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Dati e informazioni tratti da un comunicato stampa pubblicato da Coca-Cola Italia
www.coca-colaitalia.it/

+INFO: Ufficio stampa Coca-Cola Italia – MSL Group emanuela.locci@mslgroup.com – Coca-Cola Italia Tel. 02/26246.306
tdeicco@eur.ko.com

PREMESSA: Italiani popolo di virtuosi: il 78% dichiara di sapere come seguire un’alimentazione corretta ed equilibrata ed il 67% afferma di mangiare correttamente tutti i giorni; alla prova dei fatti, tuttavia, si scopre che solo il 25% conosce l’apporto calorico giornaliero ideale. Sono alcune delle evidenze dell‟indagine “Gli italiani e l’alimentazione” condotta dall’Istituto di ricerca ISPO, con il supporto di Coca-Cola Italia, e di recente discusse a Milano nel corso della tavola rotonda “La conoscenza nutrizionale in Italia”. Ad animare il dibattito, moderati dal giornalista Bruno Vespa, un panel di autorevoli esperti in ambito nutrizione e informazione: Renato Mannheimer (Presidente ISPO), Andrea Poli (Direttore Scientifico Nutrition Foundation of Italy), Eugenio Del Toma (Primario Emerito Dietologia e Diabetologia, Specialista in Scienza dell‟Alimentazione e in Gastroenterologia), Giuseppe Fatati (Presidente Fondazione ADI, Fondazione dell‟Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica), Rosario Cuomo (Professore Associato di Gastroenterologia presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università degli Studi di Napoli Federico II) e Luciano Onder, giornalista scientifico RAI.

PERIODO DI RIFERIMENTO. LUGLIO 2011

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Il dibattito si è sviluppato a partire da un ricco e sfaccettato ritratto degli italiani a tavola, finalizzato a indagare le conoscenze, le abitudini e i comportamenti degli italiani in merito a alimentazione e stili di vita. Lo studio mette in luce come il loro rapporto con l’alimentazione sia equilibrato, anche se spesso disinformato. Oltre due italiani su tre dichiarano di seguire un‟alimentazione sana, il 67% di loro addirittura quotidianamente. Primi della classe, le donne, gli ultracinquantenni e i residenti del nord-est, con percentuali intorno all’80%. Ma sebbene la fiducia nelle proprie conoscenze in campo alimentare sia piuttosto alta, messi davanti a domande precise, le competenze di base in fatto di alimentazione si rivelano parziali: solo un italiano su quattro, infatti, conosce la giusta quantità di calorie da introdurre nella propria alimentazione quotidiana.

Il Professor Renato Mannheimer, Presidente di ISPO, ha così commentato i risultati della ricerca: “L’attenzione e la sensibilità per il tema della corretta nutrizione rappresentano un fatto nuovo e di grande rilevanza sociologica. Ciò che è interessante notare è che emergono contemporaneamente una confusione informativa – dovuta a difficoltà nell’orientarsi tra le fonti abitualmente consultate – ed una mancanza di conoscenza tecnica. Il risultato è che sebbene il principio della varietà sia piuttosto diffuso tra la popolazione, e aiuti le persone ad adottare uno stile alimentare generalmente sano ed equilibrato, sono ancora molti i comportamenti virtuosi da migliorare, dalla pratica dell’attività fisica all’attenzione per l’apporto calorico giornaliero”.

I PRINCIPI DI UNA SANA ALIMENTAZIONE.
Al centro del sondaggio, un‟analisi di che cosa significa seguire un‟alimentazione sana e un approfondimento sulle abitudini alimentari degli italiani. E qui – a livello teorico – gli italiani dimostrano di avere un atteggiamento equilibrato con la propria alimentazione. Secondo la maggior parte degli intervistati, infatti, un‟alimentazione appropriata deve ispirarsi a principi di equilibrio, varietà e regolarità, ma anche qualità. Ben l’87%, infatti, ritiene fondamentale variare ciò che consuma, e considera superfluo eliminare un particolare alimento o bevanda, scelta considerata opportuna, invece, da un modesto 18%. Un atteggiamento avvallato dagli esperti in tavola rotonda. Giuseppe Fatati, Presidente Fondazione ADI, ha aggiunto: “E’ interessante notare come gli italiani abbiano ormai coscienza dell’importanza della varietà delle proprie scelte alimentari. Nessun alimento o bevanda di per sé è in effetti responsabile del sovrappeso di un individuo. Ciò che conta è che il contributo di ogni singolo alimento o bevanda non sia eccessivo rispetto all’apporto calorico totale, che l’alimentazione sia il più varia possibile e che le calorie totali introdotte siano a loro volta in equilibrio con quelle bruciate. Gli italiani dimostrano, almeno in questa indagine, di aver ben compreso quanto sia importante un tale approccio, basato non sulla privazione, ma su consapevolezza e equilibrio: speriamo che lo mettano anche in pratica.”

