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Il vino valtellinese ha sempre avuto con la vicina Svizzera un rapporto privilegiato. In particolare con lo Sforzato, “il vino delle sgonfiate”, come veniva chiamato per descrivere la tecnica dell’appassimento naturale dell’uva nei fruttai. L’azienda vitivinicola Fratelli Bettini fondata nel 1881, ha chiamato “Centotrentesima Vendemmia” lo Sfursat 2010 celebrativo per una ricorrenza speciale.
Una limited edition di 3.500 bottiglie, etichetta lineare e classica, il logo dell’azienda in blu circoscritto dalla scritta “Centrotrentesima Vendemmia” in oro, il tutto su sfondo bianco. Dopo i festeggiamenti in cantina a San Giacomo di Teglio con amici e clienti nel periodo natalizio, è partito un mini-tour di degustazioni per la presentazione dell’etichetta celebrativa. Il 30 dicembre all’enoteca Paul Delikatessen di Livigno, il 4 gennaio all’Enoteca Guanella a Bormio, mentre il 10 febbraio si varcherà il confine per presentare lo Sfursat all’Enoteca Misani di Saint Moritz in Svizzera.
TERRITORIO E STORIA
Uno splendido territorio caratterizzato dalla verticalità dei muri in pietra a sostegno dei terrazzamenti vitati che affida il suo interesse enologico alla straordinaria eleganza del nebbiolo di montagna, coltivando con orgoglio e passione quindici ettari di vigneto di famiglia. La filosofia dell’azienda è chiara. Una realtà prototipo del territorio valtellinese quella dell’azienda vitivinicola Fratelli Bettini, portata avanti dalla quinta generazione in cantina. I fratelli Pietro, Ornella e Cinzia lo scorso anno hanno salutato papà Guido, figura simbolo nello sviluppo dell’azienda pluricentenaria. “Purtroppo nostro padre è mancato nel settembre del 2016, una figura fondamentale nello sviluppo dato all’azienda intorno agli anni 50, quando decise di imbottigliare, visto che sino a quel momento il vino veniva venduto sfuso in tutta la nostra zona ma anche all’estero prevalentemente in Svizzera– ricorda il figlio Pietro– Un uomo di vigna prima di tutto, il suo habitat naturale era il vigneto di Spina che ha voluto curare sempre personalmente sino alla fine”. Il vigneto di Spina nel cuore della Valgella, uno dei cru valtellinesi della denominazione, è un vero gioiello. La vera Valtellina del vino, nel territorio simbolo di Teglio che ha dato il nome alla valle, va ricercata anche qui l’origine della cantina. L’atto del Notaio Enrico Foppoli di Chiuro riporta la data del 1880, relativo al passaggio di proprietà della casa rustica e di vigneti in località Spina dai nobili Guicciardi a Filippo Bettini e ad Andrea Giumelli, nel tempo le due famiglie si sono unite a seguito di un matrimonio. Lo stemma dell’azienda riporta il 1881, anno in cui prese di fatto avvio l’attività, una storia costruita passo dopo passo, con protagonista il vino con alcune intuizioni che iscrivono Bettini nella storia enologica della Provincia di Sondrio. Una politica fatta di cura e mantenimento dei vigneti di proprietà, insieme a un rapporto diretto con alcuni viticoltori che conferiscono le uve. Rapporti che prima di tutto si fondano sulla fiducia reciproca, per una viticoltura di montagna dove chi lavora le vigne diventa parte integrante dell’azienda.
SFORZATO VINO BANDIERA
Un vino bandiera lo Sforzato per la cantina Bettini, tra le prime aziende a imbottigliarlo intorno alla fine degli anni ‘50 in Valtellina, i primi riconoscimenti arrivano proprio dalla Svizzera nel 1961, con Guido Bettini, l’ideatore di questo vino che ritirò un premio a Lugano. Negli anni è stata mantenuta invariata la tecnica produttiva. Raccolta manuale del nebbiolo di montagna localmente chiamato chiavennasca, per lo Sfursat vengono selezionate le migliori uve provenienti dal vigneto di Spina a un profilo altimetrico tra i 450 e 600 metri, ideale per avere una buccia croccante che ben si presta all’appassimento, svolto in maniera naturale all’interno di una casa colonica in pietra immersa nei vigneti adibito a fruttaio nel periodo invernale e riservato alle degustazioni in primavera ed estate. Una tecnica dell’appassimento che fa disidratare l’uva che perde circa il 30% del peso, aumentando il residuo zuccherino che darà poi vini potenti e strutturati con un titolo alcolometrico intorno ai 15,5 gradi. La pigiatura avviene a dicembre mentre la vinificazione viene fatta a gennaio, affinamento in botti di rovere da venticinque ettolitri per almeno 18 mesi. Il 2010 è stata un’annata abbastanza regolare in Valtellina, una vendemmia di qualità con la raccolta nelle prime settimane di ottobre con una selezione manuale dei migliori grappoli, in perfetto equilibrio tra residuo zuccherino e acidità. Un anno speciale il 2010, con l’arrivo in famiglia del piccolo Guido, la sesta generazione in casa Bettini avrà tempo di crescere e maturare proprio come viene fatto con il nebbiolo. Lo Sforzato 2010 esce in questi giorni sul mercato come un vino già pronto grazie a una giusta attesa in cantina e dopo un lungo periodo di affinamento in bottiglia. Un vino molto equilibrato, sia al profilo olfattivo che al gusto, per una realtà che si è sempre contraddistinta per la finezza e l’eleganza dei prodotti che trovano l’apprezzamento nel territorio valtellinese e non solo.
CLASSICI E SELEZIONI
Una cantina con una gamma ampia di vini con una produzione complessiva intorno alle 200.000 bottiglie, partendo dai classici arrivando sino alle selezioni, con alcune chicche tutte da provare. Il Rosè per esempio, uno spumante metodo classico di nebbiolo dove stanno anche sperimentando delle novità, passando allo Sforzato Docg e al Valtellina Superiore Docg Sant’Andrea. “I nostri cavalli di battaglia oltre allo Sforzato sono lo spumante dove stiamo sperimentando l’utilizzo di mosti da uve autoctone per il liquer de tirage- chiosa Pietro Bettini- mentre il Sant’Andrea ha la particolarità di raccolta tardiva dell’uva il 30 novembre con un appassimento naturale sulla pianta”. La cantina attuale sede dell’azienda è stata costruita nel 1982 a San Giacomo di Teglio, ampliata nel 2001 dove avvengono tutte le fasi della lavorazione, con l’uso sapiente di legni diversi in cantina e la linea di imbottigliamento, mentre in centro al paese è rimasta la cantina storica con un punto vendita. Un’azienda vitivinicola con radici ben piantate nel territorio reinterpretato in maniera fedele e proiettata anche nel mondo. Una quota export importante con rapporti commerciali storici consolidati è con la Svizzera che pesa da sola circa il 10% delle vendite, con una copertura del territorio in Engadina e in altri cantoni della Svizzera tedesca buona la presenza in paesi come Austria e Germania, oltre a un legame con gli Usa che ha sempre visto le bottiglie di Bettini presenti nelle principali piazze del vino delle città americane.
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