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Ci sono popoli e nazioni che grazie alla propria storia enogastronomica sembrano avere acquisito il talento d’eccellere in qualsiasi prodotto,  poco importa che si tratti di ricette della tradizione o di reinterpretazioni di specialità altrui.

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Se ormai è celebre il caso dei Giapponesi,  capaci di riscrivere le gerarchie nel mondo del Whisky, spesso non si pensa all’incredibile successo di Grey Goose, Vodka premium orgogliosamente francese,  che di anglofono ha solo il nome.

Quest’atto di lesa maestà nei confronti dello Zar e un ottimo esempio per capire il livello che riescono a raggiungere i francesi quando si mettono in testa qualcosa.

I cugini d’oltralpe infatti sembrano brillare nella produzione di alcolici anche quando questi sono storicamente lontani dai loro classici, e negli ultimi anni sembrano aver messo nel mirino il più complesso tra gli spirits: il Whisky

“Produrre il whisky in Francia è tutt’altro che una coincidenza”, afferma Christophe Dupic, presidente della Federazione Whisky  Francesi, oltre che distillatore da sedici anni “In Francia c’è tutto quello che serve per produrre un whisky di qualità”.

Il paese è infatti è il più grande produttore di orzo e di malto in Europa, visto che l’Esagono è uno storico produttore di birra . Anche per quanto riguarda la distillazione  la Francia ha  un know-how reale, come dimostra la secolare tradizione del Cognac, e se non bastasse il paese è anche il secondo produttore di barrique del mondo, subito dopo gli Stati Uniti.

Da trent’anni la Francia ha iniziato a produrre whisky creando distillati che si caratterizzano per un sapore molto delicato, fine e diretto.

Standardizzare è difficile in quanto nella federazione francese dei whisky ci sono produttori provenienti dai climi più diversi dalla Corsica all’Alsazia passando dalla Bretagna, oltre ovviamente ai diversi tipi di orzo, diversi know-how tecnici e differenti varietà di botti.

Un fenomeno più che locale, visto che l’esportazione di alcuni dei brand di punta è già partita e mira a conquistare il mondo. Sicuramente ad oggi il più grosso scoglio da superare è quello della critica, che passa attraverso i premi internazionali, anche se i Francesi paiono non aver dubbi: come a suo tempo il Giappone, ora saranno loro a imporsi come scoperta nel cuore degli appassionati.

 

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