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GLI STILI ALIMENTARI DEGLI ITALIANI.
Ma quali sono le principali abitudini degli italiani quando si parla del rapporto con il cibo? Sono state individuate tre categorie esemplificative dei comportamenti alimentari dichiarati, che hanno diviso il Paese della buona tavola in compensatori, gaudenti frettolosi e salutisti attenti.

…I compensatori, un nutrito 47%, puntano sull’alternanza e sull’equilibrio tra cura per l’alimentazione e piccoli sfizi. Rientrano in questa categoria soprattutto le donne nella fascia d‟età 18-24 anni e 35-44 anni.
…I gaudenti frettolosi, 35%, si dimostrano invece incuranti degli extra che si concedono e propensi a saltare qualche volta i pasti. Ne fanno parte in particolare i 25-34enni e 45-54enni, diplomati e laureati.
… Pochi ma determinati, infine, i salutisti attenti, 18%, che poco o nulla concedono alla propria golosità. Le caratteristiche socio-demografiche di quest‟ultimo gruppo, composto per lo più da ultra 40enni, rivelano un dato interessante: con l‟avanzare degli anni si diventa più attenti al proprio stile di vita e alla propria alimentazione.
Tipica soprattutto dei gaudenti frettolosi, la pratica del saltare i pasti interessa complessivamente il 20% del campione, almeno una volta alla settimana. Continua ad avere grande importanza la preparazione e il consumo dei pasti in casa, che interessa quotidianamente oltre il 60% degli intervistati ed è trasversale alle categorie individuate. Si mangia fuori casa in media una volta alla settimana e ci si concede uno snack o una merendina in media ogni 5 giorni. “Extra” ai quali non sempre corrisponde, però, un impegno sul piano del movimento: un‟attività fisica regolare, ossia almeno una volta alla settimana, viene praticata solo nel 38% dei casi.

Eugenio Del Toma, Primario Emerito Dietologia e Diabetologia, Specialista in Scienza dell’Alimentazione e in Gastroenterologia, ha commentato in proposito: “La ricerca conferma le sensazioni che vengono dalla pratica medica. Sta crescendo a tutti livelli l’attenzione verso i problemi nutrizionali ma si avverte la necessità di fornire, fin dalla scuola, informazioni più adeguate che aiutino a superare i pregiudizi e a smussare le forzature messianiche o catastrofiste dei mass media. Il pubblico è inondato dalle chiacchiere enogastronomiche ma raramente lo si informa sulle basi fisiologiche e scientifiche schematizzate nelle dieci Linee Guida dellAaAlimentazione, formulate dall’INRAN e legittimate dal Ministero della Salute. E’ una realtà che anche il 21% dei cosiddetti “consumatori bene informati”, specialmente nelle città congestionate dal traffico, povere di verde e di strutture sportive, non trova né il tempo né la voglia di passeggiare o di aumentare l’attività fisica ed è costretta, per riequilibrare la bilancia calorica, a punirsi con riduzioni perfino eccessive delle porzioni e del gusto della tradizionale buona tavola italiana.”

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GLI ITALIANI E LE FONTI D’INFORMAZIONE IN AMBITO NUTRIZIONE.
In fatto di informazione alimentare, gli italiani si dichiarano generalmente confusi: il 70% degli intervistati afferma infatti di trovarsi spesso a fare i conti con notizie poco chiare e spesso contraddittorie. Nel 62% dei casi si ritiene che le fonti di informazione creino solo confusione, nel 63% che diano indicazioni contrastanti a breve intervallo di tempo. Addirittura, per il 75% del campione, le singole notizie diffuse dai media non hanno un reale valore aggiunto in termini di informazione, come dire che “dicono tutte la stessa cosa”. Ciononostante, nella vita quotidiana, le informazioni veicolate dai media hanno un reale impatto in termini di scelte concrete, dal momento che circa il 30% degli italiani ne tiene conto nel mettere in atto i propri comportamenti alimentari: il 40% dichiara di ispirarsi ad esse per capire meglio come è giusto nutrirsi, cui si aggiunge un 31% che tiene conto degli elementi forniti dai media quando fa la spesa o decide cosa mangiare. In generale comunque, secondo i dati raccolti, per ottenere informazioni sull‟alimentazione gli italiani consultano in primis i medici specialisti, nel 25% dei casi, e di base, nel 18%. Questa fonte è anche quella considerata più autorevole, con gli specialisti che ricevono il 48% delle preferenze, seguiti dai medici di famiglia con il 18%. I media tradizionali rappresentano la seconda fonte di informazione più consultata, specialmente radio e TV, nel 20% dei casi, ma anche giornali e riviste, indicate dal 13% del campione. A seguire le informazioni vengono cercate tramite il passaparola (10%), internet (4%), aziende alimentari (1%) e istituzioni (1%). Tuttavia, sebbene consultati e ascoltati, i media come TV e radio sono ritenuti credibili solo dal 10% degli italiani, seguiti da giornali e riviste con un 7% delle preferenze.

