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Nota di sintesi tratta dallo studio Assoenologi
Reso pubblico in data 16.06.2010
sul sito www.assoenologi.it/site/index.cfm

SOMMARIO: Secondo l’Ufficio studi dell’Associazione enologi enotecnici italiani – Assoenologi, l’organizzazione che raggruppa il 90% dei tecnici operanti nel settore vitivinicolo, che, come di consueto ha elaborato i dati Istat, il primo trimestre del 2010 è foriero di ottimismo. La crisi mondiale che ha condizionato negativamente il trend negli ultimi negli ultimi diciotto mesi mostra decisi segnali di recupero che sono sintetizzati nei dati di questa prima parte del 2010: valore + 8,4% e + 8,0% i dati nei volumi. Come la diffusione della depressione dei consumi è stata repentina e progressiva fino a toccare tutti i mercati mondiali, altrettanto è stata la ripresa caratterizzata da una simmetrica velocità di recupero e una progressione meno uniforme, creando discontinuità tra aree in decisa crescita e altre ancora ancora nel tunnel della crisi.

Riferimento temporale: giugno 2006

DATI GENERALI

“I fattori che possono indurre all’ottimismo – sostiene Giuseppe Martelli, direttore generale dell’Assoenologi – riguardano la ripresa delle economie del Sud e Nord America, che avevano penalizzato pesantemente il dato export del 2009. A conforto di questa accelerazione decisiva si registrano l’espansione della domanda in tutte le aree, compresa l’Unione Europea, che gioca un ruolo cuscinetto nei momenti di maggiore difficoltà, in grado di sostenere la domanda nelle fasi più acute della contrazione dei consumi”. Continua Martelli: “Nel primo trimestre troviamo dati con segnali positivi dopo un lungo periodo d’incertezza e sofferenza per le imprese italiane. L’espansione della domanda non registra una crescita dei valori medi unitari fermi a € 1,78/litro, lasciando le aziende in una delicata fase di pressione finanziaria, Il perdurare delle forti pressioni sui prezzi non aiuta nell’immediato le imprese dai vincoli di bilancio.

Il dato sui volumi è il più elevato degli ultimi quattro anni pari 4,5 milioni di ettolitri contro i 4,2 del primo trimestre deI 2009. Sul versante dei valori il dato gennaio – marzo 2010 si ferma a 816 milioni di € contro i 753 del 2009. I valori unitari mostrano un’impercettibile variazione positiva dello 0,4%”.E’ possibile notare la costante crescita dei primi mesi del 2010 che fa seguito alla ripresa registrata nell’ultimo bimestre del 2009, confermando la tendenza dell’esaurirsi di un periodo tra i più burrascosi della storia sotto l’aspetto finanziario. A questa nuova fase d’espansione dei flussi export non corrisponde necessariamente una strada più facile per le imprese, soprattutto per le realtà di piccola e media dimensione, strette da un lato dai costi crescenti e da una bassa remuneratività dei mercati. La crescita si presenta robusta, costante e diffusa in tutte le principali aree sgomberando le nuvole più nere finora all’orizzonte. Febbraio e marzo mostrano un andamento in termini di valore e volume particolarmente positivi se confrontati con lo stesso periodo del 2009.

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA

Dal punto di vista geografico l’Ufficio studi Assoenologi rileva come la ripresa per il vino italiano c’è ed è tangibile. La domanda è sostenuta, le variazioni dei volumi sono ampiamente sopra le due cifre eccetto per l’Unione Europea (2,4% valore e 3,6% volumi) e Oceania (31,5% e 5,8%). I tassi di crescita dei valori sono più contenuti, con una conseguente flessione dei valori medi unitari. Riprende a crescere il Nord America +14,8% in valore e +15,7% in volume riguadagnando il terreno perduto nel 2009 soprattutto nel mercato statunitense. Non privo di significato il balzo del Sud America +73% e +77% rispettivamente valore e volume; così come il Medio Oriente + 10% volume e + 45% in valore.

Come premesso i valori medi mostrano un ulteriore compressione e solo il Medio Oriente e l’Oceania registrano una decisa crescita +31,7 e +24,3%. Il dato mondiale non va oltre lo 0,4%.La ripresa mostra un deciso recupero dei Paesi Terzi +16,4% e un incremento più contenuto dell’Unione Europea + 2,4%, evidenziano con estrema chiarezza i poli della nuova crescita.Sempre secondo Martelli, all’interno delle singole aree i mercati mostrano una performance assai diversificata. Tra le variazioni più significative si segnala il Canada: +34 % in valore e +30% in volume un forte segnale che pone fine ad una fase d’incertezza del mercato canadese rompendo gli indugi del Monopolio e accogliendo la crescente domanda del consumatore di prodotto italiano. Il quadro nordamericano è completato dalla crescita delle consegne negli USA, accompagnate da un recupero del dollaro che favorisce la crescita dei flussi d’importazione. Dati confortanti anche dalla Danimarca che registra una crescita del 35,0% in valore e del 18,7% nei volumi. Anche in questo caso l’espansione della domanda nell’area scandinava trova conferma in Norvegia +8,9% valore e 6,2% in volume, mentre il mercato svedese cede il 6,3% delle consegne.

