile 2010

“La Grande Distribuzione può giocare un ruolo importante anche all’estero – ha dichiarato Giorgio Panizza di Federdistribuzione, l’associazione che rappresenta la maggioranza della Gdo italiana, e Consigliere de Il Gigante – dove la qualità e la varietà del nostro vino sono vincenti: un’altra grande opportunità per i produttori, che attraverso le reti di alcune catene internazionali della Gdo trovano accesso ai grandi mercati stranieri, anche quelli di economie emergenti”. Stravolti dalla crisi economica, i mercati esteri si aprono al vino italiano, come dimostra la ricerca che Iri Infoscan ha elaborato per Vinitaly: un caso emblematico è quello della Spagna che nel 2009 ha aumentato del 21% la vendita nei supermercati di vini bianchi italiani, a fronte di una flessione del 31% dei vini bianchi francesi. In Europa, oltre il mercato spagnolo mostrano segni di rinnovato interesse per il vino italiano le catene distributive di Germania e Inghilterra, e nel resto del mondo quelle Statunitensi ed asiatiche.

“I Paesi che hanno dato maggiore soddisfazione ai produttori italiani sono Germania, Scandinavia, Svizzera, Giappone, Canada – ha spiegato Francesco Zonin, Vice Presidente del Gruppo Zonin – mentre in sofferenza hanno chiuso i mercati Sud Americani e dell’Est Europa. A livello di volumi il trend è stato senz’altro positivo, specie per gli spumanti italiani che stanno conquistando sempre maggiori quote di mercato in tutti i continenti. Sul fronte dei valori l’export del vino italiano del 2009 è andato migliorando a fine anno ed ha quasi recuperato l’andamento negativo dei primi mesi che anche a causa dello svantaggioso rapporto di cambio euro/dollaro ha penalizzato un po’ tutti i vini europei nel mondo”.

Il mercato tedesco offre interessanti opportunità per il vino italiano distribuito nella Grande Distribuzione, che già oggi copre il 15,4% delle vendite in quel canale. “Il modo migliore per far conoscere il vino di qualità ai tedeschi – ha riferito Alexander Schwarz di Iri Infoscan Germany – è sfruttare le promozioni delle ‘settimane italiane’ e delle ricorrenze, come Natale e Pasqua. I vini bianchi italiani più venduti nelle catene tedesche sono: Garganeva (Soave), Pinot grigio, Trebbiano e Corvina Veronese. Sangiovese e Montepulciano i rossi più venduti, mentre cresce il gradimento delle bollicine, con Asti e Prosecco che aumentano sensibilmente le proprie vendite”.

Se le vendite di vino italiano di qualità all’estero crescono grazie al ruolo delle catene distributive straniere, va registrato un crescente impegno di quelle catene italiane che possono sfruttare alleanze con catene straniere, come è il caso di Conad. “Facciamo parte da anni di un consorzio formato da cinque catene distributive europee, chiamato Coopernic – ha fatto notare Francesco Avanzini, Direttore Commerciale di Conad – che in virtù di piattaforme d’acquisto condivise ci consente di valorizzare il vino italiano sul mercato europeo. Ma sono anche importanti attività promozionali svolte con i nostri partner internazionali, si veda il caso della catena Leclerc in Francia, dove nel prossimo mese saremo nuovamente presenti con la manifestazione “Vive L’Italie” per la quale abbiamo selezionato diverse etichette nazionali che saranno proposte in circa 500 ipermercati francesi”.

Note positive sulle vendite di vino di qualità arrivano anche dal mercato italiano, che registra nel 2009 una ripresa rispetto alla flessione del 2008, come rilevato dalla ricerca di Iri Infoscan presentata alla tavola rotonda di Vinitaly. Se il totale del vino confezionato (vino da tavola, brik, vino a denominazione, etc.) fa registrare un piccolo aumento dello 0,1% in volume (comunque significativo rispetto al -2,5% del 2008), l’aumento delle vendite di vino a denominazione d’origine (doc, docg, igt) è impetuoso: + 3,9% le bottiglie da un litro, + 3,5% quelle sotto i 5 euro, e addirittura + 8,5% quelle sopra i 5 euro! “Indubbiamente la crisi condiziona molto gli acquisti degli italiani – ha commentato Virgilio Romano, CS Account Director di Iri Infoscan Italia – sia perché comprano sempre più i vini a denominazione d’origine nei supermercati, dove sono più convenienti, sia perché quasi i due terzi dei vini a denominazione si vendono a prezzi sotto i 3 euro, con un aumento del 2% a volume per questa fascia di prezzo. Da sottolineare l’ottima performance dello spumante italiano che cresce del 5,3%, a fronte di una flessione pesante dello champagne francese”.