Pur dichiarandosi spesso confusi, comunque, oltre il 70% degli italiani ritiene di essere abbastanza informato in fatto di corretta alimentazione, se si osserva che il 78% dichiara di sapere come seguire un‟alimentazione sana ed equilibrata, mentre il 70% afferma di conoscere il ruolo dei diversi componenti degli alimenti (carboidrati, zuccheri, grassi, proteine) all‟interno di un‟alimentazione corretta, e solo il 17% si considera completamente disinformato sul tema dell‟alimentazione. Alla prova dei fatti emerge però come le competenze degli italiani in ambito alimentazione siano decisamente migliorabili: in realtà solo un italiano su quattro è consapevole dell‟apporto calorico giornaliero ideale, a fronte di un ridotto 7% che sa quanta parte delle calorie debba provenire dai grassi. Solo un modesto 4%, infine, conosce quella derivante da amidi e zuccheri. In conclusione, 2 italiani su 3 non hanno alcuna conoscenza specifica in tema di alimentazione.

Analizzando lo scarto tra ciò che gli italiani credono di sapere e quelle che sono le loro reali conoscenze, è possibile delineare tre tipologie di consumatori in base al livello di consapevolezza relativo alle conoscenze nutrizionali1:
…I veri informati (21%), che dichiarano di avere buone conoscenze ed effettivamente dimostrano di essere in grado di rispondere a domande anche tecniche sull‟alimentazione;
…I sedicenti informati (45%), che ritengono di possedere un livello di informazione almeno sufficiente ma, alla prova dei fatti, non sanno fornire risposte esatte a domande specifiche.
…I coscientemente impreparati (13%), che si dichiarano scarsamente preparati ed effettivamente, messi davanti a quesiti precisi, dimostrano di esserlo.
L‟analisi ha delineato anche un quarto profilo, quello dei „casi intermedi‟, pari al 21% del totale.

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I COMMENTI AI RISULTATI
Andrea Poli, Direttore Scientifico Nutrition Foundation of Italy, ha così commentato i profili emersi: “Si tratta di risultati che sottolineano la necessità di azioni più efficaci nel campo dell’educazione nutrizionale, da parte di tutti gli attori sociali coinvolti, pubblici e privati”. Aggiunge Rosario Cuomo, Gastroenterologo, Professore Associato Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II “Da questi dati si ricava che il 50% degli italiani presta una scarsa o assente attenzione all’idratazione e questo dimostra come tale argomento è ancora, erroneamente, considerato a sé stante rispetto a un più ampio discorso nutrizionale. Tuttavia è da notare che questo atteggiamento sta cambiando e che una parte degli italiani è sensibile al fattore idratazione, come dimostra il dato secondo cui il 50%, invece, si dichiara costantemente attento a quanto beve. In ogni modo, anche se la metà della popolazione italiana ha la consapevolezza dell’importanza di una corretta idratazione come elemento chiave per un’alimentazione sana, appare necessario potenziare gli sforzi educativi e comunicazionali volti ad incrementare la conoscenza del rapporto tra un’adeguata idratazione e l’equilibrio corporeo”. Luciano Onder, giornalista scientifico RAI, commenta così i dati in evidenza: “Per quanto riguarda il rapporto degli italiani con le fonti di informazione emergono dati molto singolari. Si determina, infatti, una situazione per certi versi paradossale: specialisti e medici di base vengono giudicati più credibili e autorevoli rispetto ai media, ma questi sono comunque tra le principali fonti di riferimento consultate in materia di alimentazione. E’ un dato che certamente deve servire da stimolo, per noi giornalisti, per impegnarci a migliorare la qualità dell’informazione nutrizionale a livello mediatico”. Sara Ranzini, Direttore Comunicazione e Relazioni Esterne ed Istituzionali Coca-Cola Italia, ha così motivato il supporto alla ricerca e all‟evento: “La nostra azienda è parte integrante del contesto sociale e naturale che la circonda e il nostro successo dipende dalla nostra capacità di vincere la sfida tra sviluppo e sostenibilità. In quest’ottica, abbiamo voluto creare un’occasione di confronto e dibattito, che ci auguriamo possa effettivamente contribuire a promuovere stili di vita corretti ed incoraggiare scelte alimentari consapevoli presso il pubblico dei consumatori e delle nostre famiglie.”

