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Abstract da il Dossier Sial 2012
+info: www.sialparis.fr/

PREMESSA: In Francia vi sono 1.894 ipermercati, 5.679 supermercati e 4.766 hard discount. Il settore alimentare rappresenta il 74,3 % delle vendite di un ipermercato e l’89,9 % di quelle di un supermercato (fonte: Nielsen). La grande distribuzione copre circa il 67 % delle vendite alimentari al dettaglio in Francia (fonte: Insee).

Riferimento temporale: ottobre 2012

I PRIMI DIECI GRUPPI DELLA DISTRIBUZIONE ALIMENTARE IN FRANCIA

Negli anni 1990 ci fu un’importante fase di concentrazioni (Carrefour- Euromarché, Casino-Rallye, Auchan-Docks de France, Carrefour- Promodès…). In questi ultimi anni invece, la grande distribuzione francese ha relativamente stabilizzato le proprie posizioni. Ultimamente, si segnalano soltanto la ripresa di Télémarket, nell’e-commerce, da parte di Système U oppure l’accordo fra Casino e Galeries Lafayette perché Casino possa riprendere la totalità di Monoprix. Alcuni gruppi francesi hanno lavorato intensamente fuori dai confini nazionali. Carrefour realizza all’estero il 57 % del proprio giro d’affari, Auchan il 55 % e Casino, grazie al controllo che esercita sul leader brasiliano del commercio (GPA), ha portato tale cifra al 60 % (fonte: Linéaires).

Il più recente tra gli eventi importanti è stato lo sviluppo di una nuova modalità di vendita: servizio «prenota e ritira» anche chiamato «drive». All’inizio del 2012, i punti vendita erano appena più di 1.000. Al 1e ottobre invece, i siti sono 1.681 (fonte Etude Drive Insights). Inventato (quasi) per caso da Auchan nel 2000, questo concetto ha ormai convinto quasi tutte le marche e dovrebbe generare quasi 2 miliardi di euro di vendite nel 2012. Grazie al drive, il consumatore ordina i prodotti desiderati su Internet e poi li passa a ritirare, in uno spazio apposito oppure nel suo negozio abituale.

Ormai, l’e-commerce, associando i servizi di consegna a domicilio e il drive supera il 2 % del mercato alimentare al dettaglio (fonte: Kantar). Occorre anche notare lo sviluppo di circuiti di distribuzione specializzati: oltre agli ormai tradizionali negozi di surgelati (Picard, Toupargel) o enoteche (Nicolas, Le Repaire de Bacchus) si sono aggiunte le reti di prodotti biologici, in forte espansione (Biocoop, La Vie Claire, Naturalia) o concetti ancor più specialistici, ad esempio nella cioccolata (Léonidas, Jeff de Bruges, Roland Réauté, Monbana…). La grande distribuzione costituisce certamente il principale sbocco commerciale per l’industria agroalimentare francese; ma questa dispone anche di altre due vie di crescita significative.

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LA RISTORAZIONE

83,25 miliardi di euro di giro d’affari (+4,2 % nel 2011), 9,4 miliardi di pasti serviti (+2,8 %). (Fonte: Gira Conseil). Sebbene il consumo di pasti fuori dal domicilio conservi delle ottime potenzialità, deve rispondere alle trasformazioni in atto nei comportamenti dei consumatori per via della situazione o delle metamorfosi sociali, che sostengono tutti i modi di ristorazione veloce.

• Ristorazione commerciale : i leader in Francia:
McDonald’s,
Agapes
Restauration (Flunch, Pizza Paï…),
Quick,
Elior,
Buffalo Grill,
Servair,
Le Duff (Brioche Dorée…),
KFC,
Flo,
Paul.
(Fonte: NéoRestauration).

• Ristorazione collettiva : i leader in Francia:
Sodexo (con Sogeres),
Elior,
Compass Group,
Api Restauration…
(Fonte: NéoRestauration)

Lo scorso anno, la maggior parte dei grandi gruppi ha registrato una forte crescita, compresa tra il +5 % ed il +15 %. L’attività è sempre più legata ai mercati emergenti. Lo sviluppo di questi nuovi mercati stimola i gruppi a realizzare investimenti considerevoli nei paesi corrispondenti. Del resto, anche i gruppi locali acquistano sempre maggiore importanza, in particolare in Brasile, ma anche in Messico o in Cina. L’altro motivo di questo sviluppo va ricercato nelle operazioni di crescita esterna.

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I PRIMI 10 GRUPPI DELLA DISTRIBUZIONE ALIMENTARE NEL MONDO

Grazie alle dimensioni del proprio mercato interno, i gruppi americani fanno parte dei potenti della distribuzione mondiale. Tra le prime cinquanta imprese commerciali mondiali (per tutti i settori), ve ne sono venti, contro sei francesi, cinque tedeschi, tre britannici e tre giapponesi.

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