Assoenologi sottolinea come, se nel 2009 le variazioni delle consegne di prodotto italiano in Estremo Oriente occupavano il quadrante negativo del grafico, il primo trimestre 2010 ribalta la situazione. Gli incrementi superano più volte le tre cifre. In panne ancora il mercato giapponese con dati negativi per volumi e valori, mentre si va ristabilendo la situazione nella Corea del Sud. Come segnalato in precedenza la Cina mostra un crescente interesse verso il vino italiano +123% nei volumi e +73% nei valori. Si vanno materializzando gli sforzi e gli investimenti delle imprese italiane dopo un lungo e paziente periodo d’introduzione del vino nella cultura alimentare cinese.

L’EXPORT DELLE REGIONI

Assoenologi prosegue con l’analisi dei dati regionali. La fase della nuova crescita delle esportazioni di vino italiano coinvolge la maggior parte delle regioni italiane. L’offerta italiana nel suo complesso trova spazi crescenti sui mercati internazionali, confermando che il brand Italia è l’elemento trainante e di riferimento per il consumatore globale. “La crescita – sostiene il direttore di Assoenologi, Martelli – è significativa di alcune regioni del Mezzogiorno: Campania +43%,Puglia +26,8%, Basilicata +33%; mentre Sicilia, Calabria e Sardegna sono in fase di forte recupero e le previsioni nel secondo trimestre dovrebbero ritornare nei valori postivi di crescita. Nel Nord Italia il Veneto con un incremento del 14,5 si conferma la regione leader; seguito dal Trentino Alto Adige che registra una lieve flessione 0,2%. L’Abruzzo prosegue la fase d’espansione delle esportazioni con un +16%, una crescita che non ha subito flessioni nel corso del 2009”. La suddivisione per grandi aree registra una significativa impennata dell’offerta dell’Italia del Sud +12,1%, seguita dal Nord + 8,9%, il Centro con un più contenuto 5,4%.

CONCLUSIONI

Concludendo, secondo Assoenologi, il denominatore comune che ha caratterizzato la crisi internazionale e l’odierna fase di recupero del primo trimestre del 2010 è indubbiamente la velocità del suo manifestarsi e l’effetto contagio.
La prima fase dell’elaborazione dei dati regionali segnalano che la fase più acuta della flessione della domanda è superata ma gli strascichi si faranno sentire per un lungo periodo. La ripresa pur risultando omogenea nelle regioni non avrà effetti immediati. La fase di stagnazione dei consumi interni e i prezzi in sensibile contrazione potranno determinare il prolungamento di un clima di difficoltà per le imprese in diverse regioni italiane. I dati dell’Istat mostrano, sostiene l’Ufficio studi Assoenologi un quadro di sensibile recupero globale e sono confermati da alcune dati ufficiali provenienti dai mercati terzi quali Corea del Sud, Hong Kong e da un più diffuso ottimismo in altre aree quali Danimarca, Svezia e Norvegia.

Il vino italiano sta uscendo da questa fase di recessione internazionale con un deciso recupero delle quote di mercato a spese di altri paesi competitor, un segnale evidente di una maggiore flessibilità del sistema italiano in grado di adattarsi alle svariate fasi congiunturali della domanda globale. Ciò nonostante sono sotto gli occhi di tutti gli effetti devastanti della crisi finanziaria sul tessuto produttivo e sociale di molti paesi.Se la fase più acuta della crisi sia passata rimane un futuro incerto caratterizzato da un mercato italiano stagnante e una crescente rallentamento di alcuni mercati europei, di grande rilievo come la Germania, in vista di severe cure dimagranti a partire dalla spesa pubblica, che non potrà non avere effetti sui consumi privati. La minor disponibilità di reddito dei consumatori orienterà con molta probabilità la domanda verso prodotti più economici veicolati attraverso la Distribuzione Organizzata.

“Si prospetta – conclude Giuseppe Martelli – un anno denso di incertezze per le imprese con un’ulteriore pressione sui prezzi e una parallela erosione dei già magri margini. Maggiori potenzialità di crescita s’intravedono nell’area nordamericana e in Estremo Oriente, sempre che la domanda trovi un consolidamento. I prossimi mesi forniranno un quadro più delineato dell’evoluzione della domanda internazionale”.

Il documento originale (completo di tabelle e grafici) può essere scaricato da: www.assoenologi.it/site/index.cfm?event=getContent&idLingua=1&idMenu=5&idSezione=91&pos=5&subSez=4

Per la nota si sintesi su export vini e spumanti a fine 2009 cfr:www.beverfood.com/v2/smartsection+item.itemid+220+k+assoenologi-andamento-delle-esportazioni-vino-italiano-2009.htm

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