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LE 10 REGOLE PER RIMANERE AGGIORNATI
A margine dell‟evento, gli esperti che hanno preso parte alla tavola rotonda hanno sottoscritto dieci regole di base per rimanere aggiornati e imparare ad utilizzare al meglio le informazioni in ambito nutrizionale:
1. Tieniti informato. Quando vedi o leggi una notizia, approfondiscila e cerca di capire se è una informazione utile per te e la tua famiglia. Usa Internet con attenzione, avendo cura di scegliere bene i siti di cui fidarti.
2. Leggi bene le etichette. Su molti prodotti, alimenti e bevande, sono riportati, oltre agli ingredienti, anche il contenuto in calorie, la quantità di zuccheri semplici e complessi e di grassi.
3. Verifica sempre le informazioni con il tuo medico. Quando qualcosa che hai letto o visto sui media ti colpisce, parlane con lui per capire che impatto può avere sulla tua vita.
4. Fai attività sportiva, ed informati su come il tuo stile di vita modifichi le tue esigenze alimentari.
5. Tieni conto delle esigenze nutrizionali specifiche di ciascun membro della tua famiglia: è importante che il responsabile dell‟alimentazione di una famiglia conosca le specificità di ciascuna fascia di età.
6. Informati sull’apporto di liquidi più appropriato in base al tuo stile di vita: il tuo medico può consigliarti su come raggiungere e mantenere un livello di idratazione ottimale.
7. Diventa tu stesso esempio e fonte di informazione per la tua famiglia. Condividi le tue conoscenze nutrizionali ed insegna ai tuoi figli a mangiare in modo corretto e ad avere una vita attiva.
8. Non seguire una dieta solo perché di moda, in particolare evita le diete che prevedono l‟eliminazione di alcuni gruppi alimentari o che si limitano a pochi cibi consentiti, e non farti condizionare dall‟aspetto di chi vedi in TV o sui giornali. Cerca il tuo peso forma con l‟aiuto del medico.
9. Se hai problemi di peso, calcola il tuo fabbisogno calorico con l’aiuto del tuo medico. Chiedigli anche la quantità di carboidrati e di grassi ideale per le tue condizioni di salute.
10. Agisci da consumatore consapevole: arricchisci continuamente la tua conoscenza in campo alimentare e tienine conto per effettuare scelte di acquisto e di consumo consapevoli.

METODOLOGIA DI RICERCA
Il sondaggio d‟opinione a livello nazionale è stato condotto nel giugno 2010 con l‟obiettivo di indagare il rapporto tra gli italiani e la corretta alimentazione, sondando le aree dell‟alimentazione corretta e gli stili di vita (seguiti e non), la forma fisica (auto-percepita e reale), il rapporto con l‟informazione alimentare. La ricerca è stata realizzata tramite interviste telefoniche su un
campione di 801 individui, rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne (con oltre 17 anni di età per genere, età, professione, titolo di studio, provincia di residenza e ampiezza dei centri urbani di residenza). Agli intervistati è stato somministrato un questionario di tipo strutturato. I dati sono stati elaborati attraverso l‟utilizzo di pacchetti informatici statistici appositamente predisposti per questo tipo di ricerche, come SPSS.

THE COCA-COLA COMPANY
The Coca-Cola Company è il produttore di bevande più grande al mondo e rinfresca i propri consumatori con oltre 500 bevande gassate e non gassate. Oltre a Coca-Cola, il marchio più conosciuto al mondo, l’azienda vanta altri marchi nel proprio portafoglio prodotti per un valore di oltre 14 miliardi di dollari, fra cui Coca-Cola light, Fanta, Sprite, Coca-Cola Zero, vitaminwater, Powerade, Minute Maid e Georgia Coffee. A livello mondiale, The Coca-Cola Company è al primo posto nell‟offerta di bevande gassate, succhi e nettari di frutta, tè e caffè. Grazie al sistema di distribuzione di bevande più vasto nel mondo, i consumatori di oltre 200 paesi scelgono le bevande di The Coca-Cola Company a un ritmo di 1.6 miliardi di consumazioni servite ogni giorno in tutto il mondo. Con un impegno continuo nel costruire un sistema sostenibile, la nostra azienda è concentrata su iniziative volte alla tutela dell‟ambiente, alla salvaguardia delle materie prime ed nel migliorare lo sviluppo economico delle comunità nelle quali operiamo. Per maggiori informazioni, visitate il sito www.thecoca-colacompany.com e www.coca-colaitalia.it

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