Una conferma del ruolo della Grande Distribuzione nel diffondere e far conoscere agli italiani i vini tipici regionali è venuta dal Presidente di Federvini, Lamberto Vallarino Gancia che ha dichiarato: “La Grande distribuzione rappresenta circa il 60% del canale di vendita del comparto alcolico, e attraverso la politica del giusto rapporto qualità/prezzo, la cura con cui sono presentati i prodotti sugli scaffali e gli inviti alle degustazioni, ha avuto il merito di abituare il consumatore a scegliere la qualità con proposte d’acquisto ragionate e non casuali. Per questo Federvini desidera sottolineare il ruolo che la Gdo ha assunto nella diffusione della cultura del bere, ribadendo che troverà in Federvini un partner pronto ad affrontare le sfide di un mercato sempre più esigente e selettivo.”

Veronafiere ha intuito per tempo la potenzialità della Grande Distribuzione nella diffusione della cultura del bere, organizzando fin dal 2004 la tavola rotonda su vino e Gdo, una manifestazione unica, finalizzata al dialogo tra produttori e distributori, e il “Gdo Buyers’ Club”, incontro B2B tra buyer della Gdo e cantine espositrici a Vinitaly (quest’anno vi hanno partecipato i buyer di: Coop, Carrefour, Gruppo Selex, Gruppo Pam/Panorama, Despar Aspiag, Interdis, Agorà Network, Gruppo Lombardini). “L’analisi fornita annualmente da Vinitaly sulle vendite di vino a denominazione d’origine nel canale della Grande Distribuzione – ha commentato nel suo indirizzo di saluto Claudio Valente, Vicepresidente vicario di Veronafiere – conferma che la scelta della qualità rimane un elemento decisivo nelle opzioni di acquisto, anche nel 2009, anno estremamente difficile per l’economia mondiale ed europea in particolare”.

E proprio le vendite di vino di vino a denominazione d’origine nella Grande Distribuzione rappresentano il miglior indicatore per stabilire quali sono i vini più popolari e più amati dagli italiani. Le classifiche compilate da Iri Infoscan per Vinitaly riferiscono che al primo posto c’è il Lambrusco con oltre 13 milioni e mezzo di litri venduti nel 2009, seguito dal Chianti con più di 10 milioni di litri ed il Montepulciano d’Abruzzo con quasi 9 milioni. Mentre i vini “emergenti”, cioè con un tasso di crescita maggiore rispetto al 2008, sono: il Negroamaro di Puglia con il + 34,7%, il Syrah di varie regioni con il 26,5% e il Bianco di Custoza del Veneto con il 23,2%. Le vendite di vino a denominazione d’origine nella Grande Distribuzione potranno anche aumentare nei prossimi anni se le catene saranno capaci di intercettare le nuove esigenze dei consumatori, ha fatto notare l’autorevole osservatore Luigi Rubinelli, direttore di Mark Up e moderatore del convegno di Vinitaly: “Il canale supermercati-ipermercati sarà sempre più promettente per il vino nella misura in cui i reparti vino si adegueranno alle tendenze di consumo, anche adottando nuovi formati, come le mezze bottiglie, le bottiglie da due litri e via dicendo, come dimostrano esperimenti interessanti in atto in alcune insegne che raccontano un modo diverso di commercializzare il vino. Si tratta di proporre un prodotto aderente al territorio, ma ben riconoscibile e con un ottimale rapporto valore-prezzo”.

+INFO: Marco Fanini Consulente Ufficio Stampa Veronafiere Tel.: 339-6668750 m.fanini@alice